“Vogliamo essere, con le nostre produzioni, ambasciatori nel mondo del Made in Italy”, così Francesco Nicodemo, presidente di Asso Fruit Italia, nel suo intervento in occasione de “I protagonisti dell’ortofrutta”, iniziativa svoltasi a Matera venerdì scorso. Nicodemo, parlando degli scambi commerciali, ha poi aggiunto: “E’ vero l’embargo russo ci ha penalizzati e auspichiamo che quei mercati siano riaperti alle normali transazioni. Il trade ortofrutticolo sta attraversando una fase importante, le esportazioni hanno bisogno di crescere e svilupparsi e le aziende, con il sostegno anche delle istituzioni, stanno facendo la loro parte. L’apertura venuta dal Governo cinese rispetto ai kiwi e agli agrumi vogliamo che si estenda, con protocolli contestuali, anche ad altre produzioni di eccellenza come l’uva da tavola e le mele. A chi produce, il compito di puntare su qualità e sostenibilità; ai governi e ai legislatori quello di abbattere gli ostacoli che possono rallentare i processi di internazionalizzazione. Noi siamo ottimisti e fiduciosi perché crediamo nel gioco di squadra e nell’aggregazione”.
Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia, organizzazione di produttori che riunisce all’incirca 300 produttori fra Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Lazio e Piemonte, e main partner dell’iniziativa ideata dal Corriere Ortofrutticolo e ospitata nella Capitale europea della Cultura, ha aggiunto: “Asso Fruit Italia, da oltre trent’anni, fa dell’associazionismo la sua ragion d’essere. Il posizionamento sui mercati, così come l’innovazione e i progetti che ci vedono in prima linea sul fronte della sostenibilità, sono obiettivi che possono essere raggiunti attraverso l’aggregazione e la valorizzazione della stessa”. Nel commentare l’iniziativa materana, nel corso della quale è stato presentato anche il progetto “L’ortofrutta riparte da Sud” che ha come scopo quello di continuare a tenere accesi i riflettori sul Mezzogiorno d’Italia e le sue potenzialità, Badursi ha aggiunto: “Quella di oggi (venerdì, ndr) è una grande occasione per parlare delle nostre eccellenze lavorare al progetto comune che porterà anno dopo anno al rafforzamento del comparto ortofrutticolo. Come emerso dal confronto che si è tenuto a Matera, è idea diffusa dei ‘protagonisti’ del settore quella di lavorare al progetto comune di rilancio con regole uguali per tutti. Siamo ben consapevoli della forza del brand ‘Made in Italy’ e conosciamo anche le criticità infrastrutturali del Sud che a volte incidono negativamente in termini di competitività, con questo spirito affronteremo i prossimi anni sapendo che i presupposti per continuare a crescere ci sono. Ogni crescita prevede delle difficoltà di fronte alle quali è nostro dovere pensare alle soluzioni e non certo fermarci davanti ai problemi”.
L’agronomo dell’ufficio tecnico AFI, Salvatore Pecchia, nel suo intervento si è soffermato sui numeri dell’Op e della filiale commerciale Frutthera srl e sui progetti attuati sul fronte della sostenibilità con enti di assoluto prestigio come l’Università di Basilicata, il Ministero dell’Ambiente e importanti agenzie di ricerca. “Tremilatrecento ettari aggregati, di cui 330 biologici e circa settanta milioni di euro di fatturato aggregato. Fra le produzioni di punta: l’uva da tavola (1.400 ettari aggregati, ndr), che rappresenta il core business, le fragole, drupacee, agrumi”. Rispetto alle ultime iniziative sul fronte della ricerca, dell’innovazione e della sostenibilità: “Abbiamo sviluppato progetti importanti come il Carbon Footprint che ci consente di abbattere le emissioni di anidride carbonica, stiamo lavorando anche al Water Footprint che invece riguarda il consumo razionale della risorsa idrica”. Infine, Pecchia ha parlato della costante ricerca delle varietà, dagli agrumi alle drupacee, che possano soddisfare le richieste dei mercati in maniera costante nel tempo”.
Sono intervenuti Paolo Bruni del CSO che tra le altre cose ha mirabilmente condotto la fase delle premiazioni, Marco Salvi (FruitImprese), Francesco Pugliese (amministratore delegato e direttore generale di Conad), Vincenzo Falconi e Gennaro Velardo, rispettivamente direttore Italia Ortofrutta e presidente della stessa organizzazione, Ottavio Guala, nel corso della serata a Casa Cava il saluto e il commento di Paolo De Castro, già ministro alle Politiche agricole.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Braia, nel suo intervento ha parlato della sfida importantissima, che vede impegnate sia la provincia di Matera che la Regione, rappresentata dall’hub (retro-porto di Taranto) che sarà un importante infrastruttura a supporto del commercio
ortofrutticolo. Era presente anche il presidente della provincia di Matera, Francesco De Giacomo.
Carmela Suriano ha invece parlato del Club Candonga mettendo in evidenza la crescita delle produzioni della pregiata varietà Candonga Fragola Top Quality® che quest’anno, in termini di produzioni è cresciuta “del 20% rispetto all’anno scorso passando da 250 a 300 ettari su un totale di 50 ettari coltivati a fragola: un comparto, quello della fragola, che oggi vale complessivamente 75 milioni di euro”.
Proprio dalla città dei Sassi, attuale punto di riferimento per un rilancio economico e culturale della Basilicata, Carmela Suriano – fondatrice del Club Candonga® -, ha promosso il progetto che potrebbe avere un peso notevole sulla crescita di tutto il settore agricolo del Sud Italia e dell’intero Paese: creare una Newco di produzioni d’eccellenza capace di aggregare le migliori realtà produttive locali e del Mezzogiorno per aggiungere più valore a comparti importanti, a cominciare dalla fragola naturalmente, e poi altri berries come lamponi, mirtilli e more.
L’occasione è stata ghiotta: Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana, l’evento promosso dalla redazione del Corriere Ortofrutticolo, dal CSO, da Fruit Imprese e dall’Unione Nazionale Italia Ortofrutta che si è tenuto a Matera il 22 gennaio. L’iniziativa che ha assegnato l’Oscar dell’ortofrutta italiana per la prima volta – e per i prossimi due anni a venire – si è svolta nel Sud Italia dopo 3 anni di permanenza a Nord. Quasi un segno premonitore della possibilità di spostare il baricentro economico del settore in un Mezzogiorno che è campione di qualità e produzione ma non già di aggregazione e capacità infrastrutturali. Limiti, questi, che pesano tantissimo su costi e competitività. I modelli da seguire ci sono tutti: quelli del comparto pera di Opera o del comparto kiwi di Origine.
O ancora, senza andare troppo lontano, c’è la case history di successo del Club Candonga®, il consorzio di fragolicoltori della Candonga Fragola Top Quality® che nel giro di 2 anni ha contribuito massicciamente a fare della Basilicata di primo produttore di fragole in Italia e che ha messo in moto “un processo aggregativo della produzione che ha fatto registrare quest’anno una crescita del 20% rispetto all’anno scorso passando da 250 a 300 ettari su un totale di 850 ettari coltivati a fragola: un comparto, quello della fragola, che oggi vale complessivamente 75 milioni di euro” come testimonia Carmela Suriano.
Un’idea, quella della Newco, che si fonda su due importanti novità intervenute ultimamente nel panorama lucano: la volontà politica di creare un marchio regionale di tutte produzioni ortofrutticole d’eccellenza lucane e l’investimento programmato per la creazione della nuova piattaforma logistica di Ferrandina e Taranto che, spiega Carmela Suriano: “permetterà di dare alle nostre produzioni uno sbocco a livello internazionale perché garantirà alle nostre merci un servizio di trasporto non più solo ed esclusivamente su gomma… stiamo pensando seriamente a una Newco anche in funzione di un progetto di internazionalizzazione massiva della Candonga Fragola Top Quality® del Metapontino”.
È proprio in quest’ottica di aggregazione sinergica tra produttori che la Candonga Fragola Top Quality® si presenterà ai mercati europei del Fruit Logistica 2016 di Berlino nello stand della Regione Basilicata “non come semplice prodotto d’eccellenza ma come espressione di un sistema ben integrato tra operatori lucani del settore”.