“Il tavolo sulle attività di contrasto al caporalato che si è tenuto ieri al Ministero delle Politiche Agricole (la delegazione della Uil era guidata dal Segretario generale Carmelo Barbagallo) ha dato utili indicazioni anche per la situazione che riguarda la Basilicata con ricadute che ci auguriamo possano diventare nel nuovo anno efficaci innanzitutto per intensificare i controlli avviando un controllo con l’aiuto della Regione, degli enti locali, del sindacato e sotto il coordinamento delle Prefetture”. E’ quanto sostengono in una dichiarazione congiunta i segretari regionali della Uila-Uil Gerardo Nardiello e della Uil Carmine Vaccaro che aggiungono: “ci sono molte aziende che ancora non si sono iscritte alle rete della legalità. Noi proponiamo di premiare chi si iscrive con la concessione del marchio etico e con sgravi fiscali e contributivi. Bisogna, poi, concentrare i controlli sulle aziende che assumono comportamenti illegali. Gli incidenti mortali di agosto nelle campagne del Sud sono dovuti principalmente a quel meccanismo di illegalità che vede aziende agricole subappaltare la raccolta dei prodotti senza sapere nemmeno a chi. C’è un legame tra organizzazioni della criminalità e le grandi campagne di raccolta nei campi che va spezzato. Inoltre -dicono Nardiello e Vaccaro – è necessario mettere in rete anche il sistema locale dando pratica attuazione alle proposte della Conferenza delle Regioni per intensificare la lotta al lavoro nero in agricoltura e affrontarlo nelle diverse e specifiche condizioni. Vorremmo, ora, che si giungesse rapidamente alla conclusione dell’iter del ddl presentato dal Governo, che raccoglie buona parte delle proposte sindacali, perché bisogna evitare altre morti causate dal fenomeno del caporalato. Peraltro, c’è chi propone l’estensione dei voucher: noi siamo totalmente contrari. Ci sono ancora alcune forme contrattuali «opinabili»: occorrono limiti applicativi». Per i segretari di Uila e Uil, infine, “la scelta di tenere entro la metà di gennaio gli Esecutivi unitari confederali per varare il nuovo modello contrattuale rappresenta la scadenza a breve termine per rilanciare il confronto con le controparti e per discutere di iniziative da approntare in modo da sostenere con maggiore forza il rinnovo dei contratti non ancora rinnovati».
CAPORALATO, COLDIRETTI: BENE CORRESPONSABILITA’ DA CAMPI A SCAFFALI
L’introduzione del principio di corresponsabilità dal campo allo scaffale è una importante novità positiva nella lotta al caporalato che si alimenta delle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria per arrivare a sottopagare i prodotti nelle campagne.
Il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto ricorda che “Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha partecipato al tavolo di confronto caporalato e lavoro nero convocato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per avviare un percorso finalizzato a garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia una storia di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore”.
E questo naturalmente non è possibile se i pomodori nei campi sono sottopagati a 8 centesimi al chilo e le arance ancora di meno. Secondo l’Organizzazione agricola occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. E per questo bisogna concentrare gli sforzi in una operazione di trasparenza in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente oltre un milione di lavoratori di cui 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni.