I gruppi consiliari del centrosinistra al Comune di Matera hanno convocato nella sala Arrigoni, del Comune di Matera una conferenza stampa sui temi riguardanti la Fondazione Matera-Basilicata 2109 e il logo. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato i consiglieri comunali Salvatore Adduce, Pasquale Lionetti, Nicola Trombetta, Pietro Iacovone, Antonio Iacovone e Giovanni Scarola. Di seguito il report della conferenza stampa, affidata alle dichiarazioni di Salvatore Adduce.
Modifiche statuto Fondazione Matera-Basilicata 2019: un colpo di mano!
I Gruppi consiliari del centrosinistra hanno richiesto questa mattina per la seconda volta una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per discutere dello stato di avanzamento del programma di Matera 2019.
In particolare, a fronte delle notizie circolate in questi giorni sulle modifiche dello Statuto della Fondazione, i consiglieri vogliono discutere della ingiustificata decisione assunta dal Sindaco De Ruggieri di non passare attraverso una valutazione e deliberazione preventiva del consiglio comunale stante da una parte gli obblighi di legge che impongono che le modifiche dello statuto siano decise dagli stessi organi che ne hanno a suo tempo deliberato la costituzione e dall’altra il rispetto delle basilari norme comportamentali che attengono i rapporti istituzionali e democratici.
Il 26 ottobre 2015 il consiglio comunale di Matera ha tenuto una seduta alla fine della quale noi abbiamo invitato il sindaco ad assumere una iniziativa politico-istituzionale che superasse le inevitabili polemiche elettorali con l’obiettivo di ricostruire un clima di generale condivisione di tutta la comunità sul percorso che la città deve compiere fino al 2019. Non ponemmo problemi particolari, anzi auspicammo che il Sindaco si facesse promotore come e con gli strumenti da lui ritenuti utili di una iniziativa capace di distinguere problemi di politica amministrativa e questioni relative a Matera 2019 che vanno messe in primo piano e ben distinte dalle altre e su cui ritrovare il “clima del 17 ottobre 2014”.
Nulla è accaduto da allora. Anzi, al contrario, come questa brutta vicenda dello statuto della Fondazione dimostra, il Sindaco ha assunto decisioni in assoluta solitudine e senza il benché minimo confronto con il Consiglio Comunale.
Non è mai stato pubblicato il report dell’incontro a Bruxelles, evidentemente i suggerimenti della commissione internazionale non sono in linea con ciò che pensano i nuovi amministratori di Matera.
Non è sfuggita a tanti cittadini la decisione di modificare lo Statuto della Fondazione snaturando l’impostazione che il 3 settembre 2014 (giorno della costituzione della Fondazione) fu data dopo un lungo percorso che aveva messo al centro la città di Matera con un’opera di grande coinvolgimento dell’intera regione, tutti i Comuni della Basilicata, le istituzioni territoriali, le grandi istituzioni culturali, a cominciare dall’Università, ma anche tanti comuni delle regioni limitrofe che sin dai primi passi del Comitato Matera 2019 hanno mostrato simpatia e interesse per la sfida che Matera aveva deciso di affidarsi.
Matera al centro non solo della regione Basilicata ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia come esempio, simbolo di un nuovo riscatto molto lontano anche dal vecchio meridionalismo perché basato su un programma innovativo che della creatività soprattutto delle nuove generazioni fa un vero e proprio elemento distintivo e competitivo capace di offrire all’Europa una dimostrazione di vitalità in grado di cambiare il destino di una terra da sempre molto avara.
Lo Statuto raccoglieva in buona misura questa spinta costruita nel corso dei quattro anni di intenso lavoro preparatorio che il Comitato Matera 2019 aveva promosso.
Il bando per il nuovo logo è stato vissuto come un vero e proprio esproprio di un patrimonio cui hanno contribuito tantissime persone, a cominciare dai tantissimi bambini e bambine, ragazze e ragazzi delle scuole, da quelle dell’infanzia, alle elementari fino alle medie e alle superiori, che con il grande concorso delle bandiere si sono appropriate di un simbolo che ormai non è più solo un segno grafico.
In verità, il problema non è solo il logo. Anzi di fronte alle modifiche statutarie, il logo diventa persino problema marginale. Sul logo è possibile risolvere la questione puntando ad un restyling necessario e già previsto dal dossier.
Il Sindaco con le modifiche statutarie ha consentito (sempre che siano confermate le notizie circolate in questi giorni) di espropriare Matera del risultato storico di Capitale Europea della Cultura.
Quanti saranno il Consiglieri di Amministrazione? Quanti saranno i Presidenti della Fondazione? E quali poteri avranno? Quanti saranno i direttori? E quali poteri avranno?Noi ad oggi non sappiamo e avremmo dovuto saperlo prima che si procedesse alle modifiche? Sono state decise cose importantissime nel chiuso di una stanza alla Regione in quattro o cinque persone.
Le stesse repentine e improvvise dimissioni di De Ruggieri da Presidente della Fondazione motivate da una presunta incompatibilità appaiono più il frutto di uno sfratto ordinato al Sindaco per lasciare il posto a nuovi pretendenti…
In un’altra fase una cosa del genere sarebbe stata definita almeno un “colpo di mano”.
Qualcuno sussurra che lo Statuto consente le modifiche senza interpellare gli organi (consiglio Comunale, giunta regionale, ecc…) che a suo tempo deliberarono la costituzione perché ciò è previsto dall’art. 14.
E’ vero! Ma attenzione. Innanzitutto questo articolo parla del Consiglio di indirizzo, una sorta di assemblea dei soci Fondatori, dei Partecipanti e dei Sostenitori che a tutt’oggi non risulta stato mai costituito. Il Consiglio di indirizzo recupera le esigenze di partecipazione democratica e pluralismo che non fu possibile raccogliere nel consiglio di amministrazione. Infatti, nel consiglio di indirizzo il Comune di Matera e la Regione Basilicata nominano tre rappresentanti ciascuno compresi i rappresentanti della minoranza. Le province di Matera e Potenza, il Comune di Potenza nominano due rappresentanti ciascuno compresa la minoranza. E così via.
Ciò a garanzia di processi decisionali che richiedono una larga rappresentanza democratica.
Dunque senza la formale costituzione, questo organo di fatto non esiste ancora e quindi non può deliberare alcunché.
Ma non basta! Il sindaco non aveva acquisito preventivamente come prevede il comma 4 dell’art. 7 dello Statuto Comunale (in ossequio dell’art. 42 delDLGS 18 agosto 2000, n. 267) indirizzi dal Consiglio Comunale, violando in tal modo platealmente le norme.
Ma anche prescindendo da questo insuperabile ostacolo, è davvero singolare assumere decisioni così importanti senza che né il Consiglio Comunale di Matera, la Giunta regionale, il consiglio provinciale di Matera, il consiglio della Camera di Commercio, il consiglio di amministrazione dell’UNIBAS ne sappiano niente. E stupisce il silenzio dei rappresentanti di queste istituzioni.
Quali sono le intenzioni che si celano dietro la modifica dello statuto? Modificare alla radice il percorso di Matera 2019? Far diventare la Fondazione l’ennesimo carrozzone in cui infilare amici e famigli? In particolare, il Sindaco di Matera ha bisogno di altri posti da distribuire ai rappresentati della sua composita maggioranza? Non è bastato aver portato la Giunta comunale a 9 membri, 9 commissioni consiliari, uno staff di un numero spropositato di collaboratori?
Abbiamo vinto con lo slogan Open future, che vuol dire: massima trasparenza- meritocrazia- un futuro costruito insieme dai cittadini e dalle istituzioni. Matera2019 è vista come una opportunità per progredire verso una cultura aperta, “accessibile a tutti”, “liberamente disponibile e priva di restrizioni”, “non oscurantista nei confronti dei pensieri” e “disponibile al dibattito.”
Gli obiettivi del programma sono: utilizzare la cultura come propellente per il concepimento di un futuro aperto; consolidare l’ampiezza di vedute e la diversità di opinione nei cittadini che partecipano attivamente alla cultura; sviluppare il capitale delle relazioni interpersonali di Matera.
La totale mancanza di trasparenza e di democrazia e il possibile aumento delle poltrone sono il maggior tradimento della vittoria di Matera e della filosofia che ci ha fatto vincere.
Il consigliere comunale Giovanni Scarola ha inoltre sottolineato che “la modifica dello statuto è avvenuta senza consultare il consiglio comunale di Matera, che ha funzioni di indirizzo anche sulle scelte della Fondazione. Pertanto De Ruggieri, che ha partecipato alla riunione in cui sono state approvate le modifiche allo statuto non poteva agire autonomamente ma doveva agire attraverso una delega da parte del Consiglio comunale”.
Alla luce di queste violazioni di legge evidenziate i gruppi consiliari di centrosinistra hanno annunciato in conferenza stampa che impugneranno nelle sedi opportune le modifiche allo statuto: “Dispiace agire in questo modo – ha sottolineato Adduce – perchè a 34 mesi dal 2019 l’attività della Fondazione sarà bloccata ma non abbiamo alternative perchè le leggi vanno sempre rispettate”.
Come si spiega politicamente un attacco da parte di esponenti del PD al presidente della Regione Basilicata iscritto allo stesso partito tenuto conto che Pittella riesce a dialogare molto bene con un sindaco, De Ruggieri, eletto anche con i voti del centro-destra? Risponde Adduce. “Noi siamo qui come consiglieri comunali e dobbiamo agire nel rispetto del ruolo che ci è stato affidato ai cittadini. Qui non sono in gioco interessi politici ma il bene della città e la manifestazione di domenica mattina in piazza Vittorio Veneto lo ha dimostrato. Credo che Pittella e De Ruggieri hanno una visione sbagliata sul progetto Matera 2019 anche rispetto alle modifiche effettuate allo Statuto, avvenute in un clima di non lealtà”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa dei consiglieri di centrosinistra (foto www.SassiLive.it)
Intanto torna a riunirsi nella tarda mattinata di oggi, a Potenza, il Consiglio di indirizzo della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Seguirà, al termine dei lavori, presumibilmente per le ore 15, una conferenza stampa convocata dal presidente della Regione, Marcello Pittella, nella Sala Verrastro, al primo piano del palazzo della Giunta.