Il gettito medio pro-capite di tasse locali nel 2015 ammonta a Matera a 1.534 euro e a Potenza a 1.406 euro. E’ quanto emerge da un’analisi della UIL Servizio Politiche Territoriali sull’andamento della tasse locali tra il 2013 ed il 2015 (Governo Letta e Governo Renzi), che ha stimato il gettito totale in valori assoluti, mentre per quanto riguarda il gettito medio pro capite esso è riferito ad una famiglia mono reddito (24 mila euro – reddito medio imponibile ai fini delle addizionali IRPEF), con una casa di proprietà (80 mq.), ed un altro immobile (ad esempio una casetta ereditata, un negozio, un capannone, un magazzino, etc.).
Mediamente, si legge nella nota, nell’ultimo anno la famiglia italiana campione ha pagato di tasse locali 1.969 euro, con un aumento di 308 euro tra il 2013 ed il 2015 e di 83 euro tra il 2014 ed il 2015.
Nello specifico, a Matera 467 euro vanno per Imu/Tasi altri immobili, 142 euro Tasi prima casa, 295 euro Addizionale Regionale Irpef, 192 euro Addizionale Comunale Irpef, 438 euro per la Tari; a Potenza 610 vanno per Imu/Tasi altri immobili, 65 euro Tasi prima casa, 295 euro Addizionale Regionale Irpef, 192 euro Addizionale Comunale Irpef, 244 euro per la Tari
In particolare per l’IMU/TASI per immobili diversi dalla prima casa l’esborso medio è stato di 937 euro (più 72 euro in 2 anni), con punte di 1.386 euro a Roma, 1.220 a Milano e 1.154 a Bologna.
Per la TASI sulla prime case l’esborso medio è stato di 191 euro medi pro capite con punte di 403 euro a Torino, 391 euro a Roma e 356 euro a Siena.
Il versamento delle Addizionali Regionali IRPEF nel 2015 è stato di 389 euro medi pro capite (più 27 euro in 2 anni), con punte di 535 euro nelle città del Molise, 511 euro nelle città del Piemonte, 487 euro nelle Città della Campania.
Le Addizionali Comunali IRPEF hanno eroso i redditi per 156 euro pro capite (più 28 euro in 2 anni), con punte di 216 euro a Roma.
In definitiva, è scritto nella nota della Uil , se tra il 2013 ed il 2015 a livello nazionale per 10 milioni di contribuenti la pressione fiscale è diminuita grazie agli 80 euro, la stessa cosa non si può dire degli altri 30 milioni di contribuenti, tra cui 10 milioni di lavoratori dipendenti e 15 milionidi pensionati.
Infatti per quest’ultimi la pressione fiscale dovuta agli aumenti del fisco locale è aumentata del 18,5% erodendo ulteriormente buste paga e cedolini di pensione.
Certamente, commenta la Uil, per il 2016 ci saranno alcuni benefici dovuti, soprattutto, all’eliminazione delle tasse sulla prima casa, ma il blocco degli aumenti delle tasse regionali e locali decisi con l’ultima Legge di Stabilità, non autorizza a “stare sereni”.
Primo perché dal blocco sono esclusi gli aumenti della TARI e delle tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, rette di ricovero, ecc.), secondo in quanto le Regioni alle prese con i piani di rientro, più o meno intensi, dai deficit sanitari potrebbero rivedere al rialzo le aliquote dell’IRPEF Regionale.
Inoltre, continua la Uil, occorre dare una “scossa” alla nostra economia e per centrare gli obiettivi di finanza pubblica, l’unica via è quella di ridare un po’ di fiato ai salari e alle pensioni attraverso un abbassamento delle tasse già nel 2016.
Se il Governo Renzi seguisse questa strada troverà nella UIL un alleato pronto a scendere in prima linea anche nei confronti dell’Europa per reclamare più flessibilità.
Mar 21