Giovanni Petruzzi, sindaco di Anzi: rispetto ma non condivido la scelta di Folino di abbandonare il Pd.
Esprimo dispiacere per l’abbandono del partito da parte di Vincenzo Folino, solidale compagno di militanza politica nella sinistra lucana sin dagli anni ’80 ed appassionato protagonista del ventennale ciclo vincente del centrosinistra in Basilicata.
Rispetto ma non condivido la scelta di Folino di aderire, insieme ai compagni di SEL, a “Sinistra Italiana”, non solo per l’effetto divisivo che determina nella comunità politica alla quale da oltre un trentennio comunemente apparteniamo ma per la rinuncia a continuare a lottare all’interno del Partito Democratico, sostanzialmente l’unico luogo e soggetto politico di massa oggi esistente, per affermare le idee ed i valori della sinistra riformista e per esercitare l’egemonia politico-culturale di gramsciana memoria.
Oltretutto, nella storia politica della sinistra italiana, come amava ripetere Antonio Luongo nelle ultime riunioni svolte in giro per la Basilicata, l’unica scissione che ha avuto successo è stata quella del congresso del PSI del 1921, al termine del quale, il 21 gennaio 1921, venne fondato il grande Partito Comunista Italiano di Gramsci, Togliatti, L(u)ongo e Berlinguer. Il PCI è stato l’unico soggetto scissionista a superare ampiamente, per dimensioni politiche ed elettorali, il partito abbandonato.
La sinistra non può ridursi a mera categoria dello spirito o ad un ruolo di residuale testimonianza, ma deve essere capace di agire costantemente da forza di governo e di guadagnare, tramite la persuasione e il consenso, l’adesione consapevole dei cittadini al suo progetto politico e culturale di trasformazione della società e di miglioramento delle condizioni materiali di vita e di lavoro delle persone in carne e ossa.
Il Partito Democratico è oggi in Italia ed in Basilicata il grande e plurale partito del centrosinistra in grado di raccogliere le istanze e le aspettative popolari, democratiche e riformiste e di offrirgli una credibile e realistica prospettiva di governo.
Ovviamente, la non condivisione del percorso politico intrapreso da Folino non scalfisce di un millimetro la stima e l’affetto che nutro nei suoi riguardi, accresciuti- se possibile- dal commovente discorso commemorativo da lui pronunciato alle esequie di Luongo, in cui, tra l’altro, mi ha definito il “fido Sancho Panza” del compianto segretario regionale del Pd.
Giovanni Petruzzi