Franco Vespe, Presidente provinciale di Lega Sud Ausonia, in una nota torna ad occuparsi del mancato collegamento ferroviario con la città di Matera e spiega perchè occorre insistere per avere la tratta ferroviaria Bari-Matera-Metaponto, contrariamente a quanto ne pensano il presidente Pittella e il Ministro Del Rio. Di seguito la nota integrale.
Il 17 ottobre scorso si è tenuto il Consiglio Comunale aperto di Matera per commemorare l’anniversario della nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura (CEC). Purtroppo ho dovuto ancora una volta registrare che si persevera nell’equivoco di fondo di ritenere che turismo di massa e turismo culturale siano cose separate, antitetiche e riguardanti classi di persone fra loro diverse. E’ un equivoco che una CEC come Matera deve subito sgombrare. Non esiste più, o forse non è mai esistito, il turismo alla Stendhal e oggi chi fa turismo culturale è lo stesso che non disdegna quello di massa (mare o montagna che sia!). Se così è (ed è così) da questo scattano delle conseguenze che dovranno far ricorso a strategie territoriali ben diverse da quelle che i boys di Stendhal pensano di attuare. Se così è Il metapontino diventa sponda nevralgica per far si che ci sia la massima ricaduta territoriale. Se così è (e così è), occorre ripensare ad una strategia infrastrutturale che si getti alle spalle una volta per tutte la croce che lo stato sabaudo ci ha caricato addossoriducendo i popoli del Sud all’accattonaggio di strada con il cappello in mano in attesa di ricevere le poche briciole dallo stato centrale. In quella sede c’è stata l’esplosione della “giusta ira” del sindaco di Pisticci Di Trani che ha letto nelle strategie (?) esposte dal comune di Matera e del sindaco Pittella/De Ruggieri una scarsa apertura e nessuna volontà a coinvolgere l’entroterra materano. Ma andiamo con ordine. Parlavamo di questo equivoco snobista e piccolo borghese provinciale dei pronipoti di Domenico Ridola di ritenere insieme intersezione nullo il turismo di massa ed il turismo culturale. E’ vero giusto il contrario ed il turismo culturale è un sottoinsieme di quello di massa. Se così è sappiamo che a Matera non ci sono le condizioni perché dia residenza al turismo di massa. L’impegno della città CEC validato dalla Comunità Europea, è quello di arrivare ad una ospitalità turistica annua di 600 mila presenze. Dopo gli eventi ciclopici che Matera ha ospitato in questi ultimi giorni (si badi bene ben vengano, purchè rispettosi dei ritmi e delle armonie del nostro habitat) condivido pienamente le preoccupazioni di Emmanuele Curti di non trasformare Matera in una nuova Venezia da dove i cittadini permanenti sono o saranno sfrattati! L’unico luogo nelle vicinanze in grado invece di dare ospitalità al turismo di massa che potrà fruire di Matera CEC, come di tutte le altre bellissime attrazioni culturali e paesaggistiche della nostra regione, è il metapontino. Anzi grazie alle coste del metapontino si potrà reggere la spietata concorrenza in campo turistico (che poi alla fine vera concorrenza non è) della Valle dell’Itria e di quella pugliese. Ecco perché pensare ad una infrastrutturazione efficace, sia su via ferrata che aerea (ben venga l’aeroporto turistico a Pisticci!), che colleghi il metapontino con il corridoio adriatico diventa una sfida che non potrà essere oltremodo elusa. Ovvero l’inserimento di Matera nella rete nazionale ferroviaria, prolungarla verso il metapontino, diventa davvero nevralgica per far fare un salto di qualità ai nostri territori. Davvero ridicolo (ormai è solo mala fede) pensare che il problema sia risolvibile potenziando le FAL. E’ come se qualcuno avesse proposto ai suoi tempi di rafforzare la metropolitana di Milano per realizzare il collegamento con Roma! Le proporzioni fra le FAL e la rete ferroviaria nazionale è esattamente la stessa! Le FAL sono solo una metropolitana di superficie che collega Matera (poco) con l’area urbana del Barese. Testoni di un Del Rio, Pittella, De Ruggieri!La sua importanza diventa ancora più cogente se poi si considerano i tempi necessari per collegarsi alla Calabria ed alla Puglia attraverso la dorsale adriatica. Provate a partire da Metaponto per arrivare a Reggio Calabria: una vera e propria odissea! Capite che se ci dobbiamo accontentare di un turismo alla Stendhal ottocentesco, il trenino fumettistico delle FAL va più che bene. Poi se insceniamo lungo il suo percorso una gigantesca comparsata facendolo assaltare dai briganti con i loro archibugi sarebbe ancora più caratteristico. Se vogliamo invece che Matera diventi un nodo culturale turistico nevralgico per il nostro paese, se vogliamo che in occasione del 2019 ci siano delle ricadute sul nostro intero territorio, se vogliamo che la nostra città possa diventare la capitale ed il testimonial di un Sud non più piagnone, ma dinamico, attivo, fluido; se vogliamo concorrere a trasferire il baricentro dell’Europa verso il Mediterraneo (la scelta fatta della Comunità Europea su Matera è ispirata anche da questa sfida); capite bene che la infrastrutturazione di cui abbiamo parlato diventa nevralgica. La giustificazione addotta da Del Rio per continuare ad affidare nelle mani delle FAL i destini infrastrutturali viari è semplicemente Ri_ DI_ CO_ LA, oltre che insultante! “Perché ormai i bilanci delle FAL sono in attivo!” Questa è stata la sua giustificazione. Avrebbe meritato di essere accompagnato con robusti calci nel sedere fuori dai confini della nostra provincia! Sappiate cari materani che chi non vuole il collegamento di Matera alla rete nazionale ferroviaria non vuole bene alla nostra città e non vuole bene soprattutto al Sud. E poi Il treno a Matera è importante per andare a Sud..non a Nord!!
Franco Vespe, Presidente provinciale di Lega Sud Ausonia
Concordo con Vespe sulla necessità di collegare Matera urgentemente alla rete nazionale FS, coloro che propongono come alternativa un potenziamento fal sono gli eredi della politica passata, responsabile del nostro isolamento. Tuttavia è da salutare con estremo favore ( se riusciamo ad ottenerlo) il collegsmento con Gioia Del Colle, per Matera sarebbe una vera manna, perchè aprirebbe le porte dell’intera regione verso un collegamento autostradale indispensabile quanto la ferrovia, se non di più………inoltre amplierebbe l’interland Materano e il bacino d’utenza dei servizi che Matera offre e potrà affrire. Matera deve porsi non soltanto come città turistica, ma anche come città di servizi, ospedale, università, scuole…….sono frequentati anche da pugliesi…………non dimentichiamo che la Puglia è popolosa, Matera ha bisogno dei numeri sopratttutto……..il metapontino è importantissimo, ma la puglia, consentitemi la franchezza, è ancora più importante…………i politici lucani della fascia ionica,hanno pensato ai collegamenti con Potenza, come prioritari rispetto a Matera, hanno ottenuto la Basentana e la ferrovia Metaponto- Potenza……adesso ne pagano le conseguenze……..
Mi permetto di lasciare anche qui, sul sito “SassiLive.it”, alcune semplici considerazioni. Pur non essendo della Basilicata seguo con una certa attenzione la vicenda di cui si parla in questo articolo.
Ed effettivamente non riesco a darmi pace: le argomentazioni su esposte di Franco Vespe paiono davvero sagge e convincenti ma questa è solo la impressione, magari umorale o peggio superficiale, di uno che non conosce a fondo la questione.
E mi scuso, pertanto, se mi infilo, non invitato, in tale discussione.
Ad ogni modo non credo che possa avvenire la trasformazione di Matera nella c.d. “venezia di pietra” (sebbene non è sbagliato ventilare la ipotesi) ma le (amare) riflessioni su Matera vista come luogo da picnic domenicale per le due grandi aree metropolitane fanno riflettere.
Auguri Matera, auguri sinceri.