“Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità e per la promozione della cultura della legalità e di un sistema integrato di sicurezza nell’ambito del territorio regionale”: questa la proposta di legge che a parere del capogruppo consiliare di Lb – Fdi, Gianni Rosa,“oltre ad essere di grande attualità ha la finalità e l’obiettivo fondamentali di creare un sistema integrato di sicurezza con al centro l’Ente Regione e la collaborazione di tutti gli altri organismi preposti per prevenire e combattere il fenomeno della criminalità, ivi comprese le forze dell’ordine, diffondendo nel contempo la cultura della legalità. Questo, soprattutto, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno dimostrato come la nostra regione non sia più tanto ‘felix’ e necessiti di una maggiore attenzione in merito sulla sicurezza urbana. La sicurezza dei lucani deve essere intesa, innanzitutto, come la tranquillità pubblica, deve significare migliore qualità della vita”.
Hanno dato il proprio contributo al dibattito, Maria Bonsera, in qualità di artefice importante per l’estensione del normato, Rossana Mignoli, portavoce provinciale di Potenza di Gioventù nazionale, Sabina Lembo, responsabile del partito per quanto riguarda la “Tutela delle vittime di violenza”, MarinicaCimadomo, responsabile del Dipartimento Giustizia di Fratelli d’Italia, il sindaco di Tolve, Pasquale Pepe che si è fatto interprete del disagio di tanti altri primi cittadini riguardo ai fenomeni di criminalità ormai sempre più diffusi nella fascia diurna e frutto di una organizzazione pianificata sul territorio.
“La sicurezza dei lucani al primo posto – ha detto Gianni Rosa – rappresentando ‘il Pacchetto sicurezza Fdi-An Basilicata’ con i suoi punti fondamentali: i Cittadini; la Sicurezza urbana; la Qualità della vita; la Convivenza civile; il Sistema integrato. Con gli articoli 1 e 4 – ha specificato – si vuole porre in evidenza la sicurezza quale bene comune, vale a dire diffusione della cultura della legalità e della convivenza civile, lo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, rispetto delle diversità, lotta contro le mafie: il tutto con la fondamentale collaborazione degli istituti scolastici di ogni ordine e grado e dell’Università. Con gli articoli 5, 6 e 7 – ha proseguito Rosa – si vuole dare il giusto peso in un’ottica di eguaglianza dei diritti alle Fasce deboli con il rafforzamento della prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di esposizione ad attività criminose. Organizzare, quindi, percorsi di prevenzione del bullismo e ciberbullismo giovanile, delle devianze giovanili e per la responsabilizzazione parentale. Intervenire, inoltre, per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle truffe ai danni della popolazione anziana e per la prevenzione ed il contrasto all’abuso e tutela di soggetti deboli in strutture pubbliche e private. A questo si accompagna l’Assistenza e aiuto alle vittime dei reati della criminalità. Altro punto cardine della pdl – ha spiegato Rosa – la Sicurezza urbana (articoli 2,8 e 9) con progetti di Investimenti, finanziabili in conto capitale per l’acquisto e l’installazione di strumenti ed attrezzature nell’ambito di progetti e sistemi integrati di sicurezza, tra i quali la video- sorveglianza, nonché per la realizzazione di sistemi di gestione delle informazioni. A questo si aggiunge l’implementazione delle sale operative e la gestione dei servizi di polizia in forma associata. L’istituzione del Vigile di quartiere deve privilegiare un rapporto di specifica conoscenza della realtà del territorio a livello di quartiere, di rione o di zona, allo scopo di migliorare il servizio reso ai cittadini. Il tutto sotto l’egida di un complessivo potenziamento delle attività di vigilanza. La vera finalità in una realtà che ha rispetto e consapevolezza per il modus vivendi dei suoi protagonisti, non può che essere – ha sottolineato il consigliere – la Qualità della vita (articoli 2 e 3) che si ottiene anche con la riqualificazione degli spazi pubblici attraverso il sostegno di iniziative socio – culturali volte a favorire l’integrazione sociale. Rafforzamento, dunque, della prevenzione sociale e riqualificazione di aree degradate. Altro leitmotiv del Pacchetto sicurezza – ha aggiunto Rosa – la Convivenza civile (articolo 3): programmi di attività finanziabili con fondi correnti volti ad accrescere i livelli di sicurezza, a contrastare l’illegalità e a favorire l’integrazione, nonché il reinserimento sociale. Un Sistema integrato, pertanto, con l’adesione della Regione al Forum europeo per la sicurezza urbana (articolo 10). Tutta una serie di iniziative – ha detto Rosa – finalizzate a promuovere migliori condizioni di libertà e sicurezza, reali e percepite per tutti i cittadini, alla realizzazione di un sistema integrato di sicurezza delle città e del territorio fondato sull’integrazione tra azioni di prevenzione, contrasto e ‘riparazione’ dei fenomeni di criminalità, inciviltà e disordine urbano diffuso. Privilegiare, poi, le strategie di prevenzione integrata, le pratiche di mediazione e riduzione del danno, l’attenzione alle vittime, l’educazione alla convivenza, la valorizzazione del principio di legalità”.
Una proposta di legge complessa che vede la Regione protagonista in prima persona nel rispetto delle competenze stabilite dall’articolo 117 della Costituzione e che le impone di contribuire alla progettazione di interventi efficaci e qualificati di prevenzione dei comportamenti antisociali, a partire dalla minore età. “ Una pdl – ha concluso Rosa – composta di 13 articoli caratterizzati da due tipologie: una parte dedicata alla prevenzione ed al contrasto della criminalità e per l’altra identificati quale strumento improcrastinabile e necessario per la diffusione della cultura della legalità. A questi si aggiunge quello cardine che concerne la clausola valutativa, senza la quale non si ha la contezza reale di come si è operato, del quanto e della qualità dell’azione posta in essere”.