Comitato No Inceneritore a Matera in una nota affronta la vicenda che coinvolge l’ambientalista materano Pio Acito, che dovrà presentarsi in tribunale a Matera per la prima udienza del procedimento penale per diffamazione intentato da Italcementi. Di seguito la nota integrale.
Nella mattinata di martedì gennaio si terrà al Tribunale di Matera la prima udienza del procedimento penale per diffamazione intentato da Italcementi nei confronti di Pio Acito, attivista storico di Legambiente e fermo oppositore da anni sia al progetto di “revamping” della cementeria di Trasanello sia dell’aumento fino a 60.000 tonnellate/anno di utilizzo come combustibile di CSS in un’area archeologica di assoluto pregio a ridosso della città di Matera già fortemente compromessa da oltre 40 anni di attività industriale. Fino agli anni ’90 le cementerie, nonostante il loro forte impatto ambientale, sono state sempre accettate dalla popolazione per le ricadute occupazionali, ma già dalla metà di questo decennio le condizioni sono cambiate sostanzialmente quando vari tipi di rifiuto hanno iniziato ad essere utilizzati in sostituzione sia delle materie prime per la produzione del cemento sia dei combustibili.
La normativa comunitaria e nazionale agevola e valorizza la partecipazione dei cittadini e dei comitati alle scelte in materia ambientale e la “battaglia” del territorio con le cementerie, non è certo di questi giorni né frutto di iniziative personali.
I cittadini e i comitati che li rappresentano, quindi, hanno il diritto di avere ogni informazione, possono partecipare alle riunioni o assemblee pubbliche in cui diviene indispensabile il loro punto di vista; possono, se lo ritengono opportuno, sollevare obiezioni o riserve intorno alle metodologie di approccio adottate esigendo risposte chiare e precise dagli enti competenti. La critica e le osservazioni, che sono altra cosa rispetto alla cronaca, sono espressione di opinioni e di mere valutazioni ai margini di un determinato evento, per cui non avrebbe alcun senso pretendere che la critica sia “rigorosamente” veritiera.
Perciò il Comitato No Inceneritore a Matera – NIM ritiene che questa azione possa rappresentare una palese forzatura di un soggetto economico potente nei confronti di persone e soggetti sociali economicamente molto più deboli destinata a rendere il loro compito estremamente più difficile per il timore delle conseguenze sul piano personale di prese di posizione che sono dettate esclusivamente dall’impegno sociale e dal desiderio di tutelare l’ambiente.
Se deve intendersi legittimo il diritto di impresa nel pieno rispetto delle leggi a tutela dell’utile economico è anche altrettanto legittima l’azione di cittadini e comitati tesa alla tutela del territorio, della salute e dell’ambiente.
Il Comitato No Inceneritore a Matera manifesta tutto il suo sostegno a Pio Acito e domani sarà al suo fianco nella prima udienza in Tribunale a Matera.
Nessuno tocchi Pio!