I maxi-conguagli nelle bollette di energia elettrica e gas, che come è noto creano notevoli difficoltà sia alle famiglie che alle attività imprenditoriali, rappresentano nel mercato attuale un’oggettiva anomalia che è divenuta ormai anacronistica con l’installazione dei contatori elettronici.Pertanto, le Associazioni di Rete Imprese Italia Potenza (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani) – si legge in una nota a firma del presidente Prospero Cassino – plaudono all’intervento annunciato dal Governo, sottolineando che ogni titolare di impresa lucana paga l’energia elettrica 2.466 euro in più l’anno rispetto ai colleghi europei (media nazionale è di 2.259 euro all’anno). A gonfiare la bolletta energetica delle imprese – aggiunge la nota – contribuisce la pressione fiscale che incide per il 21,1% sul prezzo finale dell’elettricità: secondo l’ultima comparazione internazionale della Commissione europea nel 2012 il tasso implicito di tassazione dell’energia in Italia è pari a 307,5 euro per tonnellata equivalente di petrolio (tep), il 38,1% superiore alla media di 222,8 euro/tep dell’Unione europea a 28. La tassazione energetica è pari al 18,8% del prelievo indiretto complessivo. Nel dettaglio il 55,8% del gettito sull’energia proviene dall’Imposta sugli oli minerali e derivati, un ulteriore 33,4% dall’Imposta sull’energia elettrica e oneri di sistema fonti rinnovabili e il 9,6% dall’ Imposta sul gas metano. Anche in questo caso l’Italia detiene il record negativo nell’Ue per le imposte sull’energia più alte: arrivano a 4,65 euro per 100 KWh contro i 3,51 euro della Germania, l’1,42 euro della Francia, lo 0,71 euro della Spagna, e lo 0,47 euro del Regno Unito. Si tratta di un’anomalia che colpisce in particolare le piccole imprese le cui bollette elettriche sono gravate da una tassazione maggiore del 115% rispetto a quella delle grandi aziende energivore.
Il pacchetto di misure, illustrato dal Ministero stesso alle Associazioni – sottolinea Rete Imprese Italia – si muove nella direzione giusta a tutela del consumatore finale di energia, sia per i clienti domestici che per le utenze aziendali. In particolare, è stata apprezzata dalle Associazioni di Rete Imprese Italia la volontà dell’esecutivo di introdurre nel vigente ordinamento l’obbligo, in capo ai fornitori di energia nel mercato libero, di rateizzare gli importi a conguaglio e di circoscrivere a due anni l’arco temporale in cui è possibile fatturare consumi ai clienti finali, poiché ciò va nella direzione di una corretta allocazione delle responsabilità nella filiera dei mercati energetici.
Ci aspettiamo adesso – continua la nota – una serie di interventi finalizzati a: eliminare le attuali sperequazioni su fisco e oneri di sistema in bolletta che penalizzano le piccole imprese rispetto alle grandi aziende, interventi selettivi sulle piccole imprese che non godono di sconti e agevolazioni, promuovere la generazione distribuita come modello generale di politica energetica, utilizzare la leva fiscale per migliorare efficienza e uso razionale delle risorse, finanziare le politiche industriali con la fiscalità generale e non con le bollette di Pmi e famiglie. In sintesi – dice Cassino – un mercato libero dell’energia che assicuri a imprese e famiglie bollette meno care, qualità delle forniture, trasparenza delle offerte.Sul piano regionale ci aspettiamo iniziative da parte della Giunta e nello specifico di Sel.
Mar 30