Uomo, over 50 anni, residente al Sud, attività innovativa: è l’identikit delle nuove partite Iva nel 2015 tracciato dal Centro Studi Confartigianato. Il primo dato – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno – è che l’incidenza dei lavoratori autonomi sugli occupati è più alta al Sud – dove si concentra il 26,4% degli “autonomi” – con tre regioni nei primi tre posti – Molise (33%, oltre 33mila unità), Abruzzo (28,5%, circa 136mila) ), Basilicata (28,2%, circa 51.500) e significative performance per Campania (26,8%, 418mila), Calabria (26,2%, 137mila) e Puglia (26,1%, poco meno di 300mila). Con riferimento al genere prevalgono gli uomini con il 63,3% delle persone fisiche mentre con riferimento all’età si osserva che l’80,2% delle persone fisiche ha meno di 50 anni con una concentrazione del 45,2% per le persone fisiche fino ai 35 anni.
Il lavoro indipendente è oggetto di un riordino nell’ambito della riforma dei rapporti di lavoro autonomo e l’analisi delle statistiche disponibili – aggiunge Gentile – evidenzia la rilevanza del comparto del lavoro indipendente e la presenza di significative differenziazioni. Il confronto internazionale dei dati Eurostat sul mercato del lavoro evidenzia che al III trimestre 2015 l’Italia è il primo paese dell’Unione europea a 28 per numero occupati indipendenti. Con riferimento al profilo professionale degli indipendenti si osserva che al III trimestre 2015 l’87,0% sonoimprenditori o lavoratori autonomi e, nel dettaglio, oltre la metà (59,1%) è rappresentata da lavoratori in proprio, un ulteriore quarto (24,1%) da liberi professionisti ed il 3,8% da imprenditori). Completa il quadro del lavoro indipendente un 13,0% composto da Collaboratori (6,3%), Coadiuvanti familiare (5,8%) e Soci di cooperativa (0,9%).
In Italia il lavoro indipendente si concentra per l’94,1% in microimprese con meno di 9 addetti, quota che sale al 98,1% se si considerano le micro e piccole imprese con meno di 20 addetti.Nelle imprese artigiane i lavoratori indipendenti sono 1.507.800 e pesano per il 30,6% del totale del lavoro autonomo delle imprese.
Tra il 2004 e il 2015 lavoro indipendente decimato (-12,1%) mentre dipendenti +6,1%. Nell’arco di tempo che va da gennaio 2004 a novembre 2015 e che comprende due lunghi e profondi cicli recessivi ha determinato una forte selezione del lavoro indipendente nel periodo calato del 12,1% – sui livelli prossimi al minimo storico di ottobre 2015 – a fronte di una crescita del 6,1% del lavoro dipendente, all’opposto livello vicino ai valori massimi del 2008.
Nella nostra indagine – continua Gentile – un dato di fatto difficilmente contestabile è la crisi difficilissima che le nostre Pmi e l’artigianato in generale stanno vivendo quotidianamente e la mancanza di concreti sostegni e misure idonee. I fattori negativi recepiti e più eclatanti sono innanzitutto il credito con la situazione finanziaria delle nostre aziende, soprattutto quelle di Medie e Piccole dimensioni e del mondo dell’artigianato, che continua ad essere critica; la burocrazia; i gap infrastrutturale; la tassazione degli Enti Locali e la sicurezza, fattore quest’ultimo che – evidenzia la vice presidente nazionale di Confartigianato – come testimoniano i recenti episodi di criminalità in varie zone della Basilicata confermano che al Sud non ci sono più isole felici e quindi senza criminalità-illegalità.
Un altro grave pregiudizio per le pmi meridionali: la Pa non solo paga con un ritardo che non ha eguali nel resto d’Europa, ma dall’anno scorso salda le fatture senza pagare l’Iva al proprio fornitore. Dal gennaio del 2015, infatti, l’imposta la versa l’ente pubblico direttamente all’erario. Pertanto, le imprese che lavorano per la Pa, oltre a subire tempi di pagamento irragionevolmente lunghi, scontano anche il mancato incasso dell’Iva che ha peggiorato la grave situazione di liquidità in cui versano da anni moltissime aziende, soprattutto di piccola dimensione. Un dato su tutti: Il Dipartimento delle Finanze ha riferito che nei primi 11 mesi dell’anno, l’Iva da split payment (cioè trattenuta dalla Pa) ammonta a 5,8 miliardi di euro.La stessa Amministrazione finanziaria, consapevole di questo problema, ha introdotto delle misure per accelerare il rimborso dell’Iva a credito. Lo split payment, ad esempio, consente la restituzione prioritaria dell’Iva a credito entro tre mesi dalla richiesta. Tuttavia, se si considera che è necessario presentare una istanza per un periodo di tre mensilità, i tempi necessari per il rimborso potrebbero durare anche un anno.
Gen 29