Si è svolto nel pomeriggio di sabato 23 gennaio 2016, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Policoro, l’incontro di presentazione del libro “L’albero di stanze” di Giuseppe Lupo, originario di Atella e docente di letteratura italiana contemporanea all’Univesità Cattolica di Milano.
La manifestazione, organizzata dall’associazione” Presidio del Libro-Magna Grecia” con la collaborazione del Liceo Scientifico “E. Fermi” e del comune di Policoro, ha visto la presenza di un pubblico numeroso che non si è lasciata scappare l’occasione di ascoltare lo scrittore lucano che, presente all’incontro, ha illustrato le tematiche fondamentali del suo ultimo lavoro.
Ad introdurre la manifestazione è stata la dott.ssa Angela Delia, presidente dell’associazione Presidio del Libro-Magna Grecia che ha sottolineato l’impegno, ormai quasi decennale, che l’associazione continua a profondere per la promozione del libro e della lettura. Della stessa intensità gli interventi dell’assessore alla Cultura del comune di Policoro, Massimiliano Scarcia, e del dirigente scolastico del Liceo Scientifico “E. Fermi”, Giovanna Tarantino, i quali hanno sottolineato che solo le azioni congiunte di istituzioni come comune e scuola possono garantire arricchimento e crescita culturale.
Entrando nel vivo della presentazione, le studentesse Rosaria Fagnano, Elena Vetere e Ginevra Caricati hanno letto alcune pagine del romanzo, mentre il relatore prof. Francesco Roseto ha dialogato con lo scrittore, evidenziando le caratteristiche della storia, dei personaggi, dell’ambientazione e delle scelte linguistiche operate.
I presenti hanno così potuto conoscere la storia di Babele Bensalem, medico sordo che vive a Parigi con moglie e due figlie e che torna nel suo piccolo e immaginario paese natio per sgombrare dai mobili la casa dei suoi antenati che è stata venduta. Passando da una stanza all’altra, i muri sembrano parlargli e raccontargli le storie del bisnonno Redentore, il capostipite della famiglia, e poi di tutti gli zii, prozii, nonno, padre. Tutti hanno vissuto e lavorato in quella casa che il bisnonno aveva fondato e poi innalzato, stanza su stanza, una per ogni membro della famiglia, fino a farne una torre o, meglio, un albero “alto e a filo di piombo”. Col tempo, a poco a poco, la casa si svuota, gli ultimi discendenti si trasferiscono in città, ma i personaggi e le storie di quel mondo arcaico non si cancellano, non svaniscono, perché vivono in Babele, “così come in ognuno di noi –ha affermato l’autore- vivono le esperienze dei nostri antenati. E se sapremo far rivivere la parte migliore del nostro passato, come radice da cui trarre linfa, saremo in grado di sognare e proiettarci verso il futuro, come rami di un albero che si dipartono dal tronco e svettano verso l’alto”.
“La storia –ha continuato Lupo- è fatta di sogni: senza il sogno di Martin Luther King, per esempio, oggi Obama non sarebbe presidente degli U.S.A” . Per questo, a conclusione della serata, ha invitato i giovani a non smettere mai di sognare e a leggere, perché “i libri sono lo strumento per sognare la storia”.
Gen 31