Rilanciare il ruolo e l’azione dell’ateneo lucano, favorendo una maggiore coerenza tra l’insediamento universitario e le vocazioni economiche del territorio con l’istituzione di nuovi corsi di laurea e consentendo al nostro ateneo di sviluppare un proficuo dialogo con i settori produttivi per garantire ai giovani lucani l’acquisizione delle migliori competenze tamponando il fenomeno di “fuga” verso altre Università: è la proposta del gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale contenuta in una mozione illustrata oggi ai giornalisti in una conferenza stampa.
Nell’incontro con gli operatori dell’informazione il capogruppo Michele Napoli, presente il consigliere Paolo Castelluccio, ha fornito numerosi dati che fotografano lo “stato di salute” dell’Unibas “tutt’altro che soddisfacente” come è testimoniato dall’annuale indagine de Il Sole 24 Ore che nell’edizione 2015 ha attribuito all’ateneo lucano la 43esima posizione nella classifica generale sulla base del monitoraggio di 61 atenei statali del Paese. Il nostro – ha precisato Napoli – non è certamente un atto di accusa perché consideriamo l’Università l’autentico motore del cambiamento specie culturale e dello sviluppo. Riteniamo piuttosto che la politica debba occuparsi del futuro dei giovani e delle opzioni di sviluppo e attraverso la mozione vogliamo riportare il dibattito in Consiglio. Credo – ha continuato il capogruppo di Fi – sia doveroso un contributo politico ed istituzionale valido che possa aiutare la crescita dell’Università che deve essere un perno centrale intorno al quale far crescere il nostro territorio perchè la realizzazione di un processo di valorizzazione dei saperi e della cultura è un fattore fondamentale per programmare un modello di sviluppo al passo con l’innovazione. Su questo aspetto punterei l’attenzione anche sulla necessità di una più corretta analisi dei meccanismi di valutazione anche in capo alla Regione che, spesso, si limita a ratificare quello che ci viene in qualche maniera indicato da organismi terzi.
Nel riferire di aver chiesto un incontro al Magnifico Rettore dell’Unibas, prof.ssa Aurelia Sole, per illustrare il “pacchetto di proposte” di Fi, il capogruppo ha diffuso alcuni dati di fonte Bankitalia e Miur. Tra i più significativi: l’Unibas si colloca alla 55esima posizione su 61 atenei statali per il criterio della “sostenibilità” ( numero medio di docenti di ruolo nelle materie di base), 47esima posizione (sempre su 61) per “dispersione” (percentuale di immatricolati che si riscrivono al secondo anno nello stesso ateneo), 51esima per “occupazione” (percentuale di studenti occupati ad un anno dal conseguimento del titolo), 40esimo per “ricerca” (0,3 studenti di dottorato ogni mille abitanti).
Quanto alle iscrizioni, tra l’anno accademico 2007-2008 e il 2013-2014 il calo di immatricolazioni è “preoccupante” passando da 4029 unità a 3.148 unità (meno 21,9%, rispetto ad una media nazionale del meno 13,2%). Una tendenza negativa che – ha aggiunto Napoli – non si può considerare invertita in maniera significativa alla luce dei dati forniti dall’ateneo lucano, che non contestiamo in attesa della validazione, secondo cui tra l’anno accademico 2014-2015 e il 2015-2016 l’incremento di immatricolazioni è di appena 43 unità. Altro dato allarmante fornito ai giornalisti: solo il 24,3% degli studenti lucani si iscrive ad Unibas a fronte di un dato nazionale di iscrizioni in atenei della stessa regine pari a 78,5%. Ciò – ha sottolineato il capogruppo di Fi – determina l’impoverimento delle famiglie lucane costrette a destinare parte rilevante dei propri redditi al sostegno economico dei propri figli che frequentano atenei fuori regione. E se ciò non bastasse la nostra regione si colloca nelle ultime dieci fra le 272 regioni d’Europa per popolazione giovane laureata. Inoltre per troppi giovani è una sorta di “area di parcheggio”: la percentuale dei fuori corso è pari al 54%; non attrae gli stranieri (appena 48 gli iscritti). Come superare questa situazione ? Tra le azioni sollecitate alla Giunta Regionale, in sintonia con gli organi universitari, l’istituzione di nuove facoltà per affermare una “specificità di studio” che tengano conto delle vocazioni del nostro territorio e dei distretti produttivi, e che quindi si occupino di ricerca e formazione nell’ingegneria mineraria (distretto energetico Val d’Agri), automotive (Fca Melfi e altro), agroalimentare, turismo , medicina oncologica (rafforzando l’attività dell’Ircss-Crob di Rionero).
Per Paolo Castelluccio “non bastano nuovi iscritti ad Agraria per esprimere soddisfazione su una facoltà che ha un ruolo importante da svolgere al servizio dell’agricoltura di qualità e non tiene conto di quanto accade di innovazione e moderno nel Metapontino. E allora – ha chiesto – perchè non delocalizzare Agraria presso il Centro Pantanello di Metaponto che diventerà sede Alsia e che invece può riprendere l’attività di ricerca ex Metapontum Agrobios e utilizzare il borgo di Metaponto per servizi di ricettività? Siamo vicini agli studenti lucani che una volta laureati non riescono a trovare occupazione e alle famiglie che si privano dal patrimonio principale, i figli, che vanno fuori e non rientrano. Il Governo Regionale non può continuare a sottovalutare questi aspetti concentrando ogni attenzione – ha detto ancora Castelluccio – sull’assistenzialismo”.
Sugli aspetti finanziari, Napoli e Castelluccio hanno denunciato che tra il 2008 e il 2014 l’Unibas ha perso oltre 4 milioni di euro di quota del Fondo di finanziamento ordinario del Miur mentre può contare su 10 milioni l’anno di derivazione delle royalties petrolifere. La questione – ha affermato il capogruppo Napoli – è di integrare fondi pubblici con quelli privarti derivanti da commesse per la ricerca.
Gen 25