Riportiamo di seguito la dichiarazione dell’onorevole Vincenzo Folino e il testo della proposta di legge di Sinistra italiana, sull’utilizzo delle somme risparmiate con l’election day per finanziare il fondo per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi.
ELECTION DAY REFERENDUM / AMMINISTRATIVE, PROPOSTA DI LEGGE SINISTRA ITALIANA
FOLINO: “L’APPROVAZIONE PRODURREBBE UN RISPARMIO DI 300 MILIONI”
Rendere possibile l’abbinamento in un’unica data delle consultazioni referendarie e delle elezioni amministrative previste nello stesso periodo, destinando contestualmente le risorse pubbliche risparmiate con l’election day ad un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi. E’ il contenuto di una proposta di legge presentata oggi dai deputati di Sinistra Italiana.
“Questa proposta interviene in un vuoto normativo che il governo ha indicato come motivazione ‘tecnica’ del proprio no all’election day”, spiega il deputato Vincenzo Folino, a parere del quale, “se di effettiva motivazione tecnica si tratta, con la rapida approvazione della proposta di legge di Sinistra Italiana è possibile risolvere il problema evitando che gli elettori vengano chiamati più volte al voto in un periodo temporale ristretto, promuovendo la partecipazione dei cittadini al referendum e producendo un risparmio di circa 300 milioni di euro, che in tempi di spending review non è poca cosa”.
“Proponiamo inoltre – afferma ancora Folino – di utilizzare le somme risparmiate con l’election day per finanziare il fondo per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi e gli investimenti promossi dalle amministrazioni territoriali per la riqualificazione di strutture destinate ad asili nido, in modo tale da rafforzare le politiche sociali e di usare il danaro pubblico in maniera oculata”.
PROPOSTA DI LEGGE
Norme in materia di abbinamento del referendum abrogativo con le consultazioni elettorali amministrative e destinazione delle relative risorse al piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi
La presente proposta di legge interviene sul più importante istituto di democrazia diretta, quale è il referendum. Grazie ad esso, infatti, i cittadini possono esprimere il loro parere direttamente, senza la mediazione del Parlamento. In particolare, poi, quello abrogativo, si cui all’articolo 75 della Costituzione, dispone della capacità di innovare il diritto oggettivo in negativo, in quanto può abrogare disposizioni di leggi o atti aventi forza di legge. In particolare, il senso della proposta è quello di intervenire su un vuoto normativo circa l’accorpamento del/dei referendum abrogativo/i con le consultazioni elettorali amministrative laddove debba/no tenersi nel medesimo anno. Oltre a produrre effetti di risparmio sui costi derivanti dallo svolgimento materiale delle votazioni, e ad evitare che gli elettori siano chiamati più volte al voto in un periodo temporale ristretto, la presente proposta di legge ha la chiara finalità di evitare che l’esito di un referendum abrogativo sia facilmente vanificato dal mancato raggiungimento del quorum di votanti previsto. In relazione ai costi, si tratterebbe di un risparmio pari a circa 300 milioni di euro; nel medesimo tempo, come illustrato, si garantirebbe la massima partecipazione rispetto ad una consultazione referendaria. I proponenti, dunque, sottopongono la presente proposta all’attenzione del Parlamento- di cui auspicano la celere calendarizzazione nei lavori- dunque sia per ragioni economiche, soprattutto in tempi di ‘spending review’- nonché per la promozione della più ampia partecipazione alle urne rispetto al voto referendario, vale la pena di ribadirlo, il più importante strumento di democrazia diretta.
Inoltre, al fine di conseguire l’obiettivo comune della copertura territoriale di asili nido del 33 per cento già fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000 e di attenuare gli squilibri esistenti tra le diverse aree del Paese proponiamo di destinare le risorse rivenienti dai risparmi di spesa conseguenti dall’attuazione delle nuove disposizioni introdotte dalla presente proposta di legge nell’ambito di un apposito fondo istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali destinato al rifinanziamento del piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi oggi non più rifinanziato. Inoltre, si dispone che le ulteriori maggiori risorse siano comunque destinate al cofinanziamento degli investimenti promossi dalle amministrazioni territoriali per la riqualificazione di strutture destinate ad asili nido, individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Art. 1
(Accorpamento dei referendum abrogativi con le consultazioni elettorali amministrative)
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, i referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione si svolgono in un’unica data nell’arco dell’anno, in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nel caso in cui lo svolgimento di uno o più referendum abrogativi si tenga in un anno nel quale è previsto lo svolgimento di consultazioni amministrative, la convocazione degli elettori, ai sensi dell’articolo 34 della legge 25 maggio 1970, n.352, è fissata per tutti i referendum abrogativi nella medesima data di tali consultazioni elettorali.
Art. 2
(Rifinanziamento del piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi di cui all’articolo 1, comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n.296)
1. Al fine di conseguire l’obiettivo comune della copertura territoriale del 33 per cento fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000 e di attenuare gli squilibri esistenti tra le diverse aree del Paese, le risorse derivanti dai risparmi di spesa conseguenti all’attuazione della disposizione di cui all’articolo 1, opportunamente accertate, affluiscono nell’ambito di un apposito fondo istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali fino all’importo di 300 milioni di euro per essere destinate al rifinanziamento del piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi, al quale concorrono gli asili nido, i servizi integrativi, diversificati per modalità strutturali, di accesso, di frequenza e di funzionamento, e i servizi innovativi nei luoghi di lavoro, presso le famiglie e presso i caseggiati di cui all’articolo 1, comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n.296, e successive modificazioni. Le ulteriori maggiori entrate derivanti dai risparmi di spesa conseguenti all’attuazione dell’articolo 1 sono comunque destinate al cofinanziamento degli investimenti promossi dalle amministrazioni territoriali per la riqualificazione di strutture destinate ad asili nido, individuati con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
SCOTTO, QUARANTA, D’ATTORRE, COSTANTINO, PELLEGRINO, ZARATTI, AIRAUDO, FRANCO BORDO, COSTANTINO, D’ATTORRE, DURANTI, DANIELE FARINA, FASSINA, FAVA, FERRARA, FOLINO, FRATOIANNI, CARLO GALLI, GIANCARLO GIORDANO, GREGORI, KRONBICHLER, MARCON, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PALAZZOTTO, PANNARALE, PIRAS, PLACIDO, QUARANTA, RICCIATTI, SANNICANDRO, ZACCAGNINI
BENE!