Nicola Benedetto, presidente Commissione Lucani nel Mondo (e già presidente Commissione Immigrazione): “Immigrazione: Benedetto chiede visita ispettiva e azioni di verifica delle condizioni degli ospiti nei centri di accoglienza”. Di seguito la nota integrale.
La presentazione a Matera del dossier statistico sull’immigrazione 2015, alla quale ho partecipato in qualità di Presidente della Commissione Lucani nel Mondo (e già presidente Commissione Immigrazione), è stata l’occasione per riaccendere l’attenzione sulle condizioni in cui vivono numerosi cittadini immigrati ospiti a vario titoli (rifugiati e richiedenti diritto d’asilo) dei Centri di Accoglienza istituiti in Basilicata. Ricordo che in occasione del dibattito in Consiglio Regionale, il 23 giugno scorso, a seguito della Comunicazione del Presidente Pittella, abbiamo definito un “modello sostenibile di accoglienza” che, evidentemente, ha bisogno di verifiche sul campo specie sull’attività di quanti gestiscono i servizi di accoglienza nei Centri e che sono quelli che devono garantire gli standard di qualità e di umanizzazione stabiliti dalla Regione. In particolare, durante l’incontro di Matera la denuncia diretta di un profugoafricano – Dominique – e le testimonianze successive che ho raccolto descrivono una situazione al Centro di Ferrandina (struttura di accoglienza temporanea gestita dalla Prefettura ed affidata alla Cooperativa Auxilium) che non è più tollerabile e che non ha nulla a che vedereproprio con il “modello sostenibile di accoglienza”. Dominique ha parlato di “cibo non adatto nemmeno per gli animali”. Una denuncia che ha suscitato grande scalpore e reazioni anche da parte della giornalista moderatrice dell’incontro Elena Paba. Dopo le forti dichiarazioni di Dominique le giustificazioni giunte dall’ing. Vallone, presente in rappresentanza di Auxilium, sono risultate a tutti generiche e insoddisfacenti in quanto – secondo l’ing. Vallone – “non sarebbe in discussione la qualità del cibo” ma il fatto che “il cibo italiano non piace agli ospiti provenienti da Paesi africani” e alla richiesta di poter visitare con una delegazione del Consiglio il Centro ci è stato rispostoche “le procedure non lo consentono”perchè la visita deve essere autorizzata dalla Prefettura. Chiederò pertanto a S. E. Prefetto di Matera Bellomo di autorizzare la visita e di sostenere l’iniziativa di controllo sull’operato dell’organismo al quale sono affidati i compiti di gestione dei delicati servizi. Non possiamo consentire che mentre in Consiglio approviamo una legge per aggiornare il quadro regolativo sull’immigrazione prevedendo strumenti coerenti di programmazione, adeguati ai nuovi fenomeni migratori, nei Centri di Accoglienza accada quanto ci è stato denunciato, perché i tempi lunghi per il riconoscimento dello status di rifugiato che si prolunga per mesi con esiti in molti casi incerti, non possono diventare un alibi a non far nulla. A richiedere un’iniziativa è proprio la nuova normativa regionale che poggia su valori essenziali quali opportunità, integrazione, conoscenza, distinzione e partecipazione e punta a mettere a sistema in maniera integrata gli interventi di accoglienza, tutela ed integrazione e raccordando i soggetti istituzionali e associativi coinvolti nei processi d’inclusione.