Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso della seduta del Consiglio regionale in corso a Potenza per l’approvazione del bilancio si è soffermato sulla questione del Consorzio industriale Asi. “Nell’amministrare – ha detto il governatore – i nodi da sciogliere sono tanti, ma bisogna sbrogliarli altrimenti ci si ritrova in un pasticcio: molto spesso ci siamo riusciti, evitando che si creasse un groviglio, altre volte, soprattutto in passato, questo, per mille ragioni, non è avvenuto. Facevo parte di quella classe dirigente allora e ne faccio parte adesso, anche se oggi – ha evidenziato Pittella – trovo molte persone che criticano dall’altra parte. Voglio rimarcare però un concetto: siamo chiamati a sciogliere i nodi, ed il Consorzio industriale è uno di quelli; la situazione è molto complicata, non tanto per l’ammontare del debito consolidato nel passato, quanto per quello che annualmente si crea. Ma non serve limitarsi a fare commenti, affermare che bisogna omogeneizzare le tariffe, parlare della situazione debitoria che viene dal passato. A fare i commenti siamo tutti bravissimi. Dobbiamo invece fare un passo in più: capire – ha spiegato il presidente – se esiste o meno una sostenibilità di quel consorzio. Tutto questo non è semplice, anche perché è ancora in piedi un serio tavolo di trattativa con l’Enel, che è il maggiore creditore. Stesso discorso vale per i privati che reclamano risorse. Bisogna capire con un approccio severo, critico e responsabile quali soluzioni mettere in campo. L’amministratore? Non esprimo giudizi sull’operato o sulla funzione delle persone. In base ai risultati che mi verranno consegnati nel tempo – ha messo in chiaro Pittella – capirò se abbiamo fatto bene o male a scegliere le professionalità. Il mio approccio è diverso da quello di coloro che si alzano e parlano. Non guardo agli errori del passato: i risultati non positivi si devono riconoscere con umiltà, ma allo stesso tempo si deve provare a sciogliere i nodi facendo proposte. I commenti – ha ribadito – li sanno fare tutti. Ci stiamo già impegnando per trovare una soluzione alle difficoltà del consorzio. Razionalizzare gli emolumenti di funzionari e dipendenti richiede un sacrificio. Ma dobbiamo procedere a tappe forzate per provare ad evitare che si interrompa la somministrazione di un pubblico servizio. Come si può ritenere preferibile, ad esempio, non pensare a risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti? L’unica strada da intraprendere, a mio avviso, è quella di essere propositivi e di trovare un percorso che sia alternativo al fallimento del consorzio”.
Feb 03