Il giornalista Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del Tg1, ha raggiunto in serata Casa Cava nei Sassi di Matera per presentare la sua pubblicazione “Putin, vita di uno zar”. L’incontro, moderato dal giornalista materano Rossano Cervellera, ha coinvolto Antonio Minonne, presidente dell’associazione culturale Comunità e Tradizione e i consiglieri regionali Luigi Bradascio, Gianni Rosa e Achille Spada.
“Ho cominciato a scrivere questo libro quattro anni fa – precisa Sangiuliano e non avrei mai pensato che l’uscita del libro potesse coincidere con una congiuntura favorevole dal punto di vista del marketing grazie al ruolo che Putin è riuscito a conquistare sulla scena politica mondiale. Io ho aderito alla lezione crociana secondo cui la storia è sempre una storia contemporanea e non va considerata come un orpello del passato. Su Putin secondo me ci sono molti pregiudizi. Per quanto mi riguarda credo che Putin possa considerarsi una sorta di James Bond russo e la sua azione politica va inquadrata nella storia del tempo. In Russia si è passati dall’autoritarismo zarista all’autoritarismo bolscevico-comunista ed è chiaro che Putin non potrebbe mai presentarsi come un liberista. In ogni caso sono certo che Putin ha fatto un piccolo miracolo perchè ha restituito orgoglio, presenza internazionale e prestigio al popolo russo. La Russia è una nazione che ha regalato al mondo i più importanti personaggi della letteratura globale come Dostoevskij, Tolstoj e Cechov e i più grandi economisti e matematici. In questo libro cerco di raccontare Putin partendo dal contesto sociale in cui è vissuto e il momento in cui comincia la sua scalata al vertice del Governo. Putin, lo ha ricordato anche ad Obama in occasione del suo primo incontro da presidente, fino a 30 anni ha vssuto in una kommunalka, che è un’abitazione in cui convivevano anche cinque famiglie, con bagno e cucina in comune. L’altro dato da ricordare è che Putin nasce nel 1952 e da pochi anni si era concluso l’assedio di Leningrado che aveva procurato un milione di morti, di cui 700 mila civili e 300 mila militari. Putin aveva perso durante i combattimenti il fratello più piccolo, suo padre aveva perso una gamba e la madre aveva accusato dei problemi di salute. Prima di diventare il capo del governo russo Putin era iscritto al Partito Comunista ed è stato un ufficiale del KGB. Ma se conservatore vuol dire proteggere la propria nazione credo che Putin si possa considerare certamente un conservatore. Oggi io credo che in politica non si possa fare più distinzione tra destra e sinistra ma si può solamente distinguere i globalizzatori dai comunitari. Putin va al potere in un momento di degrado economico, sociale ed esistenziale della Russia, nel 1999. Un periodo in cui il 60% della popolazione russia è alcolizzata, perchè si chiude in casa per bere vodka. Una popolazione ridotta in miseria e frammentata sul piano politico. Lui ha avuto il merito di sbaraccare gli oligarchi che avevano occupato le risorse energetiche e il merito di ridare orgoglio, dignità al popolo russo attingendo proprio dalla tradizione. In questo senso Putin può essere quindi considerato un conservatore, l’ultimo leader con questa visione politica a livello europeo”.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro di “Putin, vita di uno zar” (foto www.SassiLive.it)
dalle foto risulta chiaro che c era il tutto esaurito 😀