Continua il progetto “Basilicata fiorita” promosso e organizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 e inserito nel dossier di candidatura nell’ambito del cluster “Gardentopia”. La seconda parte vedrà un’articolata azione formativa, divisa in lezioni teoriche e pratiche, rivolta tutti i cittadini, a partire dai vincitori del concorso Basilicata Fiorita, sezione aree fiorite.
“L’obiettivo – ha detto Massimiliano Burgi, animatore del progetto – è quello di fornire ai cittadini gli strumenti per migliorare la loro attività per la riqualificazione di aree verdi urbane e di allargare la consapevolezza sulla importanza di una nuova e positiva relazione con la città”.
Soddisfazione è stata espressa dal pro-rettore Michele Perniola in relazione all’importanza del ruolo rivestito dall’Universitá degli studi della Basilicata. Portando i saluti del Rettore, Aurelia Sole, Perniola ha espresso l’auspicio che questa esperienza diventi sistematica per realizzare un vero cambiamento. “La Basilicata – ha detto – è una terra ricca di aree verdi e questo è contemporaneamente un vantaggio è uno svantaggio. Un vantaggio perché dove c’è più verde c’è più ricchezza ambientale e salutare; uno svantaggio perché gestire il verde è cosa complessa e richiede competenze. Con questa iniziativa i cittadini potranno conoscere le migliori pratiche per curare e gestire le aree verdi ridando centralità all’ambiente”.
Partecipazione, promozione di una cittadinanza attiva e crescita delle competenze sono i cardini dell’iniziativa. Come ha sottolineato il direttore della Fondazione, Paolo Verri: “Grazie alla cultura della partecipazione si possono cambiare le cose. Delegare il cambiamento alle istituzioni non è più sufficiente. Ciascuno di noi deve essere messo in grado di realizzare azioni positive nell’interesse della comunità. La partecipazione degli ordini professionali degli psicologi, degli architetti, degli agronomi e della stessa università è il segnale positivo che questo sta avvenendo”.
Verri ha poi annunciato che proprio nei giorni scorsi l’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) ha riconosciuto “Basilicata fiorita” come una buona pratica in Italia. E, per questa ragione, sarà ospite d’onore alla Biennale del paesaggio che si terrà nel 2017.
Alla conferenza stampa ha partecipato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli:“Diamo continuità con grande soddisfazione ad un progetto già avviato. Il contatto con la terra è importante, in particolare quando è proposto ai ragazzi.
“Lavorare e seguire il ritmo della crescita di una pianta o di un albero, raggiungere un obiettivo utile alla collettività è una best practice a cui teniamo molto. Il Comune è disponibile ad impegnarsi, pur con risorse limitate, ad iniziative che siano legate proprio a questo meccanismo. Il rapporto proficuo instaurato in occasione del progetto Basilicata fiorita è stato molto importante – ha aggiunto l’assessore – perché la condivisione con la cittadinanza ha coinvolto anche associazioni di disabili e tutti coloro che affrontano difficoltà a vario livello, condividendo ad esempio spazi verdi da gestire nell’ambito di un obiettivo comune che l’amministrazione comunale è intenzionata a sostenere con convinzione. Fondamentale – ha concluso – resta la sinergia fra istituzioni che da’ maggiore forza a progetti come questo ”.
Bartolomeo Dichio, docente dell’Unibas: “Il team di questo progetto è formato da tutte le competenze necessarie a valorizzare il paesaggio. Il mio auspicio è che le aree Verdi oggetto di intervento possano diventare luoghi di sperimentazione e di ricerca per l’universitá”.
Testimonianze sono arrivate anche da Laura Montemurro, dell’Ordine degli psicologi della Basilicata, che si è soffermata sull’importanza dell’efficacia collettiva per vincere il degrado delle aree abbandonate. Mentre Uccio Santochirico, cittadino che ha deciso spontaneamente di curare un’area verde della città, ha detto che grazie a Basilicata fiorita è nata una rete di cittadini impegnati a promuovere il verde nei diversi quartieri di Matera.
Fra i docenti invitati personalità anche di livello nazionale come Elena Carmagnani, di “Orti Alti” che porterà l’esperienza del Community Garden, Stefano Mengoli, e il noto paesaggista Paolo Pejrone del Fai.
L’invito a partecipare è stato rivolto anche agli ordini professionali (architetti, agronomi, ingegneri).
Feb 18