“Il referendum è un opportunità per il Paese, ed è anche l’occasione per riaprire un confronto sulla strategia energetica nazionale, che è fonte e strumento per rafforzare politiche industriali in linea con la Conferenza sul clima di Parigi. Affinché questa discussione avvenga senza strozzature democratiche si decida per l’election day, poiché votare per referendum ed elezioni amministrative nella stessa data significa dare forza al dibattito ed alla partecipazione risparmiando 300 milioni di euro”. E’ quanto hanno dichiarato Piero Lacorazza e Roberto Ciambetti.
I presidenti delle Assemblee legislative di Basilicata e Veneto, a nome del coordinamento delle Regioni promotrici del referendum sulle trivelle in mare, hanno incontrato oggi a Roma una delegazione del coordinamento di associazioni Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) guidata da Simone Togni, Presidente di Anev (Associazione Nazionale energia del Vento) e composta inoltre da Edoardo Zaghi, rappresentante di Assorinnovabili, e Vito Pignatelli, Presidente di Itabia (Associazione Italiana Biomas).
A parere di Lacorazza e Ciambetti “la riscrittura di un patto democratico tra Istituzioni della Repubblica è necessaria proprio nel campo ‘energetico’ per assicurare da un parte sostenibilità degli impatti sul territorio ma anche certezza, trasparenza e rapidità nelle procedure, a vantaggio degli operatori economici”.
“In questi ultimi anni – hanno concluso Lacorazza e Ciambetti – troppe decisioni incerte hanno condizionato investimenti e settori economici nel campo della green economy, sonorità acute e clamorose ‘stecche’ hanno strapazzato la melodia energetica che deve ritrovare una nuova sinfonia tra le scelte fatte a Parigi, le scelte europee, una nuova strategia energetica nazionale, il paesaggio e il governo del territorio. Con il referendum, con l’election day di tutto questo possiamo discutere e chiamare gli italiani a decidere da che parte stanno”.