Nella riunione dell’esecutivo del Psi di Basilicata di qualche giorno fa, dichiara Raffaele Tantone, componente del consiglio Nazionale del Partito Socialista, credo si siano conseguiti alcuni importanti risultati.
In primo luogo è stata unanimemente auspicata la necessità che la federazione lucana partecipi appieno sul piano organizzativo e programmatico al congresso nazionale del Partito socialista che si terrà a Salerno dal 15 al 17 aprile.
Per stare al dato congressuale, continua Tantone, è risultato evidente che il Psi Basilicata aderirà compatto alla mozione del Segretario nazionale Riccardo Nencini, e proprio a partire da tale constatazione ho ritenuto di richiamare l’attenzione dei compagni sui possibili effetti della coincidenza, per cui il 17 aprile si terrà anche il referendum sulle estrazioni di idrocarburi in mare.
In primo luogo avendo riguardo agli effetti del referendum in se, che arriva al termine di uno scontro istituzionale fra Stato e regioni, che ha compreso le modifiche al titolo V dell’attuale riforma costituzionale, il cui assetto è stato in qualche modo anticipato dal decreto Sblocca Italia, in particolare avendo riguardo al ciclo dei rifiuti e la coltivazione di idrocarburi.
In secondo luogo tale tematica si inserisce fra quelle portate aventi dai socialisti lucani in questi anni, in particolare quelle riguardanti il fallimento del regionalismo in tema di rifiuti e di energia,in questo quadro vanno inseriti i provvedimenti che il consigliere Pietrantuono ha fatto approvare in consiglio regionale:dalla strategia rifiuti zero alle premialità sull’ecotassa per i comuni virtuosi, senza dimenticare la moratoria alle nuove autorizzazioni in attesa del piano regionale dei rifiuti.
In sintesi, prosegue il giovane dirigente del Psi, il 17 aprile andrò e farò votare per il Si, ma so bene che in ogni caso rimarrà la necessita di riformare i tanti buchi neri della normativa ambientale, promuovendo scelte politiche che tengano insieme il futuro del paese e quello delle comunità interessate dai grandi impianti industriali.
Per tali ragioni abbiamo evidenziato la necessità di essere maggiormente incisici nell’informare l’opinione pubblica sulle azioni che si stanno portando avanti, sugli interessi che i socialisti stanno sfidando, per accelerare sull’elaborazione di azioni concrete e provvedimenti specifici sulle politiche ambientali,creando anche un consenso popolare su temi concreti.
A questo proposito la decisione di istituire una commissione del partito con tale scopo, potrà essere considerata una vittoria solo quando si uscirà dall’emergenza, magari quando l’inceneritore Fenice non verrà piu considerato un problema solo del Vulture e le estrazioni di petrolio solo della Val D’Agri, oppure quando la Val Basento non sarà piu in attesa di bonifica” .
Ad esempio, è rimasto intatto problema dei limiti fra Stato regolatore e stato azionista nei settori dell’energia e dell’oil e gas,ed a partire dagli anni 90 tale confusione di ruoli ha contagiato le regioni nell’ambito dei rifiuti, raggiungendo il paradosso in regioni come la Basilicata, dove si vieta l’importazione di rifiuti urbani,ma la regione autorizza ed è socia di società che smaltiscono rifiuti industriali esteri.
In conclusione,ci troviamo di fronte a grandi sfide ed a dinamiche che incrociano i destini delle comunità locali e gli interessi strategici del Paese, per i socialisti non si tratta di una sfida nuova, ma compito dei riformisti è quello di offrire nuove risposte a problemi che vengono dal passato.
Mar 03