Edilizia residenziale pubblica: l’ATER sblocca cantieri fermi da anni. Confapi sollecita il Comune di Matera a concedere altre aree.
Grande apprezzamento viene rivolto da Confapi Matera al lavoro svolto dall’amministratore unico dell’ATER, Vito Lupo, che dopo anni di stallo sta sbloccando il completamento dei lavori di costruzione di 32 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata nel borgo La Martella.
Finalmente alcune amministrazioni pubbliche, come l’ATER di Matera, si stanno distinguendo per un cambio di passo volto a una maggiore attenzione verso il territorio, come è dimostrato dal proficuo confronto con le associazioni imprenditoriali e soprattutto dalla celerità degli appalti e dalla puntualità dei pagamenti nei confronti delle imprese.
Proprio nei giorni scorsi, infatti, Confapi Matera ha denunciato le gravi conseguenze che derivano per le imprese dai ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, per cui enti che si distinguono come eccezioni sono molto apprezzati.
Se messa nelle condizioni di operare bene, l’ATER può svolgere un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale ed economico. Lo sblocco dell’edilizia residenziale pubblica a Matera, infatti, può soddisfare la domanda di abitazioni da parte delle fasce sociali meno abbienti – soprattutto oggi che non si trovano più alloggi in locazione -, può calmierare i prezzi di mercato verso il basso e può rilanciare l’economia con l’apertura di nuovi cantieri.
Per questo motivo, l’Associazione sollecita il Comune di Matera a provvedere all’assegnazione dei suoli all’ATER che, avendo a disposizione le risorse finanziarie, attende la concessione delle aree dal Comune per procedere alla costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Gli interventi, infatti sono già finanziati, ma senza l’assegnazione di suoli pubblici non si possono realizzare, con buona pace dell’emergenza abitativa e della crisi dell’economia.
Confapi Matera rileva che l’ATER è una delle poche pubbliche amministrazioni potenzialmente in grado di aprire numerosi nuovi cantieri, senza peraltro avere le limitazioni derivanti dal rispetto del Patto di Stabilità.
Il comparto delle costruzioni sconta i tagli degli investimenti nelle opere pubbliche e si regge ormai su lavori di modesta entità, sia nel mercato pubblico che in quello privato, con un’emorragia di operai e imprese molto preoccupante. In questo quadro desolante l’edilizia residenziale pubblica può rappresentare una valvola di sfogo per il settore e il volano di una ripresa sia pur parziale.
Senza l’assegnazione delle aree si corre il rischio della revoca di finanziamenti regionali assentiti da tempo, rischio che mai come in questo periodo occorre scongiurare.