Le difficoltà di ricezione del digitale terrestre in Basilicata tema dell’incontro voluto dal Corecom. Un tavolo tecnico al quale hanno partecipato i responsabili della Rai regionale, quelli dell’Ispettorato territoriale del Mise e numerosi sindaci.
Hanno preso parte ai lavori il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, tutti i componenti il Corecom, la presidente Giuditta Lamorte, il vice presidente Sergio Stigliano, i componenti Morena Rapolla, Gianluigi Laguardia e Armando Corraro, il capo redattore della Tgr Basilicata, Oreste Lo Pomo, il direttore della Sede Rai Basilicata, Fausto Taverniti, il dirigente della Divisione III Ispettorato territoriale del Mise per Puglia, Basilicata e Molise, Amerigo Splendori, il responsabile del IV settore Emittenza Radiotelevisiva dello stesso organismo, Carlo Cardano. Presenti i sindaci di Laurenzana, Michele Ungaro, Francavilla sul Sinni, Mario Castronuovo, Oliveto Lucano, Anna Trevigno, Campomaggiore, Candio Tiberi, Gorgoglione, Giuseppe Filippo, Cirigliano, Franco Galluzzi, Picerno, Giovanni Lettierie l’assessore alle Politiche sociali e sport di Sarconi, Giuseppe Melillo.
Il presidente Lacorazza, nel sottolineare “l’importanza di un tavolo di discussione sulle criticità legate al digitale terrestre, al fine di approfondire le questioni relative alla mancata ricezione del segnale del digitale in ampie zone della nostra regione” ha sottolineato che si è in presenza “di un tema avvertito anche in altre regioni” ed ha rimarcato “il ruolo di raccordo per la completa attuazione dell’accordo procedimentale siglato fra Rai, Agcom e Mise svolto dalla Conferenza dei Consigli regionali, adoperando, anche, inutile tenerlo nell’oblio, il giusto peso politico. Positivo – ha continuato – il metodo del confronto per accompagnare la soluzione tanto più necessario in un momento in cui i cittadini vivono il canone più da vicino, la tassa che arriva direttamente in casa e non accettano, a maggior ragione, qualsiasi disservizio”.
La presidente del Corecom della Basilicata, Giuditta Lamorte, nell’aprire i lavori ha affermato che: “Il Corecom è sensibile sin dai tempi dell’analogico al tema della qualità del segnale, anche se questo non rientra né tra le funzioni proprie, né tra quelle delegate del Comitato. La mancata ricezione del segnale RAI Basilicata e TG Regionale lamentata da numerosi cittadini della regione – ha spiegato Giuditta Lamorte – è una problematica ben nota al Comitato, emersa già dal momento dello Switch off e di cui hanno consapevolezza sia la Rai, sia Rai Way, sia il Ministero (MISE – Dipartimento Comunicazione) che ha direttamente verificato la situazione sul territorio”.
“La riunione di questa mattina – ha puntualizzato la Presidente – ha come fine quello di tentare di creare una sinergia tra le parti interessate al problema e a questa riunione seguiranno altri incontri tematici, registrando la volontà espressa ampiamente dalla Rai nazionale, di essere presente alleprossime discussioni. Il tutto – riferisce Lamorte – parte dalla mancata ricezione del Mux1 – comprendente la Tgr Basilicata che irradia sul ch29. La cattiva e/o mancata ricezione della Tgr Basilicata è dovuta non solo ad un problema di orografia della Basilicata, ma anche al fatto che, al momento dello Switch off, lo stesso canale 29, autorizzato a Rai in Basilicata, per la trasmissione del Mux1 regionale, è stato autorizzato dal Ministero, anche a un consorzio di emittenti locali pugliesi, ciò determina il degrado del servizio Rai lamentato dagli utenti. La soluzione già individuata è la cosiddetta ricanalizzazione, ossia la trasmissione su altro canale (il ch. 24) del mux 1 Basilicata. Primo importante tassello nel percorso complessivo di riordino delle frequenze nel nostro Paese è rappresentato dall’accordo procedimentale siglato fra Rai, Agcom e Mise per la ripianificazione del Mux 1 del servizio pubblico, con conseguente ricanalizzazione dal ch 29 al ch 24, accordo di cui non si conosce però lo stato dell’arte. In relazione a detto accordo procedimentale, il Coordinamento nazionale dei Corecom su mia proposta – ha precisato – ha trasmesso una nota al Mise e per conoscenza alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, al fine di verificare lo stato di attuazione di detto accordo, considerato che il problema della cattiva ricezione del segnale è un problema nazionale e non prettamente regionale”.
“Il secondo tassello – ha continuato Giuditta Lamorte – nel percorso di miglioramento del segnale è costituito dalla attuazione della delibera Agcom 480/14/CONS, delibera che, nel disciplinare la modifica del piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la diffusione televisiva in tecnica digitale, prevede la dismissione di numerose frequenze radiotelevisive interferenti. Le emittenti interessate da tale piano di dismissione sono essenzialmente le emittenti che operano sulla dorsale adriatica, in Sicilia, in Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana. La dismissione, per quel che concerne la Basilicata, è disposta anche per la Puglia, regione maggiormente impattante sulla qualità della ricezione della TG3 in Basilicata, stante la comunanza di canale (ch 29). La delibera Agcom prevede infatti la dismissione di ben 12 frequenze pugliesi su 18 presenti, per cui la situazione, a prescindere dalla ricanalizzazione, dovrebbe migliorare già con la dismissione di queste 12 frequenze interferenti. La dismissione, in ottemperanza alla delibera Agcom, è già partita, il MISE infatti ha già disposto in tal senso per la Sicilia, il Piemonte, la Liguria e la Toscana.Migliorare la diffusione del segnale Rai e ridurre le interferenze che creano problemi di cattiva ricezione sul territorio nazionale – ha aggiunto la Presidente del Corecom – è l’obiettivo dell’accordo procedimentale sul completamento della rete di piano del servizio pubblico regionalizzato e riunioni come quelle di questa mattina, lungi dal voler trovare una soluzione definitiva al problema, aspetto che non compete tecnicamente ai Corecom, hanno il fine di creare dialogo e idee propositive da trasmettere alle sedi competenti, coinvolgendo altresì le Conferenze, onde sollecitare la garanzia dell’effettiva diffusione della programmazione regionale corrispondente a ciascuna regione, al fine di superare le criticità di diffusione lamentata dai Comuni della Basilicata e non solo”.
Il direttore della Sede Rai Basilicata, Fausto Taverniti ha sottolineato che “ problemi per la ricezione sono costituiti dalla presenza di interferenze da parte di troppe emittenti private, così come da una carenza riguardante il giusto posizionamento delle antenne. La Rai – ha detto – è disponibile ad un nuovo incontro facendo, nel contempo, tutto il dovuto, per migliorare la ricezione in una logica di definizione di schemi più precisi da illustrare ai cittadini sul territorio”.
Il capo redattore della Tgr Basilicata, Oreste Lo Pomo, ha spiegato come “la posizione in merito al problema non può che essere sinergica. La vera soluzione – ha precisato – è costituita dal piano di ricanalizzazione che ha un apice da raggiungere su precisa indicazione del Ministero dello Sviluppo economico. Al di là dei tanti problemi orografici, non bisogna sottovalutare la sicuramente sbagliata canalizzazione iniziale che ora si accompagna alle iniziative dei canali privati, con alcuni di essi che mettono in rete con un unico segnale una sequela quasi infinita di televendite. Ricanalizzazione, quindi, in tempi certi con uno step iniziale dedicato al mux degradato ed uno step successivo interamente vocato alla ricanalizzazione con i suoi benefici effetti”.
Il dirigente della Divisione Ispettorato, Amerigo Splendori, ha ricordato che “è dal 2012 che l’Ispettorato interviene sulle problematiche riguardanti la ricezione in Basilicata e lo ha fatto attraverso interventi a spot, secondo le esigenze e le richieste sul territorio. E’ evidente – ha sottolineato – che la ricanalizzazione è la vera soluzione del problema, magari ripercorrendo la stessa strada condotta in Puglia, ponendo in campo tutte le competenze di cui si dispone unite alla disponibilità a lavorare in stretta collaborazione con i Sindaci. Finora – ha spiegato – abbiamo agito per default, richiedendo di volta in volta l’intervento di un tecnico Raiway, ora è opportuno procedere ad una mappatura seguendo le varie segnalazioni che vengono dal territorio, dai cittadini e dalle necessità contingenti, dando ampio respiro e modo di agire ai primi cittadini che chiedono la disponibilità dell’Ispettorato”.
Gianluigi Laguardia ha rimarcato “la necessità, pur segnalando la bontà dell’iniziativa e prendendo atto della volontà e dell’impegno di voler discernere il problema in ogni suo aspetto, di lottare concretamente contro i disservizi, tutelando la libertà e la qualità dell’informazione. Un rilancio esaustivo della comunicazione in presenza di una problematica sì nazionale, ma diversa tra le varie regioni. E’ assurdo – ha affermato – che nel 2016 ancora si debba assistere ad uno scenario del tutto inadeguato, mentre anni addietro i problemi venivano risolti anche in maniera certamente meno tecnologica. Opportuno – ha concluso – un’azione comune tra le istituzioni nazionali e quelle regionali con l’ampio interessamento di tutti gli organismi deputati”.
Morena Rapolla ha sostenuto che “come Corecom, con la volontà di tutti i componenti, sono stati posti importanti punti fermi che mirano, soprattutto, ad eliminare il divario ancora esistente tra informazione e corretta informazione, raggiungendo la buona qualità della comunicazione. Il Corecom è l’organismo deputato a vigilare e non può certo ‘fare spallucce’. Bisogna mettere in campo – ha continuato Morena Rapolla – azioni concrete coordinate da una cabina di regia, difendendo i cittadini che sono la vera parte lesa. Gli incontri vanno condotti a caduta ravvicinata per rendere, anche, le metodologie più incisive secondo la giusta moral suasion. Grande disponibilità, dunque, da parte del Corecom con una seria assunzione di impegni”.
Sergio Stigliano, dal canto suo ha rilevato “la necessità di una maggiore vicinanza tra Rai e cittadini, sia con campagne informative cartacee che attraverso il Tgr, ‘Buongiorno Regione’ e tutti gli altri strumenti finalizzati ad una maggiore conoscenza del ‘prodotto’ da parte degli utenti”.
Armando Corraro ha ribadito “l’importanza della diffusione dell’informazione specifica sul tema, non omettendo di sottolineare il ruolo fondamentale del Corecom di concerto con la Rai regionale e la Regione Basilicata, in un’ottica complessiva di miglioramento del servizio per una più equa distribuzione delle performance al di là di ogni difficoltà orografica o di altro genere. Fondamentale è – ha sostenuto – raggiungere la meta e per fare questo la ricanalizzazione appare lo strumento più adatto e concreto”.
I Sindaci intervenuti hanno posto le difficoltà riscontrate nel proprio territorio con l’indicazione delle aree non coperte e lamentato una situazione che si protrae ormai da troppo tempo e che riguarda, è il caso di Laurenzana, anche i canali Mediaset sul digitale terrestre. Nel doversi barcamenare tra i tanti tecnicismi non sempre di facile lettura, non hanno mancato di essere propositivi facendo balenare la possibilità di comminare sanzioni a chi non rispetta gli obblighi di legge in merito alla scansione delle frequenze o si abbandona a indebite occupazioni, per così dire, ‘informativo’. L’appuntamento è per il prossimo incontro che avverrà, questa l’idea e la volontà di tutti i convenuti, a breve.
Se ne sono accorti. Tempo c’è voluto ma a quattro mesi dal pagamento del canone qualcuno si è alzato col piede storto ed ha pensato che era ora di occuparsi della “visibilità” dei canali RAI. Tutti. Posso assicurare che i canali RAI si vedono in chiaro anche nelle zone estere colpite da disagi ambientali e guerre. In Basilicata ci sono molte difficoltà a sintonizzarsi con i canali TV. E’ una vergogna. Si parla di fibra ottica, di sistemi all’avanguardia nelle trasmissioni televisive ed in Basilicata è come trovarsi nel deserto più sconfinato del mondo. Si sono regalate le frequenze ad altri gestori “amici” degli “amici” per costringerci a vedere quei programmi e nello stesso tempo fregarci il canone TV. Non vi credo più, anche perché siete stati e siete poco credibili perché anni fa ci è stato assicurato con “IL DIGITALE TERRESTRE” non ci sarebbero stati problemi. Ed ora di cosa state parlando?
nino silecchia