Le organizzazioni sindacali Sappe, Uil Pa Penitenziari e Osapp, preso atto dell’immobilismo assoluto dell’Amministrazione Penitenziaria rispetto al tentato omicidio perpetrato da due detenute del carcere di Potenza a danno di un Assistente di Polizia Penitenziaria femminile, tutt’ora ricoverata presso l’Ospedale Regionale “San Carlo” di Potenza, tenuto conto che nessun provvedimento deflattivo è stato preso nei loro confronti e nessun riscontro è stato posto rispetto alle aspettative descritte nella nota unitaria del 24.12.2015 del presente cartello sindacale, si proclama lo stato di agitazione da parte delle scriventi organizzazioni sindacali e si preannuncia, a decorrere dal 30 dicembre 2015, l’astensione della Mensa di Servizio da parte di tutto il personale di Polizia Penitenziaria della struttura potentina.
La rivendicazione di tali forme di protesta è scaturita anche da un abbandono totale della Dirigenza penitenziaria nei confronti del Corpo di Polizia Penitenziaria, attenta esclusivamente ai bisogni ed al benessere dell’utenza detenuta , mentre scarsa è l’attenzione nei confronti dei lavoratori e della loro sicurezza, privilegiando esclusivamente le attività trattamentali, di ogni genere, dettate dal nuovo modello di esecuzione della pena, conseguente alla c.s. “Sentenza Torregiani” .
Effettivamente è lampante l’incapacità gestionale dell’Amministrazione anche difronte ad un caso così grave come accaduto a Potenza il 21 dicembre scorso ; non si comprendono i motivi per i quali l’Amministrazione Penitenziaria riesce a prendere con immediatezza qualsiasi provvedimento di natura disciplinare, anche di tipo cautelare come la sospensione dal servizio del personale di Polizia Penitenziaria, anche dalla sera alla mattina, mentre a distanza di ben 8 giorni dall’accaduto del 21 dicembre scorso, non riesce a dare risposte concrete alla Polizia Penitenziaria di Potenza, martoriata sia da tale episodio che da numerose precedenti aggressioni subite nell’ultimo anno da parte dei reclusi, provvedendo al semplice trasferimento di due detenute, macchiate da un grave reato, probabilmente studiato e pianificato nei dettagli per porre fine alla vita della povera collega.
Da questo evento, unitamente ad trend certamente in crescita registrato negli ultimi mesi, appare che la gestione detentiva e della sicurezza da parte dei vertici del penitenziario lucano sia scarsa ed inadeguata, ponendo a serio rischio l’incolumità degli operatori tutti della struttura, senza che alcuna Autorità sia mai intervenuta concretamente, nonostante le numerose denunce da parte delle organizzazioni sindacali.
Si evidenzia, inoltre, che numerosi episodi di violenza registrati a Potenza negli ultimi mesi, sono stati provocati anche da soggetti che soffrono patologie di natura psichiatrica, trasferiti dal Dipartimento , senza tener conto che l’Istituto potentino non è adeguato strutturalmente ad ospitare tale tipologia di soggetti, ancor di più con una grave carenza di organico pario a circa 40 unità e soprattutto in assenza di personale appartenete ai ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori.
Se non ci saranno risposte certe e soddisfacenti circa l’ispezione richiesta presso il carcere di Potenza per accertare le responsabilità soggettive dell’Autorità dirigente e se non saranno trasferite immediatamente le detenute ad altra sede, oltre all’annunciata astensione della Mensa di servizio da parte del personale di Polizia Penitenziaria di Potenza, a breve si promuoveranno ulteriori forme di protesta come quella dell’autoconsegna nell’Istituto da parte di tutto il personale, oltre a coinvolgere in tali manifestazioni anche il personale di Polizia Penitenziaria degli Istituti di Matera e Melfi.