Giovanni Scarola, Consigliere Comunale Pd, torna ad occuparsi di un’opera incompiuta nella città di Matera, la scalinata di via Giustino Fortunato, che resta inaccessibile. Di seguito la nota integrale.
Un segno di civiltà dimenticato
Non è una scalinata ma un percorso civile costruito per l’avvio del programma di risanamento della Città di Matera iniziato negli anni 50’. Un percorso in salita mascalava condizioni di vita moderne. Il primo Piano Regolatoredi Matera, redatto dal Prof. Piccinato, approvato nel 56’ e orgoglio urbanistico della città, studiato in tutti i manuali di tecnica universitaria, ha tracciato,alla fine di quellarampa e nella collina sopra, i confini dei piani operativi dell’edilizia pubblica ( il Piano Ina – Casa, Rione dei Pini ) e privata ( il quartiere Guido D’Orso ). Operai frenetici, su impalcature improbabili,-( video e immagini sono consultabili nell’archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico )- , in pochi anni hanno completato queilavori e migliaia di famiglia materane hanno avuto accesso, prime in Italia, ai nuovi e innovativi programmi di edilizia residenziale pubblica. Accade che da anni la scalinata di Giustino Fortunato risulta inaccessibile. Problemi statici hanno costretto più Sindaci ad emettere ordinanze di chiusura per la tutela della pubblica e privata incolumità. Ne sono seguite controversie, discarico di responsabilità e giudizi legali. Finalmente nel 2014 la società Eni spa (proprietaria dell’area sottostante al muro pericolante),dopo numerose conferenze di servizio e una sentenza del Tar Basilicata,si è impegnata nelle opere di consolidamento presentando il progetto esecutivo all’Amministrazione Comunale ,alla locale Soprintendenza e all’Ufficio del Territorio Regionale per il calcolo statico. L’autorizzazione finale è stata rilasciatanel mese di maggio 2015 ed è custoditanella i-cloudtelecom del Sude dell’Amministrazione Comunale. Cosa accadde ora? Perché le opere non iniziano? Il Comune ha provveduto anche all’ultima richiesta dell’Eni spa ed ha delocalizzato il tratto fognario corrente lungo la scalinata impegnando quasi 30.000,00 euro sempre nel mese di maggio 2015. Non bisogna trascurare quest’opera e la sua urgenza. Il Giudice nel dispositivo scrive “ Conta , piuttosto, che sussista pericolo per la pubblica incolumità proveniente dal muro ..”; ed ancora “ la muratura presenta una rotazione verso la gradinata con conseguente e notevole fuori piombo apprezzabile anche visivamente”.Il meteo è stato clemente nella seconda parte del 2015 ma un nuova stagione di forti precipitazioni potrebbero minare un equilibrio già precario come rilevabile negli atti citati. Non è allarmismo ma anche un non tecnico si accorgerebbe che una pietra che cade da quell’altezza attraversa la via lucana e sarebbe capace di entrare nella chiesa a valle.Sono trascorsi quasi 8 mesi dal rilascio dell’autorizzazione e le autorizzazioni riportano le scadenze per l’inizio dei lavori. Attenzione quindi all’iter amministrativo! Chiedo al Sindaco di esercitare tutte le prerogative che i testi legislativi gli consentono al fine di porre fine allo stallo nell’inizio delle opere seguente al cambio di guida amministrativanella città.La scalinataha tratti di vera architettura e si allarga sconfiggendo il dislivello finche il passonon sia mai faticoso. Dopo l’urgente consolidamento l’opera andrebbe completata liberandola dalla vegetazione che l’ha copertanegli annie dotata di un impianto di illuminazione e, utilizzando le risorse che la Regione Basilicata trasferisce ogni anno ai Comuni, di una pedana automatica per i diversamente abili.Ne trarrebbero ristoro migliaia di famiglie e le attività commerciali/ricettive dei quartieri del luogo oggi private dello storico collegamento pedonale.
Nella foto in basso il consigliere comunale Giovanni Scarola