Coordinamento della Basilicata della LIPU in una nota denuncia una strage di alberi a Bernalda. Di seguito la nota integrale.
Abbattuti, uno dopo l’altro, rei di essere un “pericolo di pubblica e privata incolumità”. Lo afferma l’Amministrazione di Bernalda a mezzo ordinanza, dove quasi 200 pini sono stati condannati e tagliati. Fino a ieri, quando anche l’ultima ordinanza per il taglio di 70 pini emanata dall’Ufficio Tecnico Comunale è stata eseguita dalla società Nuova Boschiva Sas incaricata allo scopo e autoremunerata con il valore stesso del legname ricavato.
Al di la dell’opportunità di procedere con un intervento cosi massivo e senza una valutazione ponderata delle modalità, emergono gravi aspetti che hanno indotto la LIPU a trasmettere una nota urgente all’Amministrazione e al Corpo Forestale nonché poi ai Carabinieri, oltre al Dipartimento Ambiente della Regione, affinché si fermasse questo taglio indiscriminato, quanto meno per i pini di via Ferri.
Infatti nel centro abitato di Bernalda sono presenti almeno un centinaio di coppie di Grillaio (Falco naumanni), falco migratore i cui individui sono appena arrivati con il flusso migratorio, tutt’ora in corso. La colonia di Bernalda è nella rete di quelle monitorate dalla LIPU tra Puglia e Basilicata. La popolazione di Grillai appulo-lucana costituisce nell’insieme a livello internazionale la più grande colonia nidificante in ambito urbano e per tale ragione ne rappresenta un enorme valore scientifico e culturale. Questi falchi utilizzano le alberature cittadine quale rifugio e “dormitorio”, e a Bernalda in particolare quelle in via Ferri e recentemente anche in Corso Umberto.
Il Grillaio è particolarmente protetto da norme e convenzioni internazionali, in particolare, dall’Unione Europea come contemplato in Allegato I della Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE) e dallo Stato italiano con la Legge 157/92, che ne vieta anche il disturbo, con risvolti di carattere penale.
Invece di valorizzare e fare tesoro della presenza di questi falchi a Bernalda si procede in direzione opposta e anche queste ultime alberature sono state tagliate. Tranne gli ultimi 2 pini, quelli di maggior interesse per i Grillai, scampati alla furia delle motoseghe grazie alla sensibilità di una cittadina, la signora Silvana Di Pace, che, supportata dalle note trasmesse dalla LIPU all’Amministrazione, si è letteralmente legata a questi ultimi due alberi impedendo di completare lo scempio e il danno per i Grillai. Per ora.
La vertenza è tutt’ora in corso e l’Amministrazione fino ad ora ha non mostrato interesse. Si tratta di una storia molto triste che per di più presenta anche profili di dubbia legittimità.
Appare oggettivamente inverosimile, se non impossibile, che improvvisamente e contestualmente, tutti questi alberi siano diventati pericolosi per la pubblica incolumità, e a un livello tale da richiedere interventi cosi urgenti (entro 5 giorni), per giunta senza una preliminare perizia di carattere scientifico e tecnico che non il sopralluogo dei tecnici comunali.
Tutto ciò appare debordante rispetto alla circostanza dei soli “casi di stretta necessità, quando adeguatamente motivata”, come richiamata dal Regolamento Comunale adottato con DCC n.8/2006.
Inoltre, alla luce di una autoremunerazione non trascurabile avrebbe dovuto essere valutato anche il valore economico complessivo derivante da tutta l’operazione nel suo complesso, con quello che ne consegue sul piano della evidenza pubblica nell’affidamento del servizio alla società.
E ancora, l’atto di Ordinanza, a maggior ragione se motivato con elementi di urgenza e pubblica incolumità, appare irrituale giacché provvedimenti della Pubblica Amministrazione di questa particolare natura emergenziale in genere rientrano nelle responsabilità del Sindaco (D.Lgs 267/2000, art.54) mentre risultano a firma dell’Ufficio Tecnico.
Insomma sarebbe stato più credibile promuovere un progetto di rinnovamento del verde urbano, corredato di una debita analisi della sostituzione dei pini, programmata magari per gradi e con le dovute eccezioni, che non una azione sistematica di questo tipo e con giustificazioni discutibili.
Intanto gli ultimi 2 pini scampati in via Ferri rimangono in bilico tra motoseghe, indifferenza e preoccupazioni della LIPU e di una cittadina, che ha rappresentato un dignitoso e autentico senso civico. Si spera ora che le Autorità interessate voltino questa brutta pagina di ordinaria insensibilità assumendo decisioni serie e appropriate.
Coordinamento della Basilicata della LIPU
Strage di alberi a Bernalda, nota Dino Paradiso (PD): “Assessore Grippo senza ossigeno”
Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un intervento massiccio di abbattimento degli alberi di pinoche da decenni erano presenti sul territorio di Bernalda e Metaponto. Seppur coscienti di alcune problematiche legate alle caratteristiche della specie arborea, riteniamo di dover esprimere la nostra perplessità sull’accaduto.
A fronte di un diritto e dovere della Amministrazione ad intervenire, la soluzione poteva essere meno traumatica e più strutturata.Dovevano essere fornite un maggior numero di informazioni necessarie su quello che si pensava di fare tanto a noi parte politica quanto all’intera cittadinanza.
Dichiariamo apertamente che in diverse zone comunali erano presenti alberi di pino pericolosi, che versavano in condizioni di spazio non adeguati e che arrecavano danno all’arredamento urbano, a parte dei servizi ed a strutture di proprietà privata tanto da essere favorevoli, seppur con sofferenza,all’abbattimento di quelle piante.Tutto questo è stato ufficialmente dichiarato nella commissione “Politiche del Territorio e Ambiente” del 17.11.2014 e successivamente nel Consiglio Comunale del 27.11.2014.
Nella relazione tecnica dell’Arch. Acito approvata sia in commissione che in Consiglio si parlava di intervenire su n. 2 lotti per un totale di dodici pini mentre oggi ci ritroviamo con delle ordinanze che contano l’abbattimento di n.150 piante.
Inoltre non si è proceduto a stilare un “piano progetto”con conseguenti motivazioni e previsione di interventi dettagliati così come deliberato nella massima assise, preferendo un operazione gestita all’insaputa di tutti.
Oltre ai tronchi si è recisa pure la voglia di condivisione e di procedere tutti insieme tanto sbandierata dall’Assessore al ramo Vincenzo Grippo che ha tanto accelerato sugli interventi improvvisi e non pianificati senza apporne però la firma, ancora una volta non assumendosi nessun rischio operandocon determine dirigenziali.
Lo stesso regolamento del 2006 per la tutela del verde, seppur prevede dei casi straordinari e di stretta necessità, stabilisce una procedura fatta di atti scritti che non siamo ancora riusciti a recuperare. A fronte di un sicuro risparmio per le casse comunali non conosciamo però le generalità della ditta che sta operando, gli accordi sul legname ricavato dalle piante tagliate e se si è proceduto ad una selezione con delle eventuali ditte concorrenti.
In chiusura di questa nota pubblica affermiamo che non è questo il modo che avremmo scelto per procedere: è contraddittorio e disattende quanto all’unanimità deliberato in consiglio comunale. Non esistendo una pianificazione, ad oggi come circolo e gruppo consiliare del PD, abbiamo iniziato a chiedere a gran voce un immediata piantumazione per sostituire gli alberi abbattuti. Inoltre per un ulteriore chiarimento invitiamo proprio l’Ass. Grippo a prendere parte con noi ad un confronto pubblico su questo ed altri temi poiché il confronto è ossigeno per la Democrazia.