La cerimonia Ufficiale di inaugurazione del XXXIII Anno Accademico dell’Università degli Studi della Basilicata si inserisce, quest’anno, nelle iniziative organizzate in tutti gli Atenei pubblici e privati d’Italia e titolate “Per una nuova primavera delle Università”.
Il 21 marzo 2016 partire dalle ore 15.30, nell’aula “Quadrifoglio” in via Nazario Sauro (sede Francioso), la cerimonia inizierà con il discorso augurale della Rettrice prof.ssa Aurelia Sole, seguiranno i saluti del Presidente del Consiglio degli studenti (Maria Giordano) e di un componente il Personale tecnico-amministrativo.
Interverranno i laureati Unibas Francesco Iantorno (Direttore FNM-Marine Diesel Engine CMD SPA) e Angelo Strollo (GFZ German Research Centre for Geosciences) quindi il Direttore Generale dell’Ateneo Lorenzo Bochicchio.
La Prolusione affidata al Prof. Pasquale Frascolla avrà per titolo “Cause e ragioni: modelli esplicativi nelle scienze della natura e nelle scienze umane” mentre le conclusioni saranno affidate con un intervento dal titolo “Reinventare i nostri territori. La cultura risorsa strategica per un diverso sviluppo” al prof. Paolo Ceccarelli Cattedra Unesco Pianificazione urbana e regionale per lo sviluppo locale sostenibile.
Nel corso della Cerimonia ci saranno momenti musicali a cura del Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza e del Coro Unibas diretto dal Maestro Carmine Antonio Catenazzo.
Discorso inaugurale della Rettrice Aurelia Sole
Saluti Presidente Consiglio degli studenti – Personale tecnico amministrativo
Interventi
Francesco Iantorno – Direttore FNM-Marine Diesel Engine CMD SPA – Angelo Strollo – GFZ German Research Centre for Geosciences – Lorenzo Bochicchio Direttore Generale
Prolusione
Pasquale Frascolla “Cause e ragioni: modelli esplicativi nelle scienze della natura e nelle scienze umane”
Conclusioni
Paolo Ceccarelli – Cattedra Unesco “Pianificazione urbana e regionale per lo sviluppo locale sostenibile”
Reinventare i nostri territori. La cultura risorsa strategica per un diverso sviluppo
Interventi programmati
Aldo Corcella – Piergiuseppe Pontrandolfi – Paolo Fanti – Severino Romano –
Marcello Pittella – Studenti – Personale tecnico amministrativo
Coordina Aurelia Sole – Rettrice
Interventi e discussione
In ogni sede delle università italiane, statali e non statali, si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI).
Dal 2008 il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10.000 posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%.
Ma non solo. I tagli continui al fondo di finanziamento ordinario, l’assenza di un convinto investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione universitaria hanno determinato l’impossibilità di avviare nuovi percorsi di ricerca e di alta formazione, di investire in servizi e attività per gli studenti e nell’internazionalizzazione, di valorizzare il contributo della struttura tecnica e amministrativa.
Ma soprattutto hanno significato l’impossibilità di reclutare studiosi giovani e meritevoli, il congelamento delle carriere e delle opportunità di crescita professionale, una condizione retributiva che disincentiva i migliori a restare e allontana i giovani talenti e gli studiosi stranieri, l’indebolimento del già precario e fragile diritto allo studio che sta riducendo iscritti e laureati.
Ciò nonostante, il valore e la competitività scientifica delle nostre università è rimasta forte. E uniche tra le amministrazioni pubbliche le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche.
La società e l’opinione pubblica di tutto questo sanno poco. Non esiste sufficiente consapevolezza del valore, per il Paese, delle sue Università, anche rispetto al confronto internazionale, nonché del rischio di mettere, seriamente e definitivamente, in crisi un sistema che, nonostante tutto, continua a funzionare. Per questo occorre invertire la rotta e insieme, a partire dagli appuntamenti del 21 marzo 2016, costruire la nuova primavera della ricerca e dell’università italiana.