I consiglieri di minoranza del comune di Tursi Salvatore Caputo, Leandro Domenico Verde, Antonio Di Matteo e Maria Montesano in una nota tornano ad occuparsi del caso della scuola dell’Infanza del paese. Di seguito la nota integrale.
Tursi: tutti nodi della scuola vengono al pettine… con le incapacità degli amministratori!
Solo un cittadino sprovveduto o in malafede potrebbe credere alle falsità di un sindaco totalmente incapace sul piano tecnico e politico-amministrativo. Restiamo allibiti leggendo le farneticazioni già recitate nei comizi e nei consigli comunali, abusando della credulità popolare e mestando nel torbido con una condotta politica da furbetto. Ultimo caso, in ordine di tempo, la questione scolastica, poiché tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi. E così continua il piano di stravolgimento e distruzione della scuola dell’Infanzia a Tursi, con il Sindaco che non ha capito che non è (mai stato) e non sarà mai autorità didattica, giammai potrà entrare nel merito dell’organizzazione didattica e scolastica, che compete in forma esclusiva al dirigente scolastico, con l’ausilio di proposte e criteri degli organi collegiali della scuola.
Gli è stato già detto dai consiglieri di minoranza più volte, ma il suo spirito di prevaricazione e la sua smania di grandezza non hanno limiti, e così Salvatore Cosma dimostra tutta la sua inadeguatezza: è ridicolo aggrapparsi all’aria fritta, scoprendo l’acqua calda. Le iscrizioni scolastiche si effettuano dal 22 gennaio al 22 febbraio e la maggioranza, che in pochi mesi ha contribuito a portare il comune sul precipizio del dissesto finanziario dell’ente, si finge tonta sperando nella credulità della cittadinanza. E sperperano altri soldi pubblici, per la chiusura e lo spostamento dei plessi della scuola dell’Infanzia.
E come già sostenuto in tutte le sedi istituzionali e non, con fermezza i consiglieri di minoranza ribadiscono che questa scellerata maggioranza ha chiuso i plessi scolastici delle scuole dell’Infanzia del centro storico e di viale Sant’Anna, definitivamente, altro che in forma temporanea e sperimentale! Loro hanno messo insieme quattro sezioni a Santi Quaranta, sapendo bene che i locali non erano idonei per le quattro sezioni! Loro hanno messo a rischio la perdita di due posti di insegnanti, di due posti di collaboratore scolastico e forse di un assistente amministrativo e di altro ancora. Loro avevano dichiarato che facevano tutto questo per risparmiare: la bellezza di quasi 5.000 euro all’anno (per tutti e due i plessi)! Loro avevano dichiarato che nessun posto si sarebbe perso con i loro atti scellerati e invece adesso cosa accade? Peggiorano la situazione. Perseverano nell’errore. L’eccellenza sbandierata è solo nella volontà distruttiva. Vogliono sostituirsi alla Dirigente scolastica, che fino a oggi sulla vicenda si è adoperata in modo ineccepibile.
Pressano i genitori di non portare i loro figli alla scuola privata gestita dalle suore mentre c’è totale libertà di scelta da parte delle famiglie. Sperperano il denaro pubblico per inventarsi i locali inidonei della biblioteca (indicando perfino il numero degli alunni, 18 capienza massima!?), mentre viale Sant’Anna è plesso plurisezionale da circa quarant’anni ed è pronto per continuare ad ospitare i bimbi nel segno della continuità e senza costi aggiuntivi per l’ente comunale!
Si inventano fantomatici recuperi dell’Istituto comprensivo, dopo averlo distrutto anche diminuendo i plessi. Perché fanno tutto questo, se si risparmia e non si perdono posti? Tutti sappiamo la verità. Inoltre, la legge dice, sintetizzando, che gli amministratori devono gestire la cosa pubblica come un buon padre di famiglia farebbe in casa sua. Noi siamo convinti, e ci sono tutte le prove, che la Corte dei Conti interverrà, perché non si gioca con il denaro dei cittadini e sulla pelle dei bambini (degli altri). Ma soprattutto è da sciacalli mentire, sapendo di farlo, a danno della comunità e della scuola tursitana.