Sono stati presentati nel pomeriggio all’interno del Duomo di Matera i lavori di restauro della Cattedrale, chiusa al pubblico da oltre dieci anni a seguito di alcuni crolli, il primo avvenuto il 20 gennaio 2003 e il secondo nel luglio del 2006, dopo i festeggiamenti in onore della Madonna della Bruna. La Cattedrale fu chiusa per restauro proprio nel mese di luglio di dieci anni fa. Come è noto i lavori sono stati affidati all’Arcidiocesi di Matera-Irsina, finanziati con i fondi regionali Por Fesr 2007/2013, consegnati il 15 dicembre 2014 alla ditta appaltatrice D’Alessandro Restauri Srl ed ultimati entro la fine del 2015. Costruita a partire dal 1230 e completata nel 1270 la Cattedrale di Matera si presenta in stile barocco all’interno e in stile romanico-pugliese all’esterno. Il restauro è stato realizzando cercando di rispettare proprio gli stili con i quali fu concepita. In particolare per la pavimentazione mentre il progetto prevedeva l’utilizzo di nuovi materiali l’impresa è riuscita a recuperare non solo alcuni mattoni che erano stati sollevati per eseguire i lavori ma anche a realizzare la nuova pavimentazione ripristinando i tre rosoni nella navata centrale con i pezzi originali.
Alla cerimonia ufficiale, che secondo le intenzioni della Curia doveva coinvolgere solo i media e le autorità ma che è stata aperta anche a numerosi materani e turisti, hanno partecipato il direttore dell’ufficio tecnico diocesano Don Michele Leone, l’amministratore diocesano Mons. Pierdomenico Di Candia, il docente unversitario Alessandro Viscogliosi, il docente universitario e architetto Amerigo Restucci, il docente universitario Paolo Rocchi, il progettista strutturale Andrea Giannantoni, le docenti universitarie Perla Colombini e Antonella Guida, il soprintendente belle arti e paesaggio della Basilicata Francesco Canestrini, il presidente Regione Basilicata Marcello Pittella, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il direttore Fondazione Matera-Basilicata Paolo Verri, la dirigente della Regione Basilicata Patrizia Minardi e l’Arcivescovo Metropolita di Potenza, già Arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina Mons. Salvatore Ligorio.
I tecnici hanno illustrato le soluzioni progettuali adottate con l’obiettivo di riportare allo splendore originario il cuore pulsante della Chiesa locale. Tra le novità spiccano la cattedra, l’altare, l’ambone, il termine tecnico con cui il quale si identifica il leggìo e la base del cero, realizzati in marmo di Carrara e impreziositi da un lavoro in cartapesta e oro zecchino tre carati a cura del maestro artigiano materano Andrea Sansone, già autore degli ultimi tre Carri trionfali in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della città di Matera. In particolare per la cattedra è stato realizzata una composizione di ulivo, per l’ambone e la base del cero una composizione di alloro e per l’altare una composizione con foglie di vite.
Ricordiamo che nel fine setimana, sabato 27 e domenica 28 febbraio, la cattedrale potrà essere visitata da tutti i cittadini dalle ore 9 alle ore 19, guidati da esperti presenti in loco.
Inoltre, il 5 marzo alle ore 17 il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, aprirà la Porta Santa della cattedrale a cui seguirà una solenne concelebrazione eucaristica.
Le tappe del recupero della Cattedrale di Matera
Il 20 gennaio 2003 crollava un elemento architettonico della Cattedrale di Matera. Infiltrazioni di umido avevano provocato il distacco di un cornicione di tufo di 15 metri che aveva danneggiato la navata laterale sinistra della Cattedrale, provocando lesioni agli ambienti sacri, ad una cappella e a due statue.
Nel luglio del 2006, dopo le celebrazioni in onore di Maria Santissima della Bruna, a seguito di un piccolo crollo avvenuto all’interno della Basilica Cattedrale di Matera la Curia ordinava la chiusura del luogo di culto e le funzioni religiose venivano trasferite della Chiesa di San Francesco d’Assisi.
Il 30 ottobre 2014 un ciclo di affreschi è stato rinvenuto nella Cattedrale di Matera, sotto il pavimento della Cappella del Presepe, durante i lavori di restauro che sono attualmente in corso. L’annuncio è stato dato congiuntamente dalla Direzione regionale del Mibact insieme all’Arcidiocesi di Matera-Irsina e al Comune di Matera. Nella Cappella del Presepe, dove si svolgeva uno scavo archeologico, sono emersi sotto al pavimento i resti, ritenuti “straordinari”, di due cappelle preesistenti che conservano importanti testimonianze di decorazione a fresco. Tra gli affreschi ancora leggibili vi sono brani di sapore ancora tardomedievale ed altri già pienamente rinascimentali, vicini per qualità e cifra stilistica alle più importanti testimonianze della pittura, non solo rupestre, diffusa a Matera e nel territorio circostante.
Michele Capolupo
Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri su riapertura Cattedrale di Matera
Si ripropone oggi il tema di questo luogo all ‘interno della cittá. La comunita materana oggi torna nel grembo materno. Il recupero del valore di questa cittá, quello religioso e quello della preghiera sono elementi portanti per la costruzione di un modello di riferimento. Siamo di fronte a questa meraviglia nata da un collante di uomini e donne che hanno ricostruito e mantenuto questo luogo.
È finito il tempo degli attori isolati. È il tempo della interdisciplinarietá, del collegamento fra professionalitá e innovazione, dell’alleanza per il riconoscimento del valore di un bene che si recupera dopo averlo amato. È un momento di armonia costruttiva.
Il tema di stasera sta nel recupero del rapporto dialettico creativo di forte sintesi,di questo luogo che come ha scritto Gattini era stato piantato su una roccia a guardia dei Sassi. Dobbiamo essere guardiani amichevoli della cittá.
Siamo di fronte ad un monumento che è qui da secoli.
Oggi apriamo di nuovo il luogo della sacralitá del vivere che racconta il valore di questi siti.
Non è solo il momento della gioia, questo é il luogo in cui recuperare il senso della preghiera e della fede e ricomporre comunitá attiva.
Pittella: La fortuna della Basilicata parte da Matera
Il presidente della Regione è intervenuto alla cerimonia di riapertura della Cattedrale assicurando che si proverà a individuare altri fondi per restituire alla comunità il Duomo nella sua completezza.
“La fortuna della Basilicata parte da Matera e non da altrove e Matera deve avvertire sempre di più il peso di questa responsabilità accompagnando il grande cammino che stiamo affrontando verso il 2019 e oltre con il senso di unità e di pacificazione”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo, in serata, alla cerimonia di riapertura della Cattedrale di Matera.
“Questa nostra città – ha aggiunto Pittella – è straordinaria per la sua struggente bellezza, ma anche per il suo ricco patrimonio culturale e umano e ha da vivere non solo una stagione, ma una eternità di eccellenza. Ma potrà davvero viverla questa eternità se saprà irrobustire il tratto della unità e della coesione. Una missione difficile, ma che ci troverà sempre impegnati provando anche a mettere la politica nelle condizioni di arretrare quando diventa invasiva. Matera, insomma, deve saper prendere per mano le diversità di una intera regione per accompagnarle verso un cammino unitario nella consapevolezza che si aprono grandi opportunità per tutta la comunità lucana.
E lo dico perchè questo straordinario risultato è il concentrato di un insieme di sforzi, di una squadra che si è messa insieme, di mille colori che hanno determinato un’armonia. Mai pensare che un solo colore potesse determinarlo. Non ci sono solisti che fanno grande un popolo, ma c’è soltanto una grande squadra che fa grande questa città, questa regione, questo paese”.
Il presidente della Regione si è quindi soffermato sulla restituzione alla comunità della Cattedrale. “C’è stato un impegno della Regione Basilicata che non finirà. Stiamo già vedendo di individuare le risorse per il campanile e per restituire alla comunità questa grandiosa opera nella sua interezza. E con il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, stiamo provando a immaginare un intervento straordinario per poter completare tutto quello che resta da fare. La Regione Basilicata continuerà a fare la sua parte per Matera e per l’intera comunità lucana”.
Di seguito i particolari sui lavori di restauro della Cattedrale di Matera
Scheda progetto del Po-Fesr 2007/2013
Autorità di gestione: Antonio Bernardo
Titolo operazione
Completamento lavori di consolidamento e restauro della Cattedrale di Santa Maria della Bruna di Matera
Asse 4 “beni culturali e naturali”
Linea di Intervento IV.1.1.A
Importo 4 milioni di euro
Obiettivi del progetto
L’intervento sostiene la destagionalizzazione dei flussi turistici in quanto la fruizione di tali beni non è limitata dal punto di vista temporale e va ad integrarsi con le offerte dversificate che caratterizzano le aree limitrofe, come quella del Metapontino che beneficia soprattutto di un turismo balneare. L’ambito di intervento è inserito in un itinerario già esistente ad intensa frequentazione turistica, di cui la Cattedrale è sicuramente un capisaldo.
Breve descrizione del progetto
Due gli interventi che hanno interessato la cattedrale di Matera ubicata nella civita, sull’altura a cavallo dei due Sassi, dove anticamente sorgeva la chiesa di Sant’Eustachio. Il primo ha interessato il rifacimento dei tetti, il consolidamento delle volte, il restauro di intonaci e stucchi interni, il rifacimento degli impianti; il secondo, invece, il restauro dei paramenti esterni del tiburio e dei transetti, il consolidamento imposta archi navate, il restauro dell’organo degli anni ’50, l’impianto di illuminazione delle cappelle affrescate, l’arredo area presbiteriale, cappella del sacramento, aula e sacrestia feriale.
Gli interventi sono stati realizzati con materiali naturali quindi totalmente ecosostenibil L’intervento avrà un particolare rispetto per l’ambiente praticando un risparmio energetico dovuto alla coibentazione dei tetti, alla realizzazione di un impianto di riscaldamento, l’utilizzo di lampade a risparmio energetico. Il soggetto attuatore è stato l’Arcidiocesi Matera-Irsina.
Risultati ottenuti
Con il completamento della Cattedrale e quindi la possibilità di visita della stessa, si incrementerà l’offerta turistica in quanto il monumento presenta un elevato valore architettonico ed artistico oltre che religioso; essa costituisce, inoltre, il punto nodale di un circuito religioso prettamente mariano che comprende le chiese dei Sassi e quelle rupestri. Essa, con la sua millenaria storia, rappresenta uno degli attrattori turistici fondamentali per quel che riguarda il percorso di “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. la riapertura del monumento sia per finalità di culto si turistiche dopo 10 anni consentirà una maggiore fruizione del bene sia per disabili (è stata realizzata una rampa per il superamento delle barriere architettoniche) sia ai visitatori durante il periodo invernale essendo stato realizzato un impianto di riscaldamento a pavimento.
La storia della Cattedrale di Matera
La cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio è il luogo di culto cattolico principale di Matera, chiesa madre dell’arcidiocesi di Matera-Irsina. La cattedrale fu costruita in stile romanico pugliese nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi.
Sull’area dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio, protettore della città, dove già tra il 1093 e il 1094 aveva soggiornato il Papa Urbano II, la Cattedrale fu edificata a partire dal 1230, alcuni anni dopo che Papa Innocenzo III aveva elevato la città di Matera al rango di arcidiocesi in unione con Acerenza; per fare in modo che il nuovo tempio dominasse con la sua mole le costruzioni circostanti e le due vallate sottostanti dei Sassi, fu necessario rialzare la base rocciosa di oltre sei metri. Completata nel 1270, la nuova Cattedrale fu dedicata originariamente a santa Maria di Matera, come risulta da un atto notarile dell’epoca. Successivamente in un testamento del 1318 risulta intitolata a santa Maria dell’Episcopio e dal 1389, anno in cui il papa Urbano VI (già arcivescovo di Matera) istituì la festa della Visitazione, fu intitolata a santa Maria della Bruna, anch’essa protettrice della città. Infine a partire dal 1627 mons. Fabrizio Antinori, arcivescovo di Matera, intitolò la cattedrale di Matera alla Madonna della Bruna ed a sant’Eustachio. Il 2 luglio 1962 papa Giovanni XXIII eleva la cattedrale alla dignità di basilica minore.[1] Nel 1991 ha ricevuto la visita di papa Giovanni Paolo II.
Dal 2003 è interessata da lavori di restauro, conclusi tredici anni dopo, nel 2016, e l’inaugurazione ufficiale della cattedrale il 5 marzo, alla presenza del segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin, che per l’occasione aprirà la porta santa giubilare.
La fotogallery relativa alla cerimonia di riapertura della Cattedrale di Matera (foto www.SassiLive.it e Francesco Morelli)