Lunedì 7 marzo 2016 nell’Istituto Comprensivo Minozzi Festa di Matera si è svolta un’assemblea per la Giornata internazionale della donna sul tema “A scuola di cittadinanza attiva” con la partecipazione della giornalista Antonella Ciervo. Coinvolte le classi terze sezioni B, C ed E della scuola secondaria di primo grado Nicola Festa di Matera.
È commovente osservare i ragazzi mentre si interrogano sulle grandi questioni della vita. E’ sempre uno spettacolo vederli interagire su argomenti che, se da un lato sono più grandi di loro, dall’altro fanno parte della vita quotidiana di tutti. Con spirito critico e grande trasporto hanno affrontato la tematica della questione femminile oggi, dialogando tra loro a classi aperte, discorrendo con i docenti e con un’ospite ormai affezionata alla nostra scuola, la giornalista Antonella Ciervo.
Come vivono le donne di oggi a Matera? Qual è il loro ruolo sociale? Come mai di tratta sempre di un ruolo subalterno, nascosto e sottovalutato benché di primaria importanza per lo sviluppo del territorio? Esistono davvero le pari opportunità? Ci sono donne ai vertici delle istituzioni nella nostra città? E l’esperienza lavorativa personale come giornalista, scrittrice e direttore di giornale, cosa insegna? Sono alcune delle domande che i ragazzi hanno rivolto lunedì 7 marzo 2016, alla giornalista, in preparazione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo.
Che si tratti di paladine dei diritti civili, come Eleanor Roosevelt, di sovrane che hanno dato una svolta alla storia del loro Paese e del loro popolo, come Cleopatra, Indira Gandhi o Elisabetta d’Inghilterra, di scienziate da Premio Nobel come Marie Curie, che ha svelato nozioni importanti sulla radioattività, o di leader spirituali come Madre Teresa di Calcutta, che ha dedicato la sua vita alla cura dei più poveri del mondo, sono tante le donne che hanno fatto la storia. Non solo quelle famose, ma anche quelle che tutti i giorni tengono in piedi il tessuto sociale con la cura dei bambini, degli anziani, dei malati, con l’accogliere i figli disoccupati lavorando sempre il doppio, dentro e fuori casa.
Uno sguardo ricognitivo sul mondo rivela come, nelle diverse condizioni politiche, economiche e culturali, cambia il modo in cui si concepisce, si valuta e si vive la relazione tra uomo e donna, con le conseguenti implicazioni sociali che ne derivano. I diritti delle donne non sono riconosciuti dappertutto nel mondo; ma anche laddove sono scritti sulla carta, sembrano ben lungi dall’essere realizzati.
L’Unicef considera l’istruzione come la migliore strategia per proteggere le bambine da abusi, sfruttamento, matrimoni precoci, esclusione sociale. L’aver privilegiato il normale andamento didattico – educativo della giornata scolastica, rispettando tempi e orari e inserendo in questa routine un esperto qualificato per la vita professionale e sociale che ha uno sguardo d’insieme sul territorio e sulle vicende di attualità in genere, ha favorito la partecipazione attiva dei ragazzi. In un mondo che guarda troppo all’estetica, specialmente della donna, riflettere sulla bellezza della persona come suo valore intimo è un modo diverso e concreto per celebrare la giornata di domani. Farlo insieme e con un linguaggio nuovo, è stata una grande opportunità di crescita nella cittadinanza attiva. I lavori sono stati aperti e chiusi dai ragazzi stessi che hanno presentato alcune poesie prodotte con la tecnica del caviardage, sul tema della condizione femminile.