Un appello per “affrontare e risolvere il problema del rinnovo delle concessioni demaniali marittime, per garantire una transizione alla disciplina europea sul turismo balneare che tuteli le piccole e medie imprese del settore” è stato rivolto oggi nell’Aula del Consiglio regionale dal presidente dell’Assemblea Piero Lacorazza. Intervenendo nella discussione su un emendamento del consigliere Polese al ddl collegato alla legge di stabilità regionale 2016, Lacorazza ha ricordato che “il 17 febbraio la Conferenza delle Regioni dovrà discutere sulla proposta da presentare al Governo sulla disciplina delle aree demaniali marittime dopo che a livello europeo la direttiva Bolkesteinha dichiarato non più applicabile il rinnovo pluriennale delle concessioni”. Precedentemente la questione del turismo balneare era stata sollevata dai consiglieri Castelluccio, Napoli, Cifarelli e Mollica. Lacorazza ha ricordato l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale il 22 dicembre 2014, che impegnava la Giunta a mettere in atto tutte le azioni politico – istituzionali in questo senso, oltre che per scongiurare l’aumento dei canoni. “L’economia del mare – ha detto il presidente – è un pezzo importante delle politiche turistiche italiane, e rappresenta anche un presidio essenziale a tutela della qualità ambientale. Difendere questo patrimonio e rilanciare il comparto balneare, raccogliendo la sollecitazione degli operatori del settore, è un impegno coerente per lo sviluppo sostenibile della Basilicata”.
AREE DEMANIALI MARITTIME: CASTELLUCCIO (FI), INDIVIDUARE SOLUZIONI A MARATEA COME NEL METAPONTINO
La sollecitazione che proviene dall’Associazione Balneari Maratea, di cu si è fatto interprete il presidente del Consiglio Regionale Lacorazza, è la stessa che da tempo sostengono i titolari delle attività balneari della Costa Metapontina perché il problema è identico. Per quanto mi riguarda, è dalla manovra finanziaria dello scorso anno che sostengo la necessità, nelle more dell’approvazione della Variante al Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime, di rilasciare concessioni demaniali marittime provvisorie alle aziende che hanno realizzato strutture ricettive prospicienti il mare e non dispongono di servizi in sito, affinchè il turismo balneare possa sfruttare a pieno tutte le sue potenzialità. E’ quanto afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi), ribadendo la necessità di incalzare i Governi nazionale (a partire dall’incontro del 17 febbraio prossimo) e regionale ad attuare quelle misure che i titolari di oltre 50 imprese operanti lungo la costa jonica, a cui si aggiungono quelli di Maratea, attendono da anni e che dovranno trovare riferimenti e soldi nella nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Intanto i programmi contro l’erosione della costa che pure hanno dato risultati positivi – aggiunge – non si possono considerare definitivamente conclusi. Non si deve abbassare la guardia su un fenomeno erosivo che continua a rappresentare il primo grande rischio per le imprese balneari. Inoltre, il Piano dei Lidi, unitamente alla Variante, costituisce lo strumento attraverso il quale la Regione disciplina l’utilizzazione delle aree demaniali marittime, in un quadro generale di protezione ambientale e di diversificazione e qualificazione dell’offerta turistica. La situazione di stallo che perdura da diversi anni sta pregiudicando gli investimenti sostenuti da numerosi operatori del settore che non sono in grado di offrire servizi turistici completi per i propri ospiti. A ciò si aggiunge la Direttiva Bolkestein (i rinnovi delle concessioni demaniali esistenti con procedure di evidenza pubblica, così come ci imporrebbe l’Europa) e con essa la possibilità di concessioni ventennali in funzione degli investimenti che dovranno essere messi in campo dai balneari. Non si sottovaluti – continua il consigliere di Policoro – che gli stabilimenti balneari sono il fiore all’occhiello dell’offerta turistica italiana con un contributo fatto di duro lavoro, di sacrifici, di investimenti, di vera passione, da parte di intere generazioni di imprenditori.
Castelluccio riferisce che “secondo il parere espresso dal Ministero dei Beni Culturali su sollecitazione della federazione di categoria Federbalneari le strutture degli stabilimenti balneari potranno essere conservate anche nei mesi invernali. Era partita proprio dall’associazioni di balneari la richiesta di non limitare “la vita” delle strutture ad un periodo che va da maggio a ottobre ma di consentirne la conservazione anche nei mesi invernali. Com’è noto, l’obbligo di smontare le strutture incombe sui titolari degli stabilimenti al termine di ogni stagione e non consente loro di sfruttare le giornate di sole tipiche che si presentano in periodi primaverili o festivi anche in inverno. Questa situazione ostacolerebbe anche la tanto ricercata destagionalizzazione che con molti sforzi si cerca di promuovere sul territorio del Metapontino”.
THALIA SU MARATEA: SUPERARE INCERTEZZA AZIENDE BALNEARI
Mario De Filippo, presidente dell’Associazione Balneari Maratea – che associa la quasi totalità delle attività balneari della Costa Tirrenica della Basilicata – con lettere inviate ai consiglieri regionali segnala lo stato di estrema incertezza in cui si trovano ad operare le aziende balneari a seguito della ancora attuale mancanza di soluzione a livello centrale, della riforma del demanio marittimo, scaturita dalla ormai nota a tutti Direttiva Bolkestein (Direttiva Servizi emessa dalla Comunità Europea nel lontano 2006). Una situazione – rileva il Centro Studi Thalia – che necessita di interventi urgenti pe fare in modo che gli stabilimenti balneari della costa di Maratea siano messi in condizione nell’estate prossima di offrire servizi al passo con le nuove esigenze turistiche.
Sono ormai troppi anni che le aziende balneari anche lucane, attualmente già concessionarie di aree demaniali per attività turistico – ricreative (lidi e stabilimenti balneari), hanno di fatto bloccato qualsiasi investimento nelle proprie aziende a causa della precarietà dovuta all’eliminazione del rinnovo delle concessioni e della proroga solo fino al 2020 delle stesse.
A partire dal 2020 infatti – evidenzia De Filippo – se non sarà approvata a breve la riforma da parte del Parlamento Italiano, tutte le concessioni demaniali (in Italia oltre 30 mila aziende con 300.000 addetti diretti e di un milione di lavoratori nell’indotto), saranno soggette ad evidenza pubblica (andrebbero all’asta), favorendo inevitabilmente le multinazionali del turismo, ma anche organizzazioni fuori dalla legalità a danno delle tantissime piccole e medie imprese italiane, per la maggior parte a conduzione familiare.
Anche in Basilicata le oltre 200 imprese operanti nel comparto balneare, sarebbero di fatti estromesse dalla conduzione delle proprie attività.
Di qui la sollecitazione alla Giunta Regionale affinché la Regione Basilicata sia parte attiva e propositiva nella prossima Conferenza delle Regioni con all’ordine del giorno il “Tavolo Tecnico Interregionale sul demanio marittimo”, che si svolgerà il prossimo 17 febbraio 2016 presso la sede della Regione Liguria a Roma.
In questa riunione tutte le Regioni troveranno l’accordo per sostenere le attività balneari italiane già operanti in regime di concessione demaniale marittima, e fare delle richieste congiunte al Governo nazionale in attesa del disegno di legge del riordino del demanio marittimo, la cui presentazione è prevista nei prossimi mesi.
Purtroppo ad aggravare e rendere ancora più incerto il futuro è anche la prevista sentenza della Corte di Giustizia Europea (prevista per fine maggio), che potrebbe di fatto cancellare la già citata proroga al 2020 delle concessioni esistenti e di fatto azzerare e gettare in una profonda crisi economica tutto il comparto balneare italiano, modello turistico invidiato da tutti nel mondo.
A nome dell’Associazione Mario De Filippo ha chiesto ai consiglieri di farsi promotori all’interno del nostro Consiglio Regionale, nel più breve tempo possibile, di un ordine del giorno, che impegni la Giunta Regionale di Basilicata a “sostenere il comparto balneare lucano e a partecipare con un autorevole rappresentante la Regione Basilicata nella prossima Conferenza delle Regioni prevista a Roma nella sede della Regione Liguria il prossimo 17 febbraio”.
Sollecitazioni in tal senso son venute anche da parte dello stabilimento Acqua Marina di Giudice Assunta contrada San Giuseppe di Marina di Maratea e da Maria Josefina Capobianco rappresentante-titolare della “Lido Spiaggia Nera” Concessionario area demaniale marittima a Maratea.