Per le attività di fermata generale del Centro Olio Val d’Agri (Cova) e dei pozzi afferenti, da parte dell’Eni , il Csail promuove il reclutamento volontario di “sentinelle per l’ambiente”. Vogliamo – spiega il portavoce Filippo Massaro – promuovere il massimo dell’attenzione sia perchè non ci fidiamo delle misure attivate dall’Eni che perchè pensiamo che impegnarsi affinchè il territorio diventi un esempio di sostenibilità ambientale è dovere di ogni cittadino. Eni ricorda che sia nella la fase iniziale di arresto e depressurizzazione delle linee sia nella fase di riavvio dell’impianto potranno verificarsi episodi di maggiore visibilità della fiaccola rispetto alle normali condizioni di esercizio. E’ questo un fenomeno, insieme all’effetto rumore, a cui siamo abituati da tempo ma – dice Massaro – non per questo viviamo in stato di assuefazione e non siamo preoccupati. Pensiamo di sperimentare progetti come quello dei Rangers per l’ambiente che già esistono in varie parti d’italia ed organizzano dei corsi sull’educazione ambientale, con lo scopo di formare dei volontari denominati appunto “sentinelle ambientali”. In verità dovrebbe essere l’Ente Parco Nazionale Val d’Agri a farsene carico ma non c’è traccia di un simile progetto che risponde innanzitutto alla logica di protezione del Parco, circondato da pozzi, da ogni aggressione. Per non parlare dei ruoli e compiti istituzionali dell’Arpab. C’è poi bisogno del contributo dei medici. Il passo successivo infatti è quello dei “Medici Sentinella per l’Ambiente a tutela della salute dei cittadini”. Il legame tra la tutela dell’ambiente e la difesa della salute è ormai indissolubile sia nella consapevolezza di ciascun individuo e collettività sia nella comunità scientifica internazionale. Negli ultimi anni si è assistito a uno sviluppo esponenziale delle ricerche scientifiche e degli studi epidemiologici sulle interazioni fra ambiente e salute, che hanno richiamato l’attenzione pubblica sugli effetti potenzialmente dannosi derivanti da attività petrolifere , in particolare sulle ricadute a lungo termine, ossia quelle meno evidenti ma più difficili da contenere una volta che si verificano. In Italia la professione medica, nella convinzione che l’ambiente di vita e di lavoro rappresenti un fondamentale determinante della salute della persona, ha definito nel proprio Codice di Deontologia Medica (art. 5) i principi che guidano il ruolo del medico nell’educazione alla salute e nei rapporti con l’ambiente. La necessità di un sempre maggior coinvolgimento della professione medica nella sorveglianza delle patologie ambiente correlate, ci ha portato a proporre la costituzione di una rete di Medici Sentinella che operino nel territorio sia a costante supporto delle istituzioni sanitarie dedicate sia a sostegno di una corretta informazione delle popolazioni coinvolte.
Feb 21