“L’innovazione e la conoscenza sono fattori strategici per lo sviluppo e la competitività del nostro territorio”.
“Concordo con quanto ha messo in evidenza la Rettrice Aurelia Sole nella relazione per l’inaugurazione dell’anno accademico.”
Lo comunica in una nota l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.
“L’eccellente lavoro accademico dell’Università degli Studi della Basilicata, della ricerca e della didattica si somma oggi anche alla valorizzazione della ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico. L’Unibas può essere il motore di sviluppo economico dei territori e del nostro capitale umano, quindi degli studenti, che sono il vero agente di trasformazione della società.
Il governo regionale dovrà, insieme al governo nazionale, sostenere adeguatamente questo presidio di cultura e di conoscenza della nostra regione con azioni volte a scongiurare la logica che ultimamente vede differenziare università di serie A e di serie B, valutate rispetto al parametro dei costi standard per studente decontestualizzati dalle reali situazioni degli atenei, soprattutto di quelli piccoli.
Il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali farà ogni sforzo possibile per coinvolgere non solo il SAFE (Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali) ma anche i Dipartimenti i cui insegnamenti, docenti e ricerca sono strettamente correlati ai temi dell’agricoltura, a vario livello, per la realizzazione dei Gruppi operativi (G.O.) e dei PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione) che possono essere sostenuti dal PSR Basilicata 2014-2020.
L’auspicio è che l’Università della Basilicata continui a dimostrare disponibilità a coordinare i lavori oltre che a fare ricerca applicata, nell’intento di mettere in piedi processi di ricerca che possano essere immediatamente utilizzati nel settore agricoltura e che diano vantaggio competitivo agli imprenditori, con il bagaglio di eccellenza messo già in campo su temi come la meccanica, le fitopatologie, l’innovazione e nuovi processi legati alla bioeconomia.
La sinergia con l’Unibas e la collaborazione inter-istituzionale sul territorio, a partire dalla Regione e nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli e funzioni – conclude l’assessore Luca Braia – è fondamentale per uscire dalla crisi e creare nuove opportunità che possono avere importanti ricadute per la collettività. Le città universitarie lucane, Potenza e Matera, vanno consolidate in questo triennio di costruzione del baricentro culturale europeo per il 2019, che vede proprio il ruolo dell’Unibas motore del capitale umano culturale regionale.”
Unibas, Liberali: rafforzare i piccoli Atenei
“L’Unibas è una università libera e regge bene il confronto con le grandi Università italiane specie per il ruolo che è chiamata ad esercitare, quello della quarta missione ovvero ateneo inteso come motore di sviluppo economico dei territori”
“È all’attenzione del Governo regionale il sistema universitario lucano: proprio nei giorni scorsi il presidente Pittella ha indirizzato una lettera al presidente della Conferenza dei Rettori chiedendo di attivare dei tavoli di confronti con il Governo centrale e con la Crui stessa per esaminare, discutere e prendere iniziative politiche mirate al rafforzamento dei piccoli atenei come quello lucano”.
Ha salutato così l’inaugurazione ufficiale del trentatreesimo anno accademico dell’Università degli Studi della Basilicata, l’assessore regionale alla Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali.
“Non si può pensare di applicare gli stessi criteri a differenti sistemi universitari piccoli e grandi – ha aggiunto Liberali – e valutarli in base alla scelta dell’istruzione e della didattica.
L’Unibas, è stato detto e i dati lo dimostrano, è una università libera e regge bene il confronto con le grandi Università italiane specie per il ruolo che è chiamata ad esercitare, quello della quarta missione ovvero ateneo inteso come motore di sviluppo economico dei territori”.
L’assessore al ramo si è infatti soffermato sui dati significativi illustrati dalla rettrice Aurelia Sole: smartspecialization, valorizzazione della ricerca scientifica come terza missione, incremento dei laureati, rilevante tasso di attrattività del 20 per cento proveniente dalle regioni limitrofe, attivazione di nuovi master ma anche relativa chiusura di diversi corsi di studio (in base ai requisiti disposti dai decreti ministeriali).
“Approvo in pieno quanto è stato dichiarato, con la Rettrice, nell’interessante convegno di stamattina “Per una nuova primavera dell’Università” sul ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione: bisogna smettere di pensare che ci sia un contributo da parte della Regione all’Università ma è piuttosto il contributo che la Regione dà in termini di sviluppo e di coesione territoriale tramite e grazie alla presenza dell’Università”.
Sul piano del diritto allo studio, l’assessore ha garantito agli studenti che in tempi brevi si riunirà un apposito tavolo con le parti sociali rinominato sul “Diritto all’apprendimento” che ben si coniuga con l’omonima legge regionale di recente approvazione.
“Cercheremo di ridurre i tempi di pagamento, sopperire alle lungaggini della Pubblica Amministrazione fermo restando – ha concluso – l’impegno del Governo regionale di voler continuare a lavorare con l’Ateneo lucano, collaborando sul piano formale e impegnandosi sui tavoli nazionali perché questa situazione estremamente complessa del sistema universitario italiano che si riflette su quello lucano sia superata e quanto prima”.
“Occorre rilanciare il ruolo e l’azione dell’ateneo lucano, rendendo l’insediamento universitario coerente con le vocazioni economiche del territorio e favorendo il dialogo dello stesso con i settori produttivi del territorio dotati di maggiore capacità espansiva”, a sostenerlo è il Presidente del Gruppo Consiliare “ Forza Italia” Michele Napoli, il quale in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 ha sottolineato come “il tema della valorizzazione del capitale umano, attraverso validi processi di istruzione e di formazione, è l’elemento decisivo per invertire le tendenze al sottosviluppo di qualsiasi contesto territoriale, particolarmente di quello lucano”.
“È innegabile – ha proseguito Napoli – che il nostro Ateneo deve recuperare terreno, come confermano i dati del MIUR relativi al calo delle immatricolazioni totali per regione di residenza, considerato che il calo, in Basilicata, tra l’anno Accademico 2007-08 e quello 2013-14 è stato del 21,9% rispetto ad un calo medio nazionale del 13,2%”.
Ancora più preoccupanti i dati relativi alla percentuale delle immatricolazioni “in uscita” cioè fuori regione rispetto al totale delle immatricolazioni atteso che – ha sottolineato Napoli – “il 73,5% dei ragazzi lucani che intraprende un percorso di studi universitari si immatricola in Atenei che si trovano fuori regione rispetto ad un dato medio italiano del 21,4%”.
A sostenerlo è la Fondazione RES nel suo ultimo rapporto circa la condizione degli Atenei del Paese
“se il problema, come evidenziato in maniera eloquente da questi numeri, è la scarsa attrattività della nostra università – ha precisato Napoli – occorre immediatamente invertire tale tendenza, ampliare l’offerta formativa attraverso l’istituzione di nuovi corsi di laurea, prevedere che i programmi didattici siano svolti in lingua inglese, al fine di offrire agli studenti competenze che agevolino il loro inserimento nel mondo del lavoro, e spingere l’Unibas ad intercettare canali di finanziamento alternativi a quelli di matrice pubblica. La strada è in salita, ma possiamo e dobbiamo farcela!”.
“Dalla condizione dell’Università – ha concluso il Capogruppo di Forza Italia – discende il futuro di un territorio ovvero la capacità di alimentare la sua competitività attraverso il rafforzamento della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della sua classe dirigente, la trasformazione dell’economia locale e la spinta a quella mobilità sociale, vero antidoto delle disuguaglianze”.
UNIVERSITA’, FOLINO: POLITICHE DI RENZI HANNO PROVOCATO DANNI A UNIVERSITA’ DEL SUD. SERVONO INVESTIMENTI STRAORDINARI PER LA DIDATTICA E LA RICERCA
“Con l’inaugurazione dell’anno accademico la comunità dell’Unibas deve fare i conti ancora una volta con i tagli e i mancati investimenti del governo. Le politiche di Renzi hanno provocato gravi danni agli atenei italiani e in particolare a quelli del Sud”. E’ quanto dichiara Vincenzo Folino, deputato lucano di Sinistra Italiana, che oggi a Potenza ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi della Basilicata.
A suo parere “la mancata estensione dell’indennità di disoccupazione a dottorandi di ricerca, assegnisti e borsisti universitari, che rappresentano il 48% del personale che si occupa di didattica e ricerca, la totale mancanza di risorse per il diritto allo studio nell’ultima legge di stabilità, la drammatica situazione in cui versa la ricerca di base nel nostro Paese che costringe i nostri migliori scienziati a trasferirsi all’estero, dimostrano quanto il governo Renzi abbia smesso di investire in un comparto così strategico per il futuro del Paese”.
“E’ necessario rilanciare una proposta complessiva di riforma dell’università – aggiunge Folino – che parta dalla gratuità, da una gestione collegiale e democratica, dal ruolo sociale dell’università, da un piano di investimenti straordinari in didattica e ricerca e in assunzioni stabili e remunerate. Un piano che valorizzi anche le peculiarità dei piccoli atenei come quello lucano, che negli ultimi anni nonostante le difficoltà è cresciuto e dove occorre innanzitutto consolidare le attività di ricerca. In questo senso, è venuto il momento di riaprire una discussione anche sulle normative che a partire dalle leggi n. 12/2006 e 33/2010 la Regione Basilicata ha approvato per il sostegno finanziario all’Unibas, che va ulteriormente implementato per garantire un futuro all’ateneo lucano”.
“Ho preso parte con interesse alla inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Basilicata apprezzando lo stile ed i contenuti del discorso inaugurale della rettrice Aurelia Sole”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “A 35 anni dalla sua fondazione l’ateneo lucano si presenta, con i suoi problemi e le sue criticità, come una leva straordinaria per potenziare la conoscenza e l’innovazione e per costruire le premesse per una concreta azione di sviluppo del Mezzogiorno. Per questo e’ condivisibile e da sostenere senza riserve l’appello alla politica per fare del sistema universitario meridionale una infrastruttura per contrastare la desertificazione e per gettare un seme di ripresa che punti sul capitale umano come vero fattore di resistenza e di sviluppo. La via della conoscenza e dell’innovazione sono le strade da consolidare se si vuole un Mezzogiorno che superi le sue debolezze e le trasformi in una opportunità di futuro. Il rapporto con il territorio e con le sue sfide di sviluppo sono un altro versante su cui verificare sinergie e collaborazioni, come nel caso del traguardo di Matera capitale europea della cultura, che assegna alla nostra università un ruolo centrale nelle azioni di sostegno e di progettazione che auspichiamo sia espletato in pieno”.