Erasmo Bitetti, responsabile comunicazione della sezione di Matera della FIMG (Federazione nazionale medici di Medicina generale) in una nota informa che il 20 gennaio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.15 il Decreto del Ministero della salute che stabilisce i criteri per la prescrivibilità a carico del Servizio Sanitario Nazionale oltre 200 fra esami di laboratorio e strumentali. La norma si propone di realizzare un risparmio della spesa sanitaria attraverso l’uso corretto delle indagini diagnostiche in particolare di quelle più costose (TAC, risonanze, test genetici).
Tra i primi effetti della norma ci sarà quello di rendere ancora più complessa la prescrizione medica con l’obbligo di riportare in ricetta note e codicilli vari; alcuni esami poi , come ad esempio i test allergologici, potranno essere prescritti solo da medici specialisti. Il timore di sanzioni economiche da parte dei medici che non rispettino i rigidi criteri di appropriatezza potrebbe favorire lo spostamento di alcune prescrizioni specialistiche verso l’ambito di quelle a totale carico dei pazienti.
Di seguito il testo del decreto ministeriale insieme ad una nota redazionale sull’argomento comparsa sul portale informativo DottNet.
Sanità: stretta su 200 prestazioni, in vigore le nuove norme
Il Decreto è in gazzetta; ‘no’ dai medici, così meno cure ai cittadini
Esame del colesterolo, risonanze magnetiche ma anche estrazioni e ricostruzione di denti: da ora in poi, il medico potrà prescriverli solo rispettando paletti e criteri precisi, pena una sanzione pecuniaria che andrà a colpire il suo salario accessorio. E’ infatti entrato in vigore, con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del 20 gennaio, il decreto del ministero della Salute sulla cosiddetta ‘appropriatezza delle prescrizioni’ per le prestazioni di assistenza ambulatoriale. Un provvedimento che si pone un obiettivo preciso: eliminare i circa 13 mld di costi a carico del Servizio sanitario nazionale imputabili ogni anno, secondo alcune stime, a visite ed esami ‘inutili’, ovvero inappropriati.
Diversa è però l’interpretazione data dai sindacati medici, che contestano le norme appena entrate in vigore lanciando l’allarme sulle ”inevitabili conseguenze” che si determineranno: ”E’ un’ulteriore dimostrazione della ‘sordità’ alle posizioni dei medici da parte di governo e ministero che – afferma il segretario della Federazione dei medici di famiglia Fimmg Giacomo Milillo – pensano di potersi sostituire ai professionisti nella cura dei pazienti stabilendo per legge come si deve curare un malato. La conseguenza – avverte – è che, inevitabilmente, i medici nel timore delle sanzioni, previste nel Dl Enti locali già approvato lo scorso agosto, tenderanno a ridurre al massimo le prescrizioni ed i cittadini si vedranno tagliate prestazioni e cure”. Insomma, rileva anche Costantino Troise, segretario del maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, ”da oggi, per sapere come curare, i medici dovranno leggere la gazzetta ufficiale e non più i testi scientifici”.
Giudizio negativo anche dal segretario degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof, Roberto Lala. I criteri sulla base dei quali i camici bianchi potranno infatti prescrivere esami, visite ed anche test genetici sono precisi ed elencati nel provvedimento. La stretta riguarda oltre 200 prestazioni tra le quali quelle per la riabilitazione, oltre che le odontoiatriche e la radiologia diagnostica comprendente risonanze e tomografie. Sotto osservazione, poi, le prestazioni di laboratorio. Un esempio è l’esame del colesterolo totale: le condizioni di erogabilità dell’esame a carico del Ssn prevedono che sia da eseguire come screening in tutti i soggetti di età superiore a 40 anni e nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità per dislipidemia o eventi cardiovascolari precoci.
Ma in assenza di valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi terapeutici, si precisa, l’esame è da ripete a distanza di 5 anni. Per quanto riguarda poi le condizioni di erogabilità delle prestazioni odontoiatriche, potranno usufruirne gratuitamente – oltre ai già previsti interventi legati alla prevenzione – i bambini da 0 a 14 anni in condizioni di ”vulnerabilità sanitaria” (condizioni sanitarie che rendono indispensabili le cure odontoiatriche) o di ”vulnerabilità sociale” (ovvero di svantaggio sociale ed economico). Anche per l’erogazione delle dentiere sono previsti gli stessi criteri. Rispetto invece a prestazioni come le risonanze magnetiche, è previsto che siano prescrivibili in particolari condizioni legate ad esempio a patologie oncologiche o traumatiche.