Un’interrogazione sul differenziale dei prezzi del selfservice del carburante è stata presentata al Ministro dello Sviluppo Economico dall’on. Cosimo Latronico. (Cor). Nel testo il deputato evidenzia che “ dai dati ministeriali emerge che presso gli impianti delle rete italiana, un consumatore che, per scelta o necessità, per fare rifornimento alla sua auto si rivolga ad un erogatore servito paga mediamente 8,8 centesimi di euro in più al litro per la benzina e 9,1 centesimi di euro in più al litro per il gasolio di quanto spenderebbe ad un erogatore self service, spesso peraltro posti entrambi nel medesimo impianto”. Per Latronico “ ancora più rilevante – e palesemente ingiustificato – è il suddetto sovraprezzo se si analizza – a mero titolo di esempio – quello imposto dall’Eni, azienda leader del mercato sia in termini di quota mercato (oltre 25%), sia in termini di punti vendita (poco meno del 20%), oltreché essere saldamente sotto il controllo del Governo (30% del pacchetto azionario di proprietà della Cassa Deposito e Prestiti; consiglio di amministrazione nominato dal Mef), per quanto risulti nominalmente soggetto giuridico privato”. Alla luce di tutto ciò il parlamentare chiede “ quali iniziative il Ministro intenda intraprendere affinché i prezzi dei prodotti carburanti, la cui distribuzione costituisce un servizio essenziale per la collettività e per garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, rispondano a criteri di equità e ragionevolezza; quali provvedimenti intenda assumere, verificando nel merito se i comportamenti adottati nell’imporre un sovraprezzo tanto evidentemente abnorme quanto del tutto ingiustificato verso i consumatori che, per scelta o necessità, intendono rifornirsi usufruendo del servizio all’atto dell’erogazione del carburante, non rilevino ai fini di un possibile accertamento di pratiche commerciali scorrette; quali azioni intenda avviare nei confronti di Eni che, quale incontestata azienda leader del mercato, appare costituire punta estrema di un tale comportamento, capace di condizionare il resto del mercato e per quali ragioni, essendo il suo Ministero nel pieno e diretto possesso di tutte le informazioni, elementi documentali, facoltà e competenze, non risulti allo stato ancora alcun tipo di intervento”.