“Abbiamo il dovere morale prima ancora che giuridico di evitare che anche un
solo euro sia impiegato in spesa inefficiente o sprecato”. Con queste parole
il Direttore Generale della ASM Pietro Quinto ha chiuso l’altro giorno un
incontro appositamente convocato con i responsabili aziendali delle attività
sanitarie territoriali e della farmacia ospedaliera per mettere a punto una
nuova strategia di miglioramento dei servizi erogati in Adi (assistenza
domiciliare integrata) e di efficientamento e appropriatezza della spesa per
ausili protesici e farmaci erogati ai pazienti in assistenza domiciliare.
Parole che hanno subito trovato riscontro in una delibera aziendale
approvata ieri che prevede protocolli che riducono i tempi per la presa in
carico, la valutazione e l’avvio del complesso sistema dell’assistenza
domiciliare integrata, riducendo i tempi tra rilevazione del fabbisogno del
paziente (esempio, di un ausilio o di un dispositivo protesico o di una cura
farmacologica) la verifica circa l’appropriatezza della prescrizione medica,
e l’erogazione. Ma, come ha spiegato il capo dell’ASM parafrasando Pareto,
l’appropriatezza non basta, poiché ci sono sempre i margini per favorire
l’allocazione ottimale delle risorse. Diversi eventi infatti possono
verificarsi dopo la consegna del farmaco o del dispositivo protesico “ed è
lì, in quel interstizio -ha spiegato Quinto-, che bisogna intervenire per
evitare inutili sprechi”. Accade sovente infatti, che il paziente o per
decesso o per altre cause, perda l’utilità o il diritto al dispositivo che
gli è stato consegnato, senza che si provveda poi contestualmente alla
restituzione della protesi o alla comunicazione del venir meno del bisogno
legato alla terapia. Analogamente accade per i farmaci. Un’aporia che,
moltiplicata decine di volte, puó determinare situazioni di spreco. Con
questa nuova misura, il Direttore Generale ha imposto al responsabile delle
attività sanitarie territoriali Dottor Cilla e alla responsabile della
farmacia ospedaliera dottoressa Di Cuia di acquisire, al responsabile della
assistenza protesico e si responsabile dei distretti, nel momento in cui le
protesi o i farmaci vengono consegnati, una apposita dichiarazione del
paziente o di persone che se ne prendono cura stabilmente, in cui il
cittadino assume l’impegno formale di comunicare o far altrimenti avvisare
la Asl di sospendere o interrompere la somministrazione. Poiché nella
totalità dei casi le protesi e i farmaci vengono erogati ai pazienti dalle
ditte appaltatrici del servizio , anche queste ultime hanno l’obbligo, una
volta acquisita in qualunque modo l’informazione, di comunicarla
tempestivamente alla Asl, sotto pena di rifusione dei danni eventualmente
subiti dalle casse pubbliche. “I tempi -spiega il manager Asm- impongono una
guerra senza quartiere a tutti i canali di spreco, una cura particolare
nella tracciabilità dei processi ed una attenzione si potrebbe dire
maniacale alla appropriatezza. Poiché ogni euro non sprecato conclude
Quinto- è un euro che possiamo investire in assunzioni o in servizi migliori
ai cittadini”.
Mar 25
SONO PIENAMENTE D’ACCORDO!