Potenza (DC-Libertas) in una nota commenta uno dei provvedimenti annunciati nella conferenza stampa di inizio anno dal governatore lucano Pittella, quello che riguarda i reddito minimo di inserimento in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il sociale oltre la logica dell’emergenza
“Senz’altro la novità assoluta è il Reddito Minimo di Inserimento che, come lo stesso Presidente Pittella ha riconosciuto in occasione della solenne celebrazione di Mons. Superbo, è frutto dell’azione di stimolo della Chiesa, ma solo quando il sociale sarà affrontato oltre la logica dell’emergenza sarà possibile affermare di aver fatto tutto il possibile per contrastare la povertà e con essa più in generale il disagio sociale che, purtroppo, sfugge alle rilevazioni statistiche”. A sostenerlo è il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza pe il quale “il passaggio successivo al Reddito Minimo deve essere, sul modello di un disegno di legge depositato in Parlamento (primo firmatario l’on. Giorgio Santini) sostenuto dall’Istituto don Luigi Sturzo, quello di definire una normativa regionale che si basi sostanzialmente su tre pilastri, ciascuno dei quali contribuisca in diversa misura a ridurre il costo dei servizi per la famiglia attraverso un unico titolo di credito: 1) le famiglie che acquistano a costo agevolato i servizi; 2) le imprese che erogano a costi agevolati prestazioni di welfare aziendale ai propri dipendenti o le banche in favore dei propri clienti; 3) le amministrazioni regionale e locali che erogano servizi alla persona a favore di persone bisognose e svantaggiate o servizi di conciliazione ai destinatari delle politiche del lavoro attraverso i servizi pubblici e privati del lavoro. Non so se su questo nuovo percorso da istruire all’interno di quel “metodo Basilicata” di cui parla Pittella ci possa venire incontro il “messaggio di Checco Zalone”. Zalone non poteva saperlo, ma il messaggio che vuole lasciare agli spettatori il suo ultimo film è esattamente lo stesso che Papa Francesco ha voluto affidare al mondo intero nel suo primo viaggio in Africa. Proprio come il protagonista di Quo vado?, Bergoglio nella Repubblica Centrafricana, fuori programma, ha visitato a sorpresa l’unico ospedale pediatrico di Bangui portando in dono scatoloni di medicinali confezionati dal nosocomio infantile Bambino Gesù di Roma, di proprietà della Santa Sede. “Non voglio fare un’omelia, – sono parole di Bergoglio – ma il Signore rimproverava sempre al popolo di Israele l’idolatra. E l’idolatria è quando un uomo o una donna perdono la carta di identità di essere figli di Dio e preferiscono cercarsi un dio a loro misura. Questo è il principio e se l’umanità non cambia continueranno le miserie, le tragedie, le guerre, i bambini che muoiono di fame, l’ingiustizia”. Nell’ Anno Santo della Misericordia – afferma Potenza – per noi è indispensabile un ripensamento globale di tutto il sistema, secondo la logica della solidarietà, che incrocia necessariamente la cruciale questione della partecipazione. Ma, attenzione, partecipare non è semplicemente sedersi tutti insieme allo stesso tavolo, dove in verità chi rappresenta realmente i valori cattolici è ancora minoritario. Il riferimento è alla riedizione del Patto per la Basilicata con il quale vorremmo si rilanciasse il pieno protagonismo dei cattolici impegnati in politica e con essi quello del volontariato-associazionismo cattolico e del Terzo Settore. C’è un concetto molto caro ai cattolici che è quello di risorse a cui si è riferito Mons. Superbo nel suo “testamento” (“sappiate utilizzare bene tutte le risorse disponibili in Basilicata”). E risorse – conclude il segretario DC – sono la sensibilità e l’impegno dei cattolici in politica al servizio delle nostre comunità”.