Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Precari regionali per i sindacati, da sempre raccomandati politici”. Di seguito la nota integrale.
È di oggi la notizia che la triplice sindacale alza la voce contro un bando che prevede l’esternalizzazione ad impresa esterna del servizio di assistenza tecnica dei fondi UE e per il quale si dichiara contraria. Precari regionali li chiamano loro, ma, in quello che oramai è diventato gergo comune, sono i raccomandati politici. A prescindere dalla definizione che ognuno ritiene più opportuna il problema resta e certamente va affrontato.
Nelle intenzioni della Governo regionale, in pratica, il supporto nella programmazione europea non sarà un’attività non svolta da co.co.co interni alla Regione ma affidata ad impresa che nella sua autonomia gestionale deciderà come meglio organizzarsi e chi assumere. Ma la questione è già vecchia in quanto in questi mesi la Giunta è più volta intervenuta scrivendo delibere e poi annullarle per poi riscriverle.
Non vogliamo alimentare polemiche ma quando noi denunciavamo queste questioni il mondo intero, ovvero sindacati, collaboratori, politica rimanevano in silenzio.
La questione è molto seria e molto più ampia. Vogliamo ricordare che nel mese di dicembre il Consiglio ha prorogato sino al 31 dicembre 2016 ben 167 rapporti di co.co.co che comprendono chi oggi rientra nell’assistenza ma anche altri 80 disseminati nei vari uffici della Regione. Poi, abbiamo quelli che erano in forza a Basilicata Innovazione, cui aggiungere quelli che risultano sotto il Formez e sotto il Raggruppamento Temporaneo di Imprese ( KPGM, MERIDIANA ITALIA e PUBLISYS ) impegnati presso il Dipartimento Agricoltura per fornitura di personale esterno presso l’ex ARBEA. In ultimo con il collegato a gennaio il Consiglio ha prorogato altri 3 ‘precari regionali’ presso il San Carlo che si dovrebbero dedicare al il fascicolo elettronico.
Platea, come messo in evidenza anche dai sindacati, si amplia sempre di più in considerazione dei nuovi 19 arrivi per capacity building e esperti di programmazione.
Da sempre sollecitiamo la soluzione che non può essere altro che l’esplicitazione di concorsi: imparziali, legittimi, che diano a tutti i giovani lucani la possibilità di avere una possibilità di concorrere, che stabilizzino le professionalità nella Regione a livelli, che viste le continue infornate di ‘alti specialisti’, è evidente non ci sono.
È ovvio che questo processo non interessa alla politica lucana che governa e che resta silente perché non vuole rinunciare al ‘potere’ di assumere liberamente amici degli amici per alimentare il consenso. E in questo si vede la rivoluzione pittelliana ha anche raggiunto picchi inaspettati, superando i suoi predecessori.
Intanto, la Basilicata langue, i giovani se ne vanno e con i soldi pubblici continuano ad essere foraggiati sistemi che hanno un che di criminoso, quantomeno sotto il profilo della mancanza di rispetto delle regole.