“Matera è l’emblema di quello che deve rappresentare il secondo tempo per la Basilicata: da luogo etichettato come simbolo dell’arretratezza e della vergogna d’Italia a Patrimonio dell’Unesco prima e Capitale europea della Cultura nel 2019, in vetta al mondo, poi. E il secondo tempo bisogna inaugurarlo con un’accelerazione che deve vedere protagonisti, oltre alle istituzioni, le apicalità dei settori di direzione strategica. Tra questi, naturalmente, per restare al tema dell’importante convegno internazionale sulla chirurgia vascolare che si è aperto oggi pomeriggio nella Città dei Sassi, quello del servizio sanitario regionale che necessita di una riforma non più procrastinabile”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Marcello Pittella, nel suo intervento di saluto in apertura della tre giorni sul tema “Matera ‘La Cultura che unisce’ – Innovazione tecnologica tra appropriatezza & sostenibilità economica”, organizzato da Sicve (Collegio professori ordinari e Collegio primari ospedalieri) che vedrà impegnate da oggi fino a domenica 20 marzo, in una ricca serie di sessioni di lavoro, nella suggestiva location della casa cava di Matera, tante eccellenze della chirurgia vascolare italiana ed europea.
“Abbiamo bisogno di guidare i processi con velocità, decisionismo e idee chiare, – ha proseguito il governatore lucano – sciogliendo il nodo non sempre felice della scelta tra riforme e consenso. Serve una classe dirigente in grado di dire, a differenza del passato, più no che sì, evitando che la tabella di marcia sulle scelte venga fatta dai comitati. Partendo dal punto fermo che la Regione Basilicata pur in presenza di un quadro di leggi nazionali decide di non chiudere gli ospedali, ma di riconvertirli facendoli diventare luoghi dove il primato è affidato alla sicurezza della salute dei pazienti e non solo al controllo della gestione e dell’economia.
Dobbiamo, in proposito, – ha sottolineato Pittella – provare a spiegare ai cittadini che in base al decreto ministeriale n. 70 sul territorio regionale potremo avere, ad esempio, una sola unità efficiente e tecnologicamente avanzata di chirurgia vascolare e che i punti nascita non possono restare aperti dove non si può garantire il massimo della sicurezza per le mamme e i bambini.
Dobbiamo spiegare, di concerto con sindacati, medici, strutture apicali, che in una logica di riconversione e riorganizzazione un dipendente può anche prestare il suo servizio lavorativo a 20 chilometri da casa. Dobbiamo imboccare la strada della civiltà, anteponendo la sicurezza e la salute dei cittadini ad altre logiche, provando a realizzare riforme di sistema, a ricucire lo strappo provocato dalle decisioni di austerity a livello europeo.
Puntiamo a irrobustire e investire in innovazione tecnologica nei centri di eccellenza dove si fanno grandi cose costruendo intorno una rete funzionale ed efficiente. Bisogna credere in quello che facciamo, impegnarci strenuamente per raggiungere gli obiettivi prefissati, – ha concluso il presidente Pittella – chiedendo il necessario supporto sul piano politico istituzionale a tutti rappresentanti del territorio regionale, a prescindere dai colori politici”.