E’ positiva l’iniziativa del Presidente e della Giunta regionale di predisporre un piano straordinario per la disabilita, con filoni progettuali prioritari e finanziamenti cospicui ed integrativi (9mld in tre anni). La Uil produrrà documenti e proposte per il successo di questo piano che, tuttavia, non può prescindere dal rafforzamento delle politiche ‘ordinarie’ per la disabilita.
Occorre mettere mano al rilancio degli interventi e dei servizi, dopo un tempo di errori e di ritardi.
Lo hanno sostenuto con convinzione le Associazioni delle famiglie e del mondo della disabilita, insieme ai sindacati ed ai Comuni nel corso dell’incontro in Regione del 15 febbraio scorso.
Si tratta di operare una profonda modifica del sistema assistenziale, autoreferenziale e distante dalle persone e dalle famiglie, modificandone indirizzi e organizzazione, interpretando bisogni complessi crescenti ed individualizzati.
E’ tutto il vasto universo delle disabilita da approcciare in modo nuovo, superando ritardi e croniche carenze: dalle disabilita semplici a quelle più gravi è da rivisitare l’intero percorso socio assistenziale sanitario intorno alla persona in disabilita in un’ottica dei diritti e di un welfare sostenibile.
Ora occorre collegare i diversi bisogni della disabilita delle famiglie ad una migliore offerta dei servizi: dalla assistenza di base a quella specialistica al recupero educativo scolastico a progetti di vita indipendente ad azioni di sostegno ai bisogni delle famiglie coinvolte al potenziamento dei servizi semiresidenziali.
Ma è chiaro che la complessità dei bisogni della disabilita e degli anziani ,dei giovani, del disagio generazionale, deve essere correttamente collocata in un rilancio delle politiche socio assistenziali, e dei Piani sociali. Artefici dei Piani sociali devono essere i soggetti attivi delle comunità, gli Enti locali ed il mondo sociale organizzato. L’auspicio è che si chiuda presto il confronto con il Dipartimento regionale competente per avviare il nuovo processo di Piano sociale con questa ottica partecipata.
E’ necessario intervenire anche sulla riorganizzazione complessiva del SSR, avviando subito il confronto con il Sindacato che saprà dare il suo giusto apporto.
La sanità lucana, nei prossimi mesi dovrà affrontare sfide importanti e difficili. Occorrono proposte e misure di piano che abbiano al centro la coesione sociale, i bisogni della comunità. Essi si affinano e si ripropongono nella loro radicalità e nella rivendicazione di maggiore accessibilità ai servizi (liste di attesa) e di un miglioramento continuo degli stessi.
Insieme a ciò occorre efficientare, riqualificare rendere sostenibile le reti ospedaliere e territoriali applicando, con una visione di protezione sociali, le linee del Piano di salute 2014/16 centrate sul riassetto interno delle funzioni ospedaliere e sullo spostamento di risorse ed investimenti verso la rete assistenziale del territorio.
La UIL FPL non farà mancare il suo contributo costruttivo per definire un riassetto dei servizi sanitari, aprendo spazi di partecipazione dei lavoratori anche per favorire nuove opportunità di lavoro alle giovani generazioni nel settore pubblico assistenziale. Ci sono ragioni valide per rivendicare una offerta di “sanita’” nel suo complesso sempre più adeguata ai tempi, che funzioni, che valorizzi il lavoro dei suoi addetti e che soprattutto dia risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini.
Feb 17