Finanziaria 2016, Napoli (Forza Italia): “E’ molto meno di quello che serve alla Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
“E’ molto meno di quello che serve alla Basilicata per uscire dalla crisi ed agganciare una ripresa che abbia carattere duraturo e strutturale”, è questo il commento del Presidente del Gruppo Consiliare “Forza Italia” in Regione Michele Napoli in relazione alla Finanziaria 2016 e al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.
“Non poteva che essere così – ha spiegato l’esponente azzurro – alla luce dell’analisi della situazione economica e sociale della Basilicata tracciata dal Presidente Pittella nel corso della relazione che ha aperto i lavori del Consiglio e che, purtroppo, è distante dalla realtà”.
Il PIL nel 2014 non è cresciuto dello 0,4%, ma ha fatto registrare una contrazione del 2,1%; il tasso di disoccupazione alla fine dell’anno scorso non è del 12,2% ma del 14,3%,l’incidenza della povertà relativa in Basilicata, cioè la percentuale di famiglie di due persone che spendono mensilmente per consumi meno di 1041 euro – che è la soglia di povertàstabilita annualmente dall’Istat – in Basilicata, nel 2014, è pari al 25,5% ed è aumentata di 1,2 punti percentuale rispetto al 2013 (24,3%) mentre i dati di Movimpresa sulla demografia delle aziende sono tutt’altro che incoraggianti: nel terzo trimestre del 2015 il saldo positivo è di sole 65 unità( 566 iscrizioni e 501 cessazioni) con un tasso di crescita pari allo 0,11% che è secondo peggior dato tra tutte le regioni d’Italia.
Questo i dati snocciolati dal Capogruppo di Forza Italia, Michele Napoli.
Nessun intento polemico da parte del Gruppo Forza Italia,ha rassicurato Napoli,“né una particolare propensione verso la cosiddetta guerra dei numeri, semmai il tentativo di ribadire l’opportunità di un confronto utile per il futuro della nostra regione e per evitare che qualche d’uno, in maniera del tutto strumentale, tacci l’opposizione di disfattismo”.
L’esponente azzurro ha sottolineato inoltre come “senza una leale dialettica anche le menti più fervide tendono, inesorabilmente, ad inaridirsi, impedendo quella svolta che i lucani da tanto, troppo tempo, invocano e che difficilmente prenderà piede se la Giunta regionale continuerà a perseguire la politica degli incentivi alle aziende”.
“E’ purtroppo questo l’unico modo- ha proseguito l’esponente forzista – con il quale il Governo regionalepensa di poter rendere attrattivo il territorio lucano ad investimenti e a progetti di sviluppo industriale nella consapevolezza che la storia lucana fondata sugli aiuti a pioggia ha alimentato il prendi e scappa da parte di psudo-imprenditori, lasciando macerie una volta chiuse le aziende”
Il riferimento chiaro ed inequivoco del Capogruppo di Forza Italiaè alla dotazione finanziaria dei Pacchetti Integrati di Agevolazione definita “la nuova versione linguistica dei sussidi alle impresepari a 92 milioni di euro prelevati dal Fondo Sviluppo e Coesione, destinato invece ad eliminare i veri fattori di diseconomia regionale, come la scarsa dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, come il dissesto idrogeologico egli interventi di tutela ambientale”.
Napoli ha puntato il dito contro un modello di politica industriale “che presenta il rischio concreto dell’imprenditore che incassa il contributo e non avvia l’azienda o, nella migliore delle ipotesi, la chiuda dopo qualche anno”.
La storia della Basilicata è piena di esempi di contributi regionali che sono finiti nelle tasche degli imprenditori, piuttosto che nelle casse delle aziende, a tutto discapito dei lavoratori e dei contribuenti.
“Sarebbe opportuno – ha evidenziato il Capogruppo azzurro – chiedere cosa pensano della “politica degli incentivi“ e dei “promessi lavoratori” della EcoSunPower passati di anno in anno da addetti alle merendine (Mister Day), ad addetti ai biscotti (Matilde Vicenzi) e infine ad addetti alla realizzazione di elevatori a risparmio energetico, in realtà mai prodottioppure a quelli della la EcoSunPower di Atella, della Lucana Calzatura di Maratea, della Filatura della Valle di Vitalba, della Standartela di Sant’Angelo Le fratte, della Daramic di Tito o della Sinoro di Baragiano”
Sono stati questi “i mirabili esempi” dell’incapacità di accompagnare ai finanziamenti pubblici i capitali privati di rischio necessari al rilancio delle attività produttive e alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
L’esponente azzurro è ricorso quindi ad un esempio per fotografare la situazione “l’incentivo è come il gelato per l’obeso, è come il libretto degli assegni o la carta di credito per il giocatore incallito, attraverso il quale si tende al soddisfacimento momentaneo del piacere che può essere il gustare un gelato o vincere una puntata alla lottomatica”
Per Napoli “le politiche da mettere in campo debbono mirare all’interesse generale di lungo periodo, che certo non possono essere rappresentato dall’obiettivo sterile degli ammortizzatori sociali da garantire a coloro che sono fuori dal mercato del lavoro”.
La Basilicata – ha sottolineato il Capogruppo di Forza Italia –“per crescere deve ridurre il gap infrastrutturale, deve destinare risorse in favore dell’innovazione e della ricerca diffusa e migliorare le performance delle proprie strutture amministrative”
L’esponente azzurro ha quindi concluso con una metafora:“la Basilicata deve fare esattamente come l’obeso o come lo scommettitore incallito ovvero mettersi a dieta per evitare problemi di salute o lasciare a casa il libretto degli assegni per non perdere tutti i suoi beni”.