Nicola Pavese, presidente associazione La Cupola Verde di Ferrandina rilancia su SassiLive le questioni che riguardano le carenze infrastrutturali ed in particolare i collegamenti precari con la città di Matera, designata capitale europea della cultura nel 2019 e meta preferita di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Di seguito la nota integrale.
Nicola Pavese: Matera e gli interrogativi dopo il Capodanno sulla Rai
Si vanno spegnendo gli echi e le narrazioni (con qualche immancabile polemica) sul Capodanno-Rai a Matera e l’evento, a luci spente, viene valutato con sempre maggiore obiettività e meno enfasi. Alla luce del grande successo mediatico e delle presenze turistiche fino all’Epifania, la prima cosa che si coglie è che da ora in poi davvero non si può più sbagliare perché è in gioco il futuro della città. Che può far registrare, pur in un momento di crisi economica, dei cambiamenti epocali e si spera durevoli nel tempo. Dalle diverse dichiarazioni dei politici, dei tour operator e dei vari osservatori è emerso che questa irripetibile occasione di sviluppo “deve” essere allargata anche a tutta la regione. Tant’è che si “parla” ripetutamente del progetto “Matera-Basilicata 2019”. Come spesso avviene dalle nostre parti, però, tra il “dire” e il “fare” c’è una grande distanza. Le contraddizioni della nostra terra, infatti, sono sotto gli occhi di tutti e ben note. Ora speriamo si capisca che qui o ci si salva tutti insieme (come comunità lucana e come regione) oppure questa “giostra” si fermerà prima o poi, e sarà la fine per tutti. Non a caso la Puglia (con gente sveglia che guarda sempre lontano!) sta facendo “carte false” per entrare da protagonista in questa grande kermesse. E non da meno sono le speranze che qualcosa della grande scia possa arrivare anche alle altre regioni del Sud.
Durante il 2014 la candidatura di Matera a “Capitale europea della cultura per il 2019” è stata realmente sostenuta da tutta la Basilicata. Potenza compresa. Sicuramente questa candidatura (tranne che per città limitrofe come Altamura, Gravina, Santeramo, Laterza e Ginosa) non è stata sostenuta dal resto dei pugliesi che puntavano, ovviamente, su Lecce. Tuttavia, guardando a quanto si è verificato in quest’ultimo anno ci sembra che i gemellaggi e le alleanze che contano per i progetti infrastrutturali e turistici Matera li stia stabilendo proprio con gli “avversari” pugliesi (Bari, Taranto, Lecce soprattutto, e poi con altri centri della dorsale murgiana e messapica) girando le spalle alla gente lucana che, è certo, ha “tifato” per lei. E la conferma che i nostri corregionali contano di essere coinvolti (anche per mettere con il turismo un argine allo spopolamento dei paesi) si è avuta proprio durante la festa di fine anno in piazza Vittorio Veneto nella Città dei Sassi, con tanta gente arrivata da tutta la regione (oltre che da altre parti d’Italia e dall’estero) e tantissimi erano di Ferrandina.
Adesso, anche per la enorme somma spesa nella sola serata del 31 dicembre dalla Regione Basilicata (che sarà sicuramente un investimento fruttuoso fino al 2019), si attende che ci sia una “inversione” proprio a favore della valorizzazione turistica dei tanti centri e aree naturalistiche della nostra regione. C’è, infatti, tanto da mettere in vetrina con diversi itinerari che da Matera possono spostare i flussi di visitatori verso la costa jonica e quella tirrenica, verso i parchi archeologici, le montagne e i paesi medievali delle aree interne per scoprire storie, monumenti, paesaggi, riti, tradizioni e una gastronomia con tante peculiarità.
Per concretizzare tutto ciò bisogna “darsi da fare” e maturare scelte opportune e lungimiranti, tenendo conto che Matera ha comunque un territorio (la sua provincia) di cui “istituzionalmente deve occuparsi”. E poiché la città continuerà a beneficiare di fondi della Regione Basilicata, oltre al territorio materano, non può tralasciare le “relazioni” e le “attenzioni” verso il territorio potentino. Insomma, all’interno di una piccola regione, bisogna abbattere quei deleteri campanili ed egoismi del passato per un riscatto e un rilancio che devono riguardare tutti i Lucani. E allora se si deve realizzare quanto a ottobre 2014 si è promesso a parole il giorno del “traguardo europeo” come si fa a non pensare a un progetto per l’intera Basilicata? Si può ignorare l’esigenza di una strada a quattro corsie da Matera a Metaponto e, con le stesse caratteristiche, per la valle del Basento? Può essere sufficiente il raddoppio delle Fal da/per Bari per evitare che a Matera (e nel suo hinterland) arrivino quotidianamente un centinaio di bus con relativi problemi di traffico e inquinamento? I due capoluoghi, Matera e Potenza, possono permettersi di mantenere le attuali anacronistiche “distanze” rinunciando a un gioco di squadra e a una intelligente sinergia? Come è possibile investire sull’aviosuperficie di Pisticci scalo senza un collegamento ferroviario da/per la Città dei Sassi completando la tratta Ferrandina-Matera? Si può continuare a rinunciare ai treni Frecciabianca per Salerno (in coincidenza con l’Alta Velocità da/per il Nord Italia) e direttamente per Napoli-Roma? Matera può fare a meno di una tratta ferroviaria FS per Gioia del Colle, dove passerà l’Alta Velocità, e da dove si potrebbe raggiungere Bari, Taranto e Lecce, diventando di fatto la “Stazione Centrale” di tutto il Sud? Che senso ha una piattaforma logistica a Ferrandina per l’ortofrutta da esportare senza collegamenti su rotaia con il porto di Bari e con l’Adriatico? Si può pensare a un fantomatico servizio elicotteri Matera-Maratea tralasciando un indispensabile ammodernamento della tratta ferroviaria Metaponto-Potenza-Battipaglia che rappresenta da sempre la spina dorsale della Basilicata?
Se questi interrogativi venissero “tenuti in caldo” in attesa di eventuali Macroregioni siamo convinti che Matera “trasferita” in Puglia diventerebbe la succursale di Altamura. Potenzaassegnata alla Calabria diventerebbe la succursale di Castrovillari o, in Campania, di Battipaglia. Il dibattito è aperto ai lettori.
Nicola Pavese, presidente associazione La Cupola Verde di Ferrandina in un’altra nota chiede che fine ha fatto quel progetto della Regione Basilicata di istituire, con l’orario invernale in vigore dal 13 dicembre, quattro coppie di treni Frecciabianca sulla tratta Taranto-Potenza-Roma. Di seguito la nota integrale.
Nicola Pavese: E i Frecciabianca? Allora era solo uno scherzo!?
Sin dalla fine di giugno si è prospettata attraverso le diverse testate giornalistiche regionali la volontà da parte della Regione Basilicata di istituire, con l’orario invernale in vigore dal 13 dicembre, quattro coppie di treni Frecciabianca sulla tratta Taranto-Potenza-Roma. Tale scelta si proponeva di velocizzare il viaggio collegando (Matera)-Ferrandina a Roma Termini in poco più di quattro ore, Potenza in poco più di tre. Una cosa straordinaria, tant’è che anche il nostro giornale ne ha dato ampio risalto nei mesi scorsi. Purtroppo, non se ne è fatto niente e ancora una volta l’utenza della tanto penalizzata “Capitale europea della cultura 2019” e dell’intero Materano è rimasta delusa. Come mai questo dietrofront? Da fonti giornalistiche si è appreso che c’è stato di recente un grosso appalto attraverso il quale si è affidato al servizio su gomma con autobus l’ipotizzato servizio ferroviario. Oltretutto la partenza/arrivo dei bus da/per Napoli (in coincidenza con due Frecciarossa da/per il Centro-Nord) avviene solo da Potenza. Per cui niente treni Frecciabianca con le previste fermate a Metaponto e Ferrandina, incuranti che i cittadini della nostra provincia pagano le tasse e hanno gli stessi diritti di chi vive nel capoluogo di regione e zone limitrofe. Per non parlare dei disagi che si procureranno ai turisti.
Mentre ovunque in Europa si privilegia il treno, dalle nostre parti si incentiva ancor più il trasporto con autobus. E i problemi relativi all’inquinamento di cui tanto si parla sono reali altrove e non in Basilicata? La parola passa ai sindaci, al presidente della Provicia, ai consiglieri e assessori regionali e ai parlamentari del Materano. Si muoverà qualcuno?
Bisogna dare atto che Nicola Pavese è un osservatore attento magari un po’ illuso.
I genitori quando i bimbi scrivono a Babbo Natale raccomandano di non chiedere molto altrimenti si vedranno costretti a tagliare. Nicola Pavese si scordasse il raddoppio Fal da Bari a Matera, il raddoppio è previsto fino a Toritto e va bene così e c’è una logica; si scordasse l’attivazione della ferrovia Ferrandina- Matera e chissà che altro perchè tutto questo non esiste neppure nei libri dei sogni. Si scordasse altri eventuali interventi sulla viabilità. C’è ed è visibile il raddoppio della SS96, alla buon ora, forse ci potrebbero essere le complanari della SS99, la creazione della corsia veicoli lenti sulla SS7, salita di Ferrandina, ovviamente la Bradanica la diamo per completata. Il tutto finisce qui. Giochiamo un po’ con la Pista Mattei, diamo un po’ di soldini alla società campana Win-fly così si toglie qualche piega e poi basta. Veniamo a noi, non si parlava di Freccia bianca ma di frecciargento, un treno veloce ma dalle caratteristiche diverse rispetto al primo. Sarebbe dovuto partire da Taranto fermarsi a Ferrandina poi a Potenza ed infine a Salerno si sarebbe immesso sul tracciato TAV: Costo delle quattro coppie 5 Meuro, ne sarebbero bastate due .
Il costo è a carico del bilancio nazionale e non già regionale, forse una parte la possiamo mettere anche noi, ma bisogna crederci.
Innanzitutto il treno non ferma a Metaponto, Grassano, Picerno, Eboli, Battipaglia e quanto altro la fantasia vorrebbe, perchè no Sicignano degli Alburni? E poi basta fantasie solo un link su gomma che collega Matera allo scalo di Ferrandina. O è così o continuiamo a fare chiacchiere. Se è così ci dobbiamo credere e lavorare in maniera compatta su questo unico obbiettivo e lasciamo da parte i sogni..
Alta velocità a Gioia del Colle… siamo sicuri?!!? Comunque erano 4 coppie di Frecciargento non Frecciabianca.