Con una nota indirizzata al direttore generale di Confapi, Massimo Amorosini, Confapi Matera ha segnalato le gravissime conseguenze scaturenti dalla difficoltà che le imprese incontrano nel rispettare puntualmente la scadenze di pagamento di tributi verso l’Erario.
Accade, infatti che, di fronte al comportamento impunito di una Pubblica Amministrazione che paga i suoi debiti alle imprese con enorme ritardo (lo Stato per i rimborsi Iva, le Regioni e gli Enti Locali a causa del Patto di Stabilità Interno e dei mancati trasferimenti statali), anche piccoli ritardi nei pagamenti da parte delle imprese oppure il mancato rispetto di poche rate nei piani di rateazione con Equitalia, comportano effetti devastanti per i già fragili bilanci aziendali.
Ci riferiamo, in modo particolare, alla decadenza dai benefici di rateazione, all’applicazione di interessi di mora e sanzioni spropositati, alla subitanea iscrizione a ruolo con implacabili procedure esecutive e conseguente blocco dei conti correnti e, di fatto, all’impossibilità di lavorare con regolarità.
Considerato che le inadempienze delle imprese sono chiaramente dovute alla crisi che – almeno nel Mezzogiorno – non è affatto superata, e spesso sono causate dai mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione, l’Associazione ha chiesto l’intervento di Confapi nazionale presso le Istituzioni competenti, per evitare ulteriori danni a un sistema economico la cui sopravvivenza viene messa a dura prova dall’applicazione pedissequa di norme assolutamente inique.
Lo Stato rimborsa l’Iva a credito delle imprese dopo anni, la Regioni, gli Enti Locali e le altre stazioni appaltanti pubbliche pagano i corrispettivi di lavori, servizi e forniture con tale ritardo da creare ingenti danni ai creditori. Se invece sono le imprese a ritardare una rata o a superare di qualche giorno una scadenza, Equitalia mette in moto un meccanismo vessatorio in grado di distruggere anche le aziende sane.
Secondo Confapi Matera occorre una revisione dell’attuale sistema sanzionatorio che prevede un meccanismo di calcolo che, sommando interessi, sanzioni, aggio e spese di procedura, arriva a superare il 100% dell’imposta dovuta.