La nuova cultivar di fragola denominata Melissa brevettata da Nova Siri Genetics, società di ricerca di nuove varietà vegetali, con sede a Nova Siri, con l’impegno del giovane genetista lucano Nicola Tufaro, testimonia la rilevanza delle nuove tecniche di miglioramento genetico per conciliare tradizione e innovazione in agricoltura. E’ il commento di Rudy Marranchelli, presidente Agia-Cia, sottolineando lo straordinario lavoro di miglioramento genetico della fragola che il genetista Tufaro ha realizzato per oltre dieci anni insieme a partner spagnoli. La cultivar ottenuta con i metodi classici di miglioramento genetico (NO OGM) presso il centro sperimentale di Nova Siri è una varietà precoce e produttiva adatta a terreni non fumigati e a coltivazioni integrate e biologiche e si distingue per le ottime caratteristiche organolettiche e la lunga vita commerciale.
Nel sottolineare che il nostro Paese ha una grande tradizione nel miglioramento genetico delle piante agrarie, che ci ha permesso di compiere enormi passi in avanti il presidente dei Giovani Imprenditori Agricoltori della Cia aggiunge che negli ultimi 50 anni siamo passati da antiche varietà locali a popolazioni più omogenee e produttive, con incroci tra linee parentali. Per questo è sempre più necessario investire sulle migliori biotecnologie per tutelare le nostre produzioni principali. Tra le proposte dell’Agia: orientare la ricerca e l’innovazione ai fabbisogni reali e concreti dei processi produttivi delle imprese agricole; riorganizzare il sistema italiano della ricerca puntando all’integrazione e connessione degli attuali centri facendoli evolvere a “centri di ricerca altamente qualificati”; individuare le imprese agricole e/o agroalimentari disposte a investire capitali nell’innovazione e coinvolgerle nella costituzione di “reti d’impresa” e/o di “cluster”; elaborare delle “Linee Guida” in materia di ricerca e innovazione a beneficio delle Regioni per i Programmi di sviluppo rurale (PSR); favorire l’adesione dei centri di ricerca e degli agricoltori al Partenariato europeo per l’innovazione (Pei); riorganizzare il sistema della conoscenza in agricoltura con particolare attenzione verso i servizi di consulenza all’impresa per favorire la diffusione delle innovazioni da applicare alle attività economiche; riqualificare il sistema formativo ed educativo in modo che una percentuale più elevata di popolazione, rispetto a quella attuale, sia in grado di padroneggiare i cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie. Ci conforta che – aggiunge Marranchelli – negli ultimi cinque anni, mentre diminuisce del 13,8% il numero degli immatricolati nelle università italiane, passato da circa 294 mila a 253 mila (41 mila in meno), aumenta di misura quello degli iscritti alle facoltà collegate al settore primario: +43,1% per scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, +22,9% per scienze e tecnologie alimentari, +18,6% per scienze e tecnologie agrarie e forestali. Di qui il nostro progetto per la costituzione di “Sportelli Start up” da dedicare a “nuovi attori della ruralità europea” puntando alla messa in relazione con agricoltori “anziani” potenzialmente interessati alla costituzione di Società di Affiancamento come da previsione del “collegato agricolo”; all’ accordo con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica al fine di realizzare incontri periodici tra giovani imprenditori agricoli “leader” e i giovani delle scuole superiori e delle Università; alla presentazione del ventaglio di opportunità formative offerte dalle Agenzie formative del territorio. L’idea da perseguire è quella di consolidare tale Gruppo di Giovani ed impegnarli come testimonial delle loro esperienze europee, nonché di renderli un punto di partenza per migliorare la comunicazione tra attori rurali e grande pubblico con più moderni sistemi di comunicazione “short” e “on-demand”.Tale network anche attraverso un accordo con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica realizzerà incontri periodici con i giovani delle scuole superiori e delle Università.
Feb 29