Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino torna ad occuparsi della dell’autorizzazione integrata ambientale che potrebbe essere assegnata a Italcementi per quintuplicare la quantità di rifiuti da bruciare nello stabilimento. Di seguito la nota integrale.
AIA Italcementi: richiesta audizione in IV CCP. I cittadini vogliono essere tutelati!
Nel febbraio 2015 Italcementi S.p.A. è tornata alla carica depositando integrazioni alla richiesta del luglio 2013 di quintuplicare (dagli attuali 12 mila a 60 mila tonnellate all’anno) i rifiuti da bruciare come combustibile nella cementeria situata in località Trasanello, a pochi km dall’abitato di Matera. Da allora è cominciato un confronto a distanza, anche dai toni aspri, che ha visto associazioni ambientaliste (Comitato NO Inceneritore a Matera, Legambiente e WWF) chiedere alla Regione Basicliata che la richiesta non venisse approvata (con il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, AIA) paventando rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Anche il portavoce M5S in Consiglio Comunale di Matera, Antonio Materdomini, ha presentato una mozione che chiede di vietare attività di incenerimento di rifiuti nel territorio del Comune di Matera, e di effettuare un monitoraggio costante e certificato sulle emissioni e sugli effetti sull’uomo e sull’ambiente.
E le istituzioni? A parte il silenzio assordante del Sindaco De Ruggieri, interrotto da dichiarazioni contraddittorie dell’Assessore Zoccali, in questi ultimi giorni si è avuto modo di riascoltare solo il “disco rotto” dell’azienda (acquisita recentemente da imprenditori tedeschi) la quale ha più volte reiterato le sue rassicurazioni sull’incenerimento di 60 mila tonnellate all’anno di Combustibile Solido Secondario (CSS, ovvero una mistura di rifiuti).
Uno dei documenti più recenti per cercare di capire lo “stato dell’arte” sulla richiesta dell’AIA da parte di Italcementi è la risposta ad una nostra interrogazione, dalla quale si evincono il pareri espressi dagli enti locali e dalle aziende interessate nell’ambito della conferenza dei servizi tenutasi presso il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata l’8 ottobre 2015: parere negativo del Comune di Santeramo; pareri positivi (con riserve) dell’Azienda Sanitaria di Matera (ASM), dell’ARPAB e della Provincia di Matera. L’’Assessore Zoccali per il Comune di Matera rinviava la decisione definitiva dandosi 3 mesi di tempo (termine scaduto, quindi, l’8 gennaio 2016). Qual è la decisione in merito del Comune di Matera? Mistero! Inquietante, se si pensa che la questione appare cruciale per la tutela dell’ambiente e, anche, della salute dei cittadini, compresi i c.d. “abitanti culturali” di Matera 2019.
Il M5S Basilicata, davanti a questa incomprensibile afasia e apatia istituzionale , crede sia arrivato il momento di fornire delle risposte alle preoccupazioni dei cittadini nonchè informare sullo stato di avanzamento dell’iter dell’AIA richiesta da Italcementi S.p.A. Per questo, abbiamo chiesto la convocazione urgente in IV C.C.P. (Ambiente) del Consiglio Regionale del dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata o, in sua vece, del funzionario responsabile del procedimento.
Proprio qualche giorno fa è stata depositata una lettera-appello al sindaco De Ruggieri ed al Presidente PIttella, volta a scongiurare, a tutela della salute di tutti i cittadini e, principalmente, dei bambini, delle donne in stato interessante e degli anziani, la concessione dell’AIA alla cementeria di Matera. La lettera-appello, firmata da centinaia di cittadini, evidenzia la necessità e urgenza di non concedere l’AIA almeno fino a che non si sia realizzata un’affidabile (e certificata) valutazione di impatto sanitario (VIS) su tutto il territorio del Comune di Matera.
Infatti, negli ultimi 40 anni non è mai stato effettuato a Matera, dal momento in cui la cementeria è nata (primi anni ’70), un serio monitoraggio delle emissioni dell’impianto, nonché una VIS sui residenti in tutto l’abitato del Comune di Matera.
Se non ora, quando? Un’indagine epidemiologica rappresenterebbe solo il minimo sindacale nell’applicazione di quel “principio di precauzione” pilastro su cui si regge il nostro Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152/2006). Un’indagine che va realizzata prima, e non dopo, aver concesso l’AIA a Italcementi S.p.A.: un impianto che, è bene ricordarlo, da decenni ha progressivamente ridotto (fino a quasi azzerarlo) il consumo di metano (combustibile molto meno inquinante) per aumentare l’utilizzo di combustibili quali rifiuti, pet-coke (la “feccia del petrolio”), pneumatici e materiali plastici vari. Insomma, a differenza di quanto qualcuno incautamente sostiene, bruciare rifiuti non rappresenterebbe propriamente un toccasana per la salute dei cittadini. Come non essere d’accordo con l’esortazione finale delle centinaia di cittadini che hanno firmato l’appello a De Ruggieri e Pittella: “Vogliamo vivere in un ambiente salubre: non ha più senso andare a contare e valutare i danni alla salute solo a posteriori se, grazie all’epidemiologia moderna, i danni” (all’ambiente ed alla salute) “possono essere previsti a priori”. E evitati, scongiurati a priori!
Comitato No Inceneritore Matera, Legambiente Matera e WWF Matera hanno inviato una nota a seguito della consegna al Comune di Matera dell’appello sottoscritto da centinaia di cittadini per impedire che venga rilasciata autorizzazione a “bruciare” 42.000 tonnellate di CSS (rifiuti triturati) all’anno in più nei forni della cementeria di Matera.
Consegnate al protocollo del Comune di Matera l’Appello al Sindaco De Ruggieri di dire un NO,
chiaro e inequivocabile, al progetto Italcementi S.p.A. di incrementare a 60 mila all’anno le
tonnellate di rifiuti (CSS) da incenerire in località Trasanello (Matera).
Come già preannunciato, nella mattinata di ieri il “Comitato No Inceneritore a Matera” (NIM) e i
referenti di Legambiente di Matera e del WWF Matera hanno provveduto a consegnare al
Protocollo del Comune di Matera n.17 fogli formato A3 contenenti l’appello al Sindaco di Matera,
De Ruggieri e al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata a dire un NO, chiaro e
inequivocabile, al progetto Italcementi S.p.A. di incrementare a 60 mila all’anno le tonnellate di
rifiuti (CSS) da incenerire in loc. Trasanello (Matera).
Un NO che è un SI alla tutela della salute, prima di tutto di quella dei bambini materani. L’appello
difatti verte sulla0 “tutela della salute di tutti i cittadini e, principalmente, dei bambini, delle
donne in stato interessante e degli anziani” e per questo chiede al Sindaco De Ruggieri e al
governatore Pittella “di NON CONCEDERE autorizzazioni alla cementeria di Matera finalizzate
ad incrementare la quantità di rifiuti da bruciare rispetto alle quantità attualmente previste, se
non prima di aver svolto una seria, capillare e affidabile VIS su tutto il territorio del Comune di
Matera.”
La lettera-appello è stata proposta congiuntamente da Comitato No Inceneritore a Matera (NIM),
Legambiente Matera e WWF Matera e sottoscritta da centinaia di cittadini (e di bambini) materani.
La lettera-appello è solo l’ultima delle innumerevoli attività e iniziative realizzate da NIM, come la
petizione popolare discussa, e purtroppo non approvata, in data 16/04/2014 dal Consiglio Comunale
di Matera: petizione che raccolse, nei primi mesi del 2014, oltre 2200 firme di cittadini che si
schieravano, senza se e senza ma, contro l’aumento a 60.000 tonnellate all’anno dei rifiuti che
Italcementi vuole bruciare nell’impianto di Contrada Trasanello e discussa dal precedente Consiglio
Comunale.
Nella lettera accompagnatoria all’appello firmato da centinaia di cittadini contiene anche la richiesta
di “un incontro urgente con i rappresentanti Comitato No Inceneritore a Matera,
Legambiente Matera e WWF Matera al fine di poter esporre compiutamente le ragioni della
nostra ferma opposizione a questa ennesima violenza all’ambiente ed alla salute. L’incontro
sarà utile anche per apprendere direttamente le Sue considerazioni in merito”.
L’incontro si rende quanto mai opportuno dato che si è appreso che il Sindaco De Ruggieri
“avrebbe incontrato una delegazione di operai di Italcementi a sostegno della richiesta di
aumento di rifiuti da bruciare nei forni del cementificio”, e al fine di apprendere direttamente
da De Ruggieri la sua opinione sul progetto Italcementi, dato che il Sindaco non si è “mai
chiaramente espresso” (…) “pubblicamente in merito”.
Vogliamo vivere in un ambiente salubre: non ha più senso andare a contare e valutare i danni
alla salute solo a posteriori se, grazie all’epidemiologia moderna, i danni possono essere
previsti a priori.
Di seguito il testo integrale della lettera-appello consegnata al Sindaco De Ruggieri.
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE BASILICATA, PITTELLA E AL
SINDACO DI MATERA, DE RUGGIERI
Le sottoscritte cittadine e i sottoscritti cittadini residenti in Basilicata
Visti gli articoli:
– 32 della Costituzione Italiana secondo il quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività”;
– 41 della Costituzione Italiana che impone di coniugare l’imprenditoria privata con la tutela
dell’ambiente e della salute dei cittadini;
– la salute è diritto prevalente e prioritario rispetto a tutti gli altri;
CONSIDERATO che:
– bruciare i rifiuti nei cementifici li trasforma da risorsa recuperabile in emissioni e ceneri
tossiche;
– i cementifici sono tra gli impianti industriali più inquinanti in assoluto che emettono ossidi di
azoto, metalli pesanti e numerosi altri inquinanti per la maggior parte dei quali non è prevista una
soglia minima al di sotto della quale sono considerati innocui per la salute umana;
– non esistono filtri in grado, ad esempio, di bloccare le emissioni di arsenico e di mercurio,
sostanze la cui tossicità, in età infantile, si misura nell’ordine del miliardesimo di grammo;
CONSIDERATO inoltre che:
– il cementificio di Matera, situato in località Trasanello, attualmente brucia già 12 mila tonnellate
all’anno di rifiuti, più pet coke, pneumatici e altri rifiuti triturati;
– il cementificio di Matera ha chiesto di aumentare la quantità di rifiuti bruciati di 5 volte fino a 60
mila tonnellate all’anno;
EVIDENZIATO che:
– negli ultimi 40 anni, non è MAI stata effettuata dal momento in cui la cementeria è nata (anni ’70)
una valutazione di impatto sanitario (cosiddetta VIS) sui residenti in tutto l’abitato del Comune di
Matera;
alla luce di tutto quanto sopra vito, considerato e evidenziato, le sottoscritte e i sottoscritti
rivolgono alle SS.VV. il seguente accorato
APPELLO
a tutela della salute di tutti i cittadini e, principalmente, dei bambini, delle donne in stato
interessante e degli anziani,
di NON CONCEDERE autorizzazioni alla cementeria di Matera finalizzate ad incrementare la
quantità di rifiuti da bruciare rispetto alle quantità attualmente previste, se non prima di aver
svolto una seria, capillare e affidabile VIS su tutto il territorio del Comune di Matera.
Vogliamo vivere in un ambiente salubre: non ha più senso andare a contare e valutare i danni alla
salute solo a posteriori quando, grazie all’epidemiologia moderna, i danni possono essere previsti a
priori.
Comitato No Inceneritore a Matera, Legambiente Matera e WWF Matera