“Se lo Stato fa fatica a pagare i suoi debiti alle imprese il ritardo è ancora più accentuato al Sud dove in media ci vogliono 114 giorni di attesa per ottenere il pagamento aggravando le difficoltà specie per le pmi e le attività dell’artigianato”. Lo afferma Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno, citando dati di uno studio di Confartigianato secondo il quale in Calabria l’attesa media è di 149 giorni, in Campania di 128 giorni, in Puglia e Abruzzo 110 giorni, in Molise 108 giorni, in Basilicata 95 giorni. “I tempi di pagamento della PA sono in discesa – influenzati dall’entrata in vigore nel 2013 della nuova direttiva europea – ma, aggiunge Gentile, rimangono ancora elevati. Anche il premier Matteo Renzi ha dovuto ammettere che qualcosa non ha funzionato nel meccanismo messo in piedi negli ultimi due anni per certificare i crediti e pagare le imprese. La nostra analisi dei dati Eurostat pubblicati ad ottobre scorso evidenzia che, anche dopo gli interventi varati a partire dalla primavera del 2013, l’Italia rimane il Paese europeo con il più alto debito commerciale verso le imprese per beni e servizi – per la sola parte di spesa corrente – e pari al 3,0% del Pil; nel confronto tra i maggiori Paesi, si tratta di un livello doppio rispetto all’1,5% della Spagna (10° posto) e all’1,4% della Francia (13° posto) e triplo rispetto allo 0,9% del Regno Unito (20° posto).Siamo indietro come Paese soprattutto per smaltire i debiti degli Enti locali come le Regioni alle quali sono stati destinati, in teoria, 33,1 miliardi per saldare le fatture, ma se ne sono viste versare soltanto 27,2. E alle imprese ne sono arrivati 23,3. Quanto poi ai debiti di Comuni e Province, è stato saldato finora l’81% di quanto dovuto alle imprese creditrici.
Confartigianato, che sui debiti della Pubblica amministrazione conduce da anni una strenua battaglia – evidenzia la vice presidente nazionale – continua a monitorare il trend dei pagamenti dei debiti arretrati ma denuncia anche il grave problema dei tempi di pagamento degli attuali contratti. Il malcostume di pagare in ritardo o non pagare affatto purtroppo non è stato sconfitto. Con il risultato che ai vecchi debiti da smaltire si sommano i nuovi crediti insoluti. Ancora una volta, la soluzione proposta da Confartigianato è semplice e a portata di mano. Si tratta di consentire non solo formalmente e in tempi europei agli imprenditori la compensazione tra i crediti che vantano nei confronti della Pubblica amministrazione con le imposte da pagare al Fisco. Equivarrebbe a una iniezione di liquidità, servirebbe ad allentare la morsa che schiaccia gli imprenditori.Ma evidentemente è una soluzione troppo semplice per essere attuata efficacemente con il risultato che ancora troppe imprese continuano a morire per crediti e non per debiti”.