Agricoltori all’arrembaggio per salvare il grano italiano, stamane al Porto di Bari da dove sono salpati per raggiungere le navi che stanno scaricando in queste ore mais, soia e grano provenienti dall’estero.
Sono centinaia gli agricoltori che si sono dati appuntamento allo scalo pugliese; folta la delegazione dalla Basilicata, guidata dal Presidente Regionale della Coldiretti Piergiorgio Quarto e dal Direttore Francesco Manzari, con agricoltori di tante aree soprattutto cerealicole della nostra Regione, da Matera a Pisticci, da Oppido Lucano a Palazzo San Gervasio, ecc.
Tutti al porto, per denunciare l’arrivo di ingenti quantitativi di prodotto straniero, a volte triangolato da porti europei e utilizzato dai trasformatori per fare pane e pasta “Made in Italy”, con il “granaio Italia” che rischia di scomparire.
Sotto attacco è quindi lo sbarco di grano straniero destinato alla produzione di pane e pasta senza alcuna indicazione in etichetta sulla reale provenienza, con l’inganno dei consumatori e la concorrenza sleale nei confronti dei produttori italiani impegnati a garantire qualità e sicurezza dei raccolti. “Almeno un pacco di pasta su due contiene grano straniero ma l’etichetta non lo dice”, denunciano gli agricoltori italiani che mettono sotto accusa le politiche dell’Unione Europea che non prevedono l’obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato.