Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia: “Le velleità da banchiere dei politici lucani: banca pubblica senza un piano industriale. Siamo alla sbando”.
Una ‘scommessa clandestina’. Così può definirsi l’ultima iniziativa messa in campo dalla rivoluzione che vuole creare in Basilicata una ‘banca pubblica’.
Ne abbiamo avuto contezza ufficialmente solo ieri, nell’ambito di una riunione con i rappresentati dei gruppi di minoranza, senza che ci sia stata fornita alcuna informazione tranne quella che negli emendamenti alla Legge di Stabilità 2016, da votare in Consiglio martedì prossimo, è previsto un articolo che stanzia 5 milioni di €. Ci appare veramente il solito gioco dei slogan e sempre con il denaro pubblico.
Concettualmente non siamo contrari a scelte di questo tipo ma queste evidentemente non possono essere fatte nell’ambito di riunioni oscure con chi, recuperato dalla politica, oggi vuole ritornare a fare il bancario. Sono decisioni che devono essere supportate da ricerche di mercato e piani industriali che dimostrino la necessità di questo tipo di scelte.
Tutto ciò non potrà certo materializzarsi entro martedì.
Chiaramente il supporto alle imprese è importante. L’abbiamo ripetuto decine e decine di volte, ma le scelte della politica devono essere trasparenti e coordinate. Basti pensare all’altra iniziativa del governo regionale per recuperare ‘Basilicata Innovazione’ nata per supportare le imprese in ‘Ricerca & Sviluppo’ e chiusa da mesi. Quest’altro strumento, ideato in epoca defilippiana e sorretto anche dal pittellismo, ha dimostrato di essere il solito carrozzone pubblico che non regge sul mercato grazie a risorse proprie ma solo con quelle pubbliche, per il quale, però, si apre un bando finanziato con i 18 milioni di euro, senza che prima si sia analizzato concretamente il reale apporto avuto delle imprese lucane in questi anni e sempre tenendo fuori il Consiglio regionale.
Due progetti che evidentemente sono correlati tra loro e che hanno bisogno di doverosi approfondimenti. Non c’è voglia di perdere tempo ma solo assumere responsabilmente scelte importanti per la nostra economia regionale. Non ci resta che lanciare pubblicamente un appello a Pittella: vuole concretamente verificare insieme la necessità e fattibilità di questi due progetti o pensa di andare avanti in solitudine con l’idea che il denaro pubblico sia patrimonio della sua famiglia? Attendiamo risposta.