Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle, in una nota torna ad occuparsi della Tari applicata dal Comune di Montalbano e annuncia che il Ministero delle Finanze ha dato ragione al Movimento 5 Stelle. Di seguito la nota integrale.
L’amministrazione comunale di Montalbano Jonico, in Basilicata, dovrebbe prendere in seria considerazione l’idea di dimettersi, essendosi dimostrata inadeguata a gestire le tassazioni municipali.
In merito alla Tari del 2015, la maggioranza è stata infatti sconfessata dal Ministero delle Finanze che, in una lettera inviata l’8 febbraio scorso al Comune e al gruppo locale M5S, ha dato ragione a tutte le osservazioni espresse un paio di mesi fa al Mef dai pentastellati del posto.
Il problema è sorto quando, nel determinare la Tari del 2015, anziché conteggiare 750 mila euro più Iva, come da capitolato di appalto in vigore proprio dal 2015, l’amministrazione comunale ha ingiustamente addebitato ai cittadini l’ingente somma di 1.306.000 euro, aggiungendo ai costi effettivi da Capitolato, una mensilità Tarsu 2012 e tre mensilità Tari 2014.
Più volte è stato chiesto all’amministrazione dal M5S di eliminare le quattro ingiustificabili mensilità, che determinavano un incremento della tassa sui rifiuti urbani del 37%. Invece, in pieno dissenso con le più elementari norme istituzionali di democrazia e trasparenza, l’amministrazione si è cocciutamente rifiutata sia di dare spiegazioni che di ricalcolare correttamente la Tari del 2015.
Il Ministero delle Finanze è stato chiarissimo: nella Tari del 2015 il Comune non avrebbe dovuto inserire la mensilità Tarsu del 2012, perché i due tributi appartengono a due diverse e non compatibili discipline fiscali (una quota Tarsu la paga anche il Comune, la Tari è al 100% del cittadino). L’amministrazione avrebbe potuto, invece, addebitare ai cittadini una minima parte delle tre quote Tari del 2014, a patto, però, che il sindaco e gli amministratori avessero potuto documentare la correttezza normativa dell’addebito. Cosa che si sono guardati bene dal dimostrare in questi 8 mesi, avendo avuto l’unico interesse di mettere le mani nelle tasche dei cittadini per spillare loro 1.306.000 euro.
Il rammarico è che, se la Tari 2015 fosse stata calcolata correttamente, come ha sempre ribadito il M5S, i montalbanesi non avrebbero sborsato una tassa esorbitante sui rifiuti e l’amministrazione non sarebbe incorsa nella richiesta di annullamento della delibera del 20 agosto, espressa in una prima lettera del Mef a settembre del 2015 e ribadita l’8 febbraio scorso nella risposta al M5S.
Col rischio che il Comune, dovendo riformulare e rispedire una seconda volta gli avvisi di pagamento per il 2015, procurerà alla comunità un sicuro danno erariale e la quasi certezza di una nuova battaglia sociale e civile. La Tari di riferimento del 2014 costa, infatti, 1.200.000 euro, la Tari del 2015 invece doveva correttamente essere di 750 mila euro più Iva. La differenza, come lascia intendere lo stesso Ministero, dovrà essere scomputata dalla cifra che il capitolato di appalto, e non l’interpretazione di un amministratore, prevede per la nuova Tari 2016 in arrivo per giugno di quest’anno.
Vito Petrocelli – Senatore Movimento 5 Stelle
Il sindaco di Montalbano Jonico Piero Marrese replica alla nota del Movimento 5 Stelle sulla Tari: “Il Ministero ribadisce che le osservazioni del Movimento 5 Stelle non hanno rilevanza”.
Sulla TARI 2015 il m5s continua a sollevare questioni nonostante nelle conclusioni di una lettera del MEF sia stato scritto “che le considerazioni sin qui svolte non possono assumere rilevanza”.
Con questo passaggio viene di fatto considerato che tutte le iniziative svolte dal m5s (volantini, spikeraggi, banchetti), con cifre che cambiavano di volta in volta, siano state prese con approssimazione.
Tutti erano di colpo diventati economisti e giuristi tanto da poter rivendicare il possesso di una verità assoluta da propinare ai cittadini.
Giova fare una ricostruzione a beneficio di chi legge:
– come già detto in una comizio, prima che lo dicessero tutti gli altri, il piano finanziario TARI 2015 era già in costruzione prima del nostro arrivo ed è un atto tecnico nel cui merito non può entrare la politica soprattutto se parliamo di una giovane amministrazione insediatasi a 2015 già abbondantemente in corso;
– Il problema di aver approvato la delibera ed il bilancio dopo il termine del 30 luglio 2015 (20 agosto con grandi difficoltà) non è stato solo un problema di Montalbano ma di diverse centinaia di comuni. Soprattutto quelli in cui, come nel nostro, si è votato il 31 maggio 2015 e proprio questo slittamento temporale non fa assumere rilevanza alle considerazioni del m5s. Infatti nella lettera il dirigente del MEF scrive “Conseguentemente, deve ritenersi assorbita l’ulteriore questione concernente l’asserita illegittimità della deliberazione in oggetto derivante dall’inclusione nel Piano tariffario per l’anno 2015 delle spese relative al servizio di gestione dei rifiuti degli anni 2012 e 2014”;
– Ad oggi, tra l’altro, lo stesso Ministero non ha impugnato, come è accaduto per altri comuni, dinnanzi al TAR la deliberazione essendo spirati i termini per tale azione;
– Per di più, sempre il Ministero chiarisce: “In ogni caso, relativamente a tale aspetto, si precisa che la normativa vigente ammette la possibilità di recuperare nei successivi Piani Finanziari le eventuali differenze tra il gettito acquisito e il costo del servizio effettivamente sostenuto, seppure entro determinati limiti; Inoltre si precisa che “E’ riportato a nuovo, nel Piano finanziario successivo o anche in Piani successivi non oltre il terzo, lo scostamento tra gettito a preventivo e a consuntivo del tributo comunale sui rifiuti, al netto della maggiorazione e del tributo provinciale”;
Ancora una volta ci troviamo di fronte al tentativo del m5s di propagandare su una questione per la quale andrebbe detta una cosa vera e sacrosanta, detta da noi sia quando eravamo consiglieri di opposizione che oggi da amministratori,: l’aumento del costo del servizio ha avuto un’impennata a causa della proroga concessa alla precedente ditta dei rifiuti il cui contratto scadeva nel 2012 e si è trascinato fino al 2015 con vari adeguamenti di canone.
Tra l’altro questa lunghissima proroga ha anche causato un netto peggioramento dello svolgimento del servizio che già era carente sulla mancata applicazione del contratto in merito alla inesistenza di un codice a barre sui sacchetti che avrebbe garantito la tracciabilità dei rifiuti con maggiori incassi dell’Ente sulle frazioni conferite presso i consorzi di recupero.
Perché questi signori non hanno mai detto e non dicono mai questa cosa?
Vogliamo sperare che questo movimento non abbia difficoltà a criticare la precedente gestione tecnica e politica perché ormai i cittadini, che non sono sprovveduti, hanno capito, dimostrandolo nelle urne, che la mole di problemi di questo Ente è stata ereditata dalla nuova amministrazione.
Pertanto, rimettiamo al mittente la richiesta di dimissioni e consigliamo vivamente al Senatore Petrocelli di approfondire i reali motivi delle dimissioni del suo consigliere comunale che appena 10 mesi fa era stato presentato come il candidato sindaco che avrebbe salvato il comune.
Speriamo infine che le dimissioni pentastellate siano finite e che non si apra una giostra da scorrimento della graduatoria.
Il sindaco di Montalbano Jonico Piero Marrese