Mercoledì 16 marzo 2016 la FLP BAC, sindacato rappresentativo, anche nei Beni Culturali, ha tenuto presso l’Archivio di Stato di Matera, un’assemblea sindacale, presieduta dal Coordinatore Generale aggiunto Pasquale Nardone, a cui ha partecipato tutto il personale in servizio della struttura.
Sono stati trattati numerosi argomenti legati alla ristrutturazione in atto nel Ministero, ma è emerso, tra il personale uno stato di profonda preoccupazione legata all’incombente sfratto dell’attuale sede dell’Archivio di Stato di Matera.
L’Archivio di Stato di Matera, fiore all’occhiello per la provincia di Matera e la Basilicata per mostre ed eventi svolti in questi anni, è costretto a traslocare. Ma dove ?
Si parla della Zona PAIP, zona industriale, in un insufficiente capannone che ospita già il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza B.E.A.P di Basilicata, alla periferia della città, zona scarsamente servita da mezzi pubblici e quindi con notevoli disagi per l’utenza, studenti e dipendenti per essere raggiunta.
Altre voci parlano, in aggiunta al capannone, destinato evidentemente ad accogliere i fondi d’archivio, di un appartamento di soli 100 metri quadri del Genio Civile, insufficiente ad ospitare i sia pur ridotti dipendenti dell’Archivio, ma non vi è nulla di ufficiale…
“Il fatto è certo” – interviene il Dirigente Nazionale FLP Pasquale Nardone -” il tempo passa e l’argomento si sta affrontando con la solita approssimazione, nonostante i ripetuti appelli dell’attuale Direzione dell’Archivio di Stato alle autorità istituzionali e Comunali.”
“Se devono essere impegnati fondi del Ministero per ristrutturare ambienti ed allocare l’Archivio di Stato di Matera” ,- la FLP ritiene – “che la spesa debba essere fatta per una struttura al centro della città, dove insistono le altre strutture culturali e museali del MIBACT (ad esempio: Museo Ridola, Palazzo Lanfranchi, ex Ospedale S.Rocco o la nuova sede materana delI’Istituto Centrale del Restauro…) o per una struttura demaniale già pronta, quale il “parcheggio“ realizzato recentemente nel Complesso del S. Agostino” .
Il paradosso è, che Matera, capitale europea della Cultura 2019 perda, nel frattempo, pezzi di Cultura…!