Sabato 12 marzo 2016 alle ore 9.30, presso l’Aula Sassu dell’Università della Basilicata (nella sede di via S. Rocco), l’Associazione Matera2019 in collaborazione con Labsus, Laboratorio per la sussidiarietà, con il patrocinio del Comune di Matera e dell’Università della Basilicata, promuove il convegno: “Per una amministrazione condivisa della città. Convincersi che conviene prenderci cura dei luoghi in cui viviamo, perché dalla qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della nostra vita”.
I lavori prenderanno il via alle 9.30 con l’introduzione del presidente dell’Associazione Matera2019 Francesco Salvatore, il saluto della rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole e l’intervento dal titolo “Una idea, tre proposte” del vicepresidente dell’Associazione Matera2019 Vito Epifania.
Prevista una serie di interventi programmati utili a effettuare una prima e parziale analisi delle esigenze:
– “Oltre i Sassi. Riviviamo i Borghi” Erminia D’Adamo – AIDE Matera
– “La piazza, la gente e i grandi eventi” Sergio Galante – Minibasketinpiazza Matera
– “Open data, open democracy, open future” Giuseppe Tragni – già amministratore comunale
– “Il territorio come soggetto corale” Mariavaleria Mininni – Unibas
– “Cittadinanza attiva e partecipazione al governo della città” Piergiuseppe Pontrandolfi – Unibas
Sarà quindi la volta di Pasquale Bonasora, responsabile Labsus Puglia, per quello che è l’intervento centrale dell’incontro: “Verso il regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni per la città di Matera”.
Le conclusioni saranno affidate all’avvocato Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera.
Il percorso, travagliato ma significativo, che ha trasformato Matera da vergogna nazionale a Capitale europea della cultura offre l’occasione per innescare processi e metodologie per una amministrazione condivisa. In una prospettiva ampia, che va ben oltre le sfide più immediate poste dalla designazione di Matera a Capitale europea della cultura, si vuole così proporre alle varie associazioni, ai diversi “produttori culturali”, a enti e a istituzioni un modello in grado di garantire trasparenza, partecipazione, condivisione nel governo della città e protagonismo dei suoi abitanti riportando nel contempo alla città quel ruolo di guida autorevole di un percorso di crescita e sviluppo per tutta la regione e di esempio per tutto il sud d’Italia.