Riportiamo di seguito la nota inviata dal Direttore Generale APT Basilicata, Gianpiero Perri, sull’ andamento turistico 2015 in Basilicata.
L’andamento turistico del 2015 su base regionale indica una rilevante crescita sia in termini di arrivi + 16,5%, che di presenze +9,8%. In numeri assoluti si registrano 93.350 arrivi in più rispetto al 2014 e un incremento di 204.856 presenze. Nel complesso sono 674.461 i clienti delle strutture ricettive per circa 2milioni305presenze. L’anno che è trascorso registra dunque più turisti che residenti. Non solo prosegue il trend positivo degli anni precedenti ma si assiste ad una accelerazione nei processi di crescita. L’effetto “spinta” di Matera “Capitale Europea della Cultura 2019”, una maggiore attrattività delle coste e il buon andamento delle aree interne determina uno scenario di grande interesse, suscettibile di ulteriori sviluppi. Al ritmo graduale di crescita di gran parte della Basilicata, fa da contrappunto l’impennata di Matera, con dinamiche esponenziali (con una crescita di circa il 40% rispetto all’anno precedente). Un segnale particolarmente positivo nell’anno trascorso è il rafforzamento della capacità attrattiva delle due coste e del turismo balneare, il 13% in più quella Jonica e l’8% in più quella Tirrenica. Incrementi rilevanti che si tramutano in 50mila presenze in più sulla costa Jonica ed in 14.500 presenze in più a Maratea. Risultati derivanti da una rafforzata reputazione della Basilicata turistica, dalla capacità commerciale dei nostri operatori del metapontino e di Maratea e da un efficace strategia di promozione. Un fenomeno questo in qualche modo distinto dal macro-fenomeno Matera Capitale della Cultura 2019. Altrettanto meritevole di sottolineatura è il risultato conseguito dal Pollino con un incremento di clienti nelle strutture ricettive di circa l’8% che si tramutano in circa 13mila presenze in più (pari ad un incremento del 19,5% rispetto all’anno precedente). E cresce anche il Lagonegrese di altrettante presenze, un dato estremamente positivo, certamente da mettere in correlazione con le molteplici azioni di promozione messe in atto, anche dagli attori locali. Segnali di ripresa Potenza che, ai dati positivi dell’ultimo triennio, somma un +4,2% nel 2015, che rivela indicando un incoraggiante dinamismo del capoluogo e una tenuta del suo hinterland. Il movimento clienti nelle strutture ricettive registra anche nel Vulture Melfese incrementi, con un +4,2% degli arrivi, sebbene con scarso impatto sul numero dei pernottamenti. Particolare invece è la dinamica presente in Val d’Agri dove a fronte di una riduzione degli arrivi e dunque del numero di clienti, cresce il numero dei pernottamenti e dunque il fatturato delle imprese (-7% di arrivi, + 5% di presenze). Un fenomeno correlato alla tipologia di clientela, riconducibile, in gran parte, all’industria estrattiva. Continuano ad aumentare le presenze nel Marmo Platano, +14,5%, pari ad una crescita in termini assoluti di 4600 pernottamenti, consolidando il positivo trend che da diversi anni caratterizza questa area. Montagna Materana e area Bradanica, pur con numeri contenuti in termini assoluti, registrano incrementi sia sotto il profilo degli arrivi che delle presenze (+4,5% di clienti e +11,5% di pernottamenti la Montagna materana; + 38,6% di arrivi e 2% di presenze l’area Bradanica). Soprattutto a livello di piccole realtà non si possono non cogliere gli effetti di un protagonismo locale fatto di Gruppi di azione locale, di Pro-loco, di associazioni e di operatori della filiera dell’ospitalità che con tenacia, da anni, presidiano e promuovono il proprio territorio.
L’effetto “Matera” sulla Basilicata turistica, ulteriormente rafforzato dalla capacità che la presenza del cinema veicola anche oltre Europa (grazie anche all’attività della Lucana Film Commission), se incide in modo assai rilevante sulla reputazione del territorio, si avverte – quali ricadute concrete – soprattutto in termini di escursionismo e dunque di incremento di visitatori in siti di pregio.
Tale effetto, peraltro, può prodursi pienamente solo con un salto di qualità organizzativo del sistema di offerta di itinerari, percorsi, motivi di interesse e dunque dal protagonismo dei privati e degli attori pubblici locali. Il turismo lucano è tra i pochi settori ad aver attratto nuovi investimenti godendo di una crescente reputazione. Il clima di fiducia generatosi ha determinato l’apertura di nuove strutture ricettive passate dal 2007 ad oggi, da 585 a 957, prevalentemente nell’extralberghiero, accrescendo di 1000 posti letto la disponibilità complessiva, giunta nel 2015 ad oltre 39.400. Aumentano i turisti stranieri del 17,5%. I dati del 2015 censiscono 95.880 gli stranieri che hanno pernottato nelle strutture ricettive lucane, di cui il 63% a Matera. Provengono innanzitutto dalla Francia, quindi dal Regno Unito, dagli U.S.A e dalla Germania, ma quel che è interessante notare è che cresce la quota di provenienze da Paesi anche molto lontani come il Giappone, la Cina, l’Australia. Tra gli italiani si confermano ai primi posti i pugliesi, i campani, i laziali ed i lombardi. Un’altra buona notizia riguarda l’incremento, nell’ultimo anno, del tasso di occupazione delle camere dal 24 al 26%, mentre la permanenza media si attesta a 3,4 notti. Con questi risultati, oltremodo positivi, si chiude così il ciclo 2007 (anno in cui si è avviata la riforma del sistema turistico) – 2015, con un incremento del 33,5% di “turisti” in 8 anni, e del 23% del numero dei pernottamenti. Ma, al di là della rilevazione statistica limitata alle sole strutture ricettive, si possono stimare in almeno il doppio, rispetto ai dati evidenziati, quanti hanno pernottato in Basilicata se si considerano anche coloro che trascorrono la villeggiatura in seconde case o presso case in affitto. Lo sviluppo del turismo ha comportato la crescita e in altri casi la “tenuta” di molteplici attività economiche, apportando – in questi anni – un contributo crescente al PIL regionale e all’occupazione. I termini della questione turistica lucana sono dunque mutati: se prima l’obiettivo principale era quello di raggiungere la notorietà sul mercato turistico ora a prevalere è quello di corrispondere alle aspettative, alle attese, suscitate dall’investitura di Matera a Capitale Europea della Cultura. Matera e la Basilicata verranno “misurate” sul grado di organizzazione del sistema di offerta, sulla qualità dei servizi, a cominciare dai fattori logistici, sulla capacità di rispondere sollecitamente alle plurali esigenze di una crescente domanda. E’ questa la sfida dei prossimi mesi ed anni per il sistema pubblico e per quello privato. L’effetto “Matera 2019”, peraltro, va ben oltre le ricadute turistiche e Matera, in quanto luogo esemplare di proposta e visione del futuro, costituisce e sempre più costituirà motivo di richiamo per molteplici iniziative di brand reputation di progetti e di imprese. Di qui l’impegno affinché il progetto Matera 2019 non sia sganciato da quello più complessivo di Basilicata 2019 e non si volatizzino gli effetti nel breve periodo. Matera 2019 è infatti fonte di speranza per la Basilicata e per tutto il Mezzogiorno essendo presentata – anche nella narrazione nazionale – come un possibile punto di “ripartenza” per innescare processi virtuosi a partire dalle risorse locali, dalla dinamiche di produzione culturale (intese in una ampia accezione), dalla capacità di generare avanzate economie di relazione. Una sfida percepita come straordinaria innanzitutto dai lucani che si attendono effetti diffusivi ed il dipanarsi di un disegno di integrazione territoriale. Una sfida certamente all’altezza dei lucani.